Beata Margherita di Savoia

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Beata Margherita di Savoia, T.O.D.
Monaca
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battezzata
Beata
Monaca
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Immagine votiva
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 74 anni
Nascita Pinerolo
21 giugno 1390
Morte Alba
23 novembre 1464
Sepoltura
Appartenenza
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 9 ottobre 1669, da Clemente IX
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 23 novembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
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Predecessore
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 23 novembre, n. 12:
« Ad Alba in Piemonte, beata Margherita di Savoia, che, rimasta vedova, si consacrò a Dio nel monastero delle monache dell'Ordine dei Predicatori da lei fondato. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beata Margherita di Savoia (Pinerolo, 21 giugno 1390; † Alba, 23 novembre 1464) è stata una religiosa e fondatrice italiana, marchesa del Monferrato. Rimasta vedova, si consacrò a Dio nel monastero da lei fondato.

Biografia

Margherita fu la prima delle quattro figlie di Amedeo di Savoia, principe di Acaia, signore del Piemonte e della moglie Caterina di Ginevra.

Il casato

I suoi nonni paterni erano Giacomo di Savoia-Acaia, principe titolare di Acaja e la di lui terza moglie Margherita di Beaujeu (1346-1402). I nonni materni erano Amedeo III, conte di Ginevra e Mahaut d'Alvernia. La loro pretesa al trono di Acaia proveniva dal nonno Filippo I di Savoia-Acaia (1264-1334), figlio primogenito di Tommaso III di Savoia (1252-1282) e di Guia di Borgogna (†1316).

Il matrimonio

Il 17 gennaio 1403, Margherita sposò Teodoro II del Monferrato marchese di Monferrato, della dinastia dei Paleologi. Teodoro era vedovo per la seconda volta, dopo aver sposato Argentina di Lunigiana (†1387) e quindi Giovanna di Bar (†1402), dalla quale aveva avuto tre figli. Questo matrimonio durò cinque anni ma non ne nacquero figli.

La vita monastica

La sua pietà, già grande, aumentò dopo che ebbe ascoltato le prediche di San Vincenzo Ferreri (1350-1419), che trascorse parecchi mesi nel Monferrato. Rimasta vedova, decise di abbandonare il mondo secolare lasciando le cure del marchesato al figlio che il marito aveva avuto dalla seconda moglie, |Giangiacomo (1395-1445) e si ritirò ad Alba, ove divenne terziaria domenicana. Poco più tardi Filippo Maria Visconti, duca di Milano, la chiese in sposa pregando Papa Martino V di dispensarla dai voti; ma Margherita oppose il suo formale rifiuto a questa richiesta e decise di dedicarsi interamente a Dio: con parecchie giovani donne di rango elevato fondò un monastero e lo pose sotto la regola di San Domenico. Aumentando ancora le sue mortificazioni, rimase un modello di pietà e morì santamente.

Culto e reliquie

Il 13 dicembre 1464 i suoi resti furono inumati in una semplice tomba. Nel 1481 essi furono traslati in un sepolcro molto più bello nel suo monastero, costruito appositamente a spese di Guglielmo VIII del Monferrato. Quattro beati della famiglia dei Savoia sono dipinti sulla volta nella navata sud della Basilica di San Michele Maggiore a Pavia e Margherita è dipinta con un abito da monaca che tiene in mano tre frecce. Il pontefice piemontese San Pio V, già religioso domenicano e priore del convento di Alba, nel 1566 permise per Margherita di Savoia un culto locale riservato al Monastero di Alba, mentre Papa Clemente IX la beatificò solennemente il 9 ottobre 1669, fissandone la memoria al 27 novembre per tutto l'Ordine Domenicano, oggi celebrata anche da alcune diocesi piemontesi.