Festa di Sant'Urbano I (Bucchianico)

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Festa di Sant'Urbano I (Bucchianico)
Bucchianico FestaUrbanoI 07.jpg
Canestri con fiori di carta
Festa patronale
Rievocazione storica
Festa locale
Commemorazione celebrata Sant'Urbano I, papa e patrono della città
Chiamata anche Festa dei Banderesi
Note
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Abruzzo
Provincia Chieti
Comune Bucchianico
Località
Luogo specifico vie e piazze del centro storico
Diocesi Chieti-Vasto
Periodo Primavera
Data
Data fine
Data mobile maggio, domenica predente il 19 alla domenica successiva il 27
Data d'istituzione 1280 (doc.)
Organizzata da Comune e Pro Loco di Bucchianico
Tradizioni religiose celebrazioni eucaristiche, processioni, benedizioni, momenti di preghiera e ringraziamento
Tradizioni folcloristiche corteo focloristico tradizionale, tornei cavallereschi medievali
Tradizioni culinarie
Informazioni Pro Loco, tel. +39 0871 252013; Comune, tel. +39 0871 38251
Collegamenti esterni
Sito web

La Festa di Sant'Urbano I, detta anche Festa dei Banderesi (in dialetto, de li bannaraisë), si svolge annualmente a Bucchianico (Chieti), in onore di sant'Urbano I, papa dal 222 al 230 e patrono della città, dalla domenica precedente il 19 maggio alla domenica successiva al 27 maggio.

La festa è caratterizzata Il dal cosiddetto corteo dei bandaresi uno dei più affascinanti cortei folcloristici del centro Italia, coloratissimo e accompagnato da musiche e canti.

Storia

Banderesi con i vessilli

Culto di sant'Urbano I

Singolare è la tradizione che lega sant'Urbano I a Bucchianico: il Santo apparve agli abitanti di Troia, in Puglia, esortandoli a traslare il suo corpo, tumulato a Roma, nella loro città. Questi si recarono nell'Urbe, dove prelevarono le spoglie del Papa, riponendole in un reliquiario, che lo avrebbero custodito nella loro Cattedrale.

Durante il viaggio di ritorno, essi arrivarono sotto le mura di Bucchianico e per l'approssimarsi della notte sostarono nel borgo. Il mattino seguente i pellegrini non potettero riprendere il cammino per lo scoppio di un violento temporale, che riprendeva vigore ogni volta erano intenzionati a proseguire. Da questo straordinario evento dedussero che sant'Urbano I desiderava essere venerato a Bucchianico e lasciarono le sue reliquie alla cura dei monaci benedettini di Santa Maria Maggiore.

Il culto di sant'Urbano I nel territorio bucchianichese, comunque risale al 1034, quando in una biografia di sant'Aldemario abate dove si narra che questi fondò un monastero adiacente ad una chiesa edificata in onore a sant'Urbano I, intitolato a Santa Maria Maggiore e nella chiesa, oggi non più esistente, il vescovo Pietro di Salpi nel 1243 fece tumulare le spoglie di sant'Urbano I sotto l'altare maggiore.

Un'epigrafe inizialmente murata nella Chiesa del Purgatorio, attualmente posta all'ingresso della Chiesa di Sant'Urbano, ci conferma che già nel 1280 si celebrava la festa patronale. Inoltre, esistono vari documenti storici che testimoniano la continuità storica di questa manifestazione e del culto del Santo. Tra cui vanno menzionate le notizie riportate nel processo teatino di canonizzazione di san Camillo de Lellis, nato a Bucchianico il 25 maggio 1550. Indizio importante che traspare dalle testimonianze è l'esistenza, già all'epoca, della parata degli armigeri, dove si ricorda:

« Il padre si chiamava misser Giovanni d'Honofrio de Lellis, ch'era delli principali della terra e la madre si chiamava madonna Camilla di Loreto la quale era una santa, honorata e ben vista da tutta la terra e sì che detta donna, essendo vecchia incanutita tutta, partorì il padre Camillo e me ricordo, perché essendo il giorno di maggio 25, festa di sant'Urbano I [...] andando io à vedere l'Armata nella piazza, dove erano molte donne, si mossero tutti con rumore. »

Altra testimonianza del processo di canonizzazione che allude alla tradizionale festa, ricorda:

« Egli (san Camillo de Lellis) nacque nel giorno di sant'Urbano I, pontefice e martire, quando in Bocchianico, per esser titolo della loro Chiesa, si fa sollennissima festa, andando tutto il popolo in processione con stendardi, et altri carri trionfali. »

A rafforzare questa testimonianza, una parente del Santo, Francesca De Lellis ricorda:

« Ho inteso dire da mia madre chiamata Rocca fosse nato il

padre Camillo de Lellis nel dì di santo Urbano quando si faceva la procissione per la piazza di questa terra. »

Inoltre, documenti databili al XVIII secolo fanno menzione dei momenti devozionali o focloristici in onore di sant'Urbano, o riportano i bilanci delle spese sostenute per la festa patronale.

Origine della festa

Sargentiere

La festa rievoca un evento, verificatosi secondo la tradizione nel XIV secolo, quando la città di Theate (attuale Chieti) che minacciava di assalire e conquistare il borgo di Bucchianico e che aveva già schierato le sue truppe al confine, lungo la valle dell'Alento. In quel frangente sia gli abitanti del borgo, sia quelli del contado furono così costretti a rinchiudersi entro le mura della città. L'esercito teatino era prossimo alle mura e gli uomini si preparavano a respingere l'attacco. Gli uomini si cinsero di bande rosse e azzurre (i colori dello stemma comunale, da lì il nome della festa) e trasportarono le loro provviste su carri trainati da buoi, mentre le donne, con l'utilizzo di canestri, avevano il compito di racimolare tutto quello che c'era di più importante all'interno della propria casa. Strategicamente Bucchianico era più debole di Teate e sarebbe di certo stata sconfitta.

Sant'Urbano I, allora, si presentò in sogno al sergentiere, capo della milizia cittadina, suggerendogli la strategia militare vincente: far vestire gli uomini con corazze e munirli di armi, facendoli correre con un movimento a serpentina (detto ciammaichella) sui camminamenti di ronda delle mura, facendo così credere ai nemici di essere in minoranza; lo stratagemma funzionò e i teatini spaventati desistettero dall'attaccare, concludendo una trattativa pacifica con Bucchianico.

Descrizione

Carro addobbato per il corteo

La festa comprende diversi caratteristici momenti che si tengono nell'arco di circa dieci giorni. Ogni contrada (o quartiere) della cittadina partecipa attivamente all'organizzazione dell'evento. Durante tutto l'anno, i cittadini lavorano:

  • per predisporre i carri che vengono allestiti su barrocci da lavoro con scene di vita contadina, d'antichi mestieri artigianali, ecc.
  • per creare composizioni floreali, realizzate con meravigliosi fiori di carta, che durante la sfilata sono sorretti da ragazze in costume tradizionale.

Sono oltre mille i figuranti che animano il corteo che, partendo dalle varie contrade, si snoda poi per tutto il paese, creando una coreografia molto spettacolare.

Protagonisti

Le figure protagoniste, che si avvicendano, nei vari momenti della festa, sono:

  • Sergentiere: è la figura più autorevole della festa ed ha diritto di essere interpellato per qualsiasi decisione riguardante la manifestazione, sia dal punto di vista progettuale che organizzativo. Per la tradizione è una carica ereditaria che spetta alla famiglia Tatasciore, discendente del comandante a cui sant'Urbano I si presentò in sogno suggerendogli la strategia da attuare per condurre i bucchianichesi alla vittoria.
  • Banderese: il cui nome, documentato già nel XIV secolo, significava "cavaliere che conduce i vassalli con la propria bandiera", è la figura principale della festa, dopo quella del sergentiere. È eletto annualmente con un'estrazione pubblica la domenica successiva al 27 maggio alla presenza del sindaco e del parroco. Interviene di persona, con la sua famiglia e i parenti sino al settimo grado, a tutti le fasi della festa di cui è protagonista, insieme agli amici e ai collaboratori. Sceglie i rappresentanti delle contrade e coordina lo svolgimento della parte folcloristica della manifestazione.
  • Banderesi: sono gli uomini che nei giorni della festa vestono i costumi tradizionali e le bande rosse e azzurre, completati dai pennacchi sui copricapo nel solo il 25 maggio. Essi collaborano con il banderese, durante tutto l'anno, per l'allestimento dell'evento. I banderesi hanno l'onore di portare le reliquie del sant'Urbano I a spalla, durante la processione e di ballare con i vessilli comunali per le vie del centro storico, durante il corteo del 25 maggio.
Pacchianelle con i canestri infiorati
  • Pacchianelle (o Popolane): sono le donne, le quali partecipano alla festa ricordando la fuga dalle proprie abitazioni verso il borgo nei giorni della battaglia. Vestono costumi tradizionali, che spesso sono creazioni personali o tramandati di generazione in generazione. Sopra la testa portano un canestro decorato con i fiori di carta colorata, molto simili a quelli veri.

Programma

La Festa di Sant'Urbano I si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione:

Bue addobbato per il corteo e pacchianelle

Domenica precedente

Questa giornata rievoca la "fuga dei contadini dalle campagne", assediate dai nemici teatini, per rifugiarsi dentro le mura del borgo.

  • ore 11.00: torneo di tiro con la balestra e l'arco storico organizzato armigeri e balestrieri bucchianichesi.
  • ore 16.30: raduno del banderese e delle contrade per il corteo dei carri e dei canestri infiorati con la partecipazione di circa mille persone in costume tradizionale. I quattro carri principali sono quelli del pane (con l'altare e il dipinto raffigurante Sant'Urbano), del letto, del vino e della legna.
  • ore 17.45: incontro all'ingresso del borgo tra il banderese e il sergentiere con la consegna del ramaietto.
  • ore 18.00: nella Chiesa di Sant'Urbano, ringraziamento al Santo con preghiere e canti tradizionali
  • ore 18.30: sfilata dei canestri con fiori di carta e dei carri con la tradizionale Ciammaichella.
  • ore 20.30: spettacolo d'arme allestito dagli armigeri e balestrieri.
Bue addobbato per il corteo

Vigilia

Il 24 maggio, giorno della vigilia:

Pacchianelle in corteo con i canestri di fiori

Giorno del patrono

Il 25 maggio, festa di sant'Urbano, è la giornata completamente dedicata al Santo patrono:

  • ore 7.30: Santa Messa dei banderesi, dopo la celebrazione eucaristica, questi iniziano i nove giri per le vie cittadine.
  • ore 8.30: cerimonia dell'offerta dei ceri a sant'Urbano I
  • ore 9.30: premiazione dei carri e dei canestri più belli e originali.
  • ore 10.00: il Sindaco consegna dell'Arma Santa al sergentiere.
  • ore 10.15: sosta in preghiera dei banderesi presso la casa natale di san Camillo de Lellis (1550 - 1614), originario di Bucchianico.
  • ore 10.30: nella Chiesa di Sant'Urbano, il parroco consegna Banira e lo Stendardo e benedice gli anelli al banderese.
  • ore 10.45: Messa solenne e processione con le reliquie del sant'Urbano I.
  • ore 12.00: Ciammaichella dei banderesi per le vie del centro storico
  • ore 15.30: riconsegna della Baniera e dello Stendardo.
Alcuni figuranti del corteo

Giorno successivo

Il 26 maggio è la giornata dedicata alla preghiera e al ringraziamento al Santo patrono:

  • ore 9.00: corteo dei banderesi con il sergentiere per la Cerimonia del ringraziamento nelle varie chiese di Bucchianico.
  • ore 11.00: Santa Messa e Benedizione dei Quattro Cantoni con le reliquie del sant'Urbano I.

Domenica successiva al 27 maggio

Nella domenica successiva al 27 maggio si svolge, alle ore 11.30 il sorteggio del banderese per l'anno successivo e processione di ringraziamento.

Nella festa, come si evince dal programma riportato, vi sono evidenti riti propiziatori connessi ai cicli agrari, quale la benedizione dei Quattro Cantoni, che sono memoria delle rogazioni medievali e la presenza di cesti infiorati, del pane e del vitello infiocchettato che sono tutti simboli di una cerimonia finalizzata ad ottenere la protezione del Santo patrono sul prossimo raccolto dell'estate.

Bibliografia
  • Laura Cavallo, Francesca Faramondi, Feste e Sagre in Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Editore L'Ortensia Rossa, Roma 2010, p. 84
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 7 settembre 2013 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.