Giuseppe Flavio

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Giuseppe Flavio
Ebreo
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battezzato
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Giuseppe Flavio (immagine tradizionale)
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 63 anni
Nascita 37 ca.
Morte 100 ca.
Sepoltura
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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Cardinali creazioni
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Eventi
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Giuseppe Flavio (37 ca.; † 100 ca.) è stato uno storico giudeo-romano. Le sue opere rappresentano fonti storiche importanti per lo studio della storia del popolo ebraico e del Medio Oriente antico.

Biografia

Figlio di Mattia, nacque tra il 37 e il 38 d.C.

Di famiglia sacerdotale, all'età di trent'anni circa guidò alcune truppe in rivolta contro l'esercito romano (66 d.C). Dopo quattro anni di guerra, che si concluse con la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio, Giuseppe ottenne di lavorare per i romani svolgendo il compito di storico presso Vespasiano, il futuro imperatore, a Roma. Per questo pospose il nome di Flavio al suo, come tributo di riconoscenza a Vespasiano, che apparteneva alla gens Flavia.

Tra il 75 e il 79 scrisse l'opera dal titolo "Guerra giudaica", che costituisce ancor oggi un importante riferimento per la storia di Israele in questo periodo, descrivendo le tristi gesta belliche alle quali anche lui aveva partecipato.

Altre sue opere successive furono Contra Arpionem (95) e una sua autobiografia che è un'apologia del suo operato politico, conosciuta con il titolo Vita.

La Guerra giudaica è anche un'opera che ci fa comprendere l'ambiente storico ebraico nel quale visse Gesù; in particolare ci fa capire la forte attesa messianica di quel periodo. Infatti, al cap. 5, Giuseppe Flavio ci fa comprendere che il vero motivo che aveva indotto gli ebrei alla guerra del 66-70 fu l'attesa del Messia annunciato nelle Scritture:

« Ma quello che incitò maggiormente (gli ebrei) alla guerra fu un'ambigua profezia, ritrovata ugualmente nelle sacre Scritture, secondo cui in quel tempo "uno", proveniente dal loro paese, sarebbe diventato dominatore del mondo. »

Per non fare un torto a Vespasiano e per celebrare le gesta del suo illustre tutore, applicò questa profezia proprio a Vespasiano:

« Questa (l'ambigua profezia) gli ebrei la intesero come se alludesse a un loro connazionale, e molti si sbagliarono nella sua interpretazione, mentre la profezia in realtà si riferiva al dominio di Vespasiano, acclamato imperatore in Giudea. »

In quest'opera non ci sono riferimenti diretti a Gesù, mentre Giuseppe Flavio lo citò esplicitamente in un'opera successiva, le Antichità giudaiche, composte nel 93-94; l'opera è ritenuta un completamento della Guerra giudaica, in quanto ricostruisce la storia d'Israele dalle origini fino allo scoppio della guerra contro i romani.

Voci correlate
Collegamenti esterni