Ordine dei Servi di Maria

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Ordine dei Servi di Maria
in latino Ordo Servorum Beatae Virginis Mariae
OSMariaEscut.JPG
Stemma dell'Ordine, realizzato dalla sovrapposizione di "S" (Servi) e "M" (Maria). La corona è composta da sette gigli, che indicano i Sette Santi Fondatori.

Istituto di vita consacrata
Ordine mendicante maschile di diritto pontificio

Altri nomi
Servi di Maria o
Serviti
Fondatore Sette Santi Fondatori
Data fondazione 1245
Luogo fondazione Monte Senario (Vaglia - Fi)
sigla O.S.M.
Titolo superiore
Regola Regola di Sant'Agostino
Approvato da Benedetto XI (nel 1259 approvazione provvisoria dal legato pontificio)
Data di approvazione 1304
Abito abito e scapolare nero
Scopo missionario e servizio con particolare devozione a Maria addolorata
Costituzioni 1987
Santo patrono Madre di Dio,
Santa Giuliana Falconieri
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
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L'Ordine dei Servi di Maria, anche detti Serviti, in latino Ordo Servorum Beatae Virginis Mariae, è un ordine mendicante (sigla O.S.M.). Venne fondato, probabilmente nel 1233, da un gruppo di sette persone, poi conosciuto come i sette santi fondatori.

Storia

Dalle origini all'approvazione pontificia (1233-1304])

Una tradizione consolidata fa risalire all'anno 1233 l'origine dell'Ordine dei Servi di Maria. A dare importanza a quella data all'interno dell'Ordine contribuì il fatto che uno dei suoi massimi santi Filippo Benizi era nato a Firenze proprio nel 1233. Il più antico e autorevole documento narrativo sull'origine dell'Ordine, scritto probabilmente dal priore generale fra Pietro da Todi intorno al 1317-1318, ha per titolo Legenda de origine Ordinis fratrum Servorum Virginis Mariae (Legenda sull'origine dell'Ordine dei Servi della Vergine Maria). Da notare che il termine Legenda significa testo da leggersi.

Al momento dell'origine dei Servi di Maria la presenza di movimenti religiosi a Firenze era intensa. La vita cittadina, tuttavia, era contraddistinta da inquietudine sociale. Un gruppo di sette laici (guidati da Bonfiglio, del quale si può ammirare una grande statua nella basilica vaticana) abbandonano famiglia, attività e professione per ritirarsi a vita comune in penitenza, povertà e preghiera. Nella città divisa da lotte fratricide, essi intendono dare una testimonianza visibile di comunione fraterna. Luogo del loro ritiro fu Cafaggio, dove attualmente sorge a Firenze la basilica della SS.ma Annunziata. Successivamente, in cerca di maggiore solitudine, si ritirano nell'asperità del Monte Senario, a 800 metri s.l.m e distante da Firenze 18 chilometri. Ben presto, tuttavia, lasciano il Monte e, grazie al crescente numero di persone che si uniscono a loro, fondano nuove comunità. Sono infatti anteriori al 1256 i conventi di Siena, di Città di Castello e di Borgo Sansepolcro, oltre che di Firenze e di Monte Senario.

Per una disposizione già approvata dal Concilio Lateranense IV (1215), ma poi resa severamente operativa dal Concilio II di Lione (1274), l'Ordine rischia, insieme a molti altri nuovi Ordini religiosi mendicanti, la soppressione. Lo salva Filippo Benizi, priore generale dal 1267 fino alla morte (1285), entrato nelle grazie del Papa anche per l'efficace azione di pace condotta nella città di Forlì, dove un giovane che inizialmente lo aveva combattuto, decise poi di seguirlo e di farsi Servo di Maria. Fu Pellegrino Laziosi, o da Forlì, il santo dell'Ordine oggi maggiormente conosciuto e venerato.

Dalla approvazione (1304) al 1500

Papa Benedetto XI, domenicano, l'11 febbraio 1304, con la bolla Dum levamus approvò la Regola e le Costituzioni del Servi di Maria. A quella data, l'Ordine contava non meno di 250 frati, distribuiti in 27 conventi in Italia e in quattro conventi in Germania. Il Trecento, nella vita dell'Ordine, fu contrassegnato dalla presenza di figure esemplari di frati, la cui vita è stata tramandata da importanti documenti storici. Si possono ricordare: il beato Gioacchino da Siena (1306), il beato Bonaventura da Pistoia (1306), il beato Iacopo da Città della Pieve, martire nel 1310; lo stesso anno morì l'ultimo dei sette Fondatori Alessio Falconieri; sono da ricordare ancora i beati Andrea da Sansepolcro, Ubaldo da Sansepolcro, il beato Francesco Patrizi (1328) e il beato Tommaso da Orvieto (1343). Muoiono nel Trecento anche santa Giuliana Falconieri (1341) e san Pellegrino Laziosi (1345), noto come protettore degli ammalati di cancro.

Tra i frati del Trecento da ricordare sono inoltre fra Pietro da Todi che fu priore generale dal 1314 al 1344 e figura controversa all'interno dell'Ordine, poi fra Andrea da Faenza, priore generale per 22 anni e insigne architetto al quale si deve la basilica di S. Maria dei Servi di Bologna.

Il Quattrocento si apre nell'Ordine dei Servi di Maria con il capitolo generale di Ferrara (1404) che decide la ripresa morale e spirituale di Monte Senario. Alla rinascita di Monte Senario si lega il sorgere nell'Ordine, nel 1430, della cosiddetta Congregazione dell'Osservanza che, senza separarsi giuridicamente dall'Ordine, ne rappresentò un movimento interno riformatore; fenomeno che si verificò anche in molti altri Ordini religiosi, nei quali portò alla separazione; non così per i Servi di Maria. L'esperienza della Congregazione dell'Osservanza, infatti, per i Servi di Maria si concluse nel 1570. Da ricordare, comunque, che nel 1493, i conventi cosiddetti dell'Osservanza erano 26 e, prima del 1570, erano una sessantina.

Nel 1424, con la bolla Apostolicae Sedis providentia, papa Martino V ratifica l'esistenza e l'organizzazione del Terz'Ordine, oggi chiamato Ordine secolare dei Servi di Maria.

Nel Quattrocento assumono importanza nell'Ordine come centri di studio i conventi della SS.ma Annunziata di Firenze e di S. Maria dei Servi di Bologna. Figure insigni di Servi di Maria nel Quattrocento furono il priore generale Antonio Alabanti che, il 27 maggio 1487, ottenne da papa Innocenzo VIII il cosiddetto Mare magnum, cioè la bolla Apostolicae Sedis intuitus che conteneva tutti i privilegi pontifici concessi sino ad allora all'Ordine. L'annalista dell'Ordine Arcangelo Giani attribuisce all'Alabanti l'idea che anche i Servi di Maria partecipassero all'evangelizzazione del Nuovo Mondo, appena scoperto da Cristoforo Colombo. Tra le figure di santi frati del Quattrocento si ricordano i beati Benincasa da Montepulciano (1426), Girolamo da Sant'Angelo in Vado (1468), la beata Elisabetta Picenardi (1468), il beato Giacomo Filippo Bertoni (1483) e il beato Bonaventura da Forlì (1491).

Alla fine del Quattrocento, viene fondato un convento a Las Cuevas (Aragona), in Spagna; a quell'epoca i conventi dei Servi erano circa 170 e i frati 1200.

Dal 1500 alla canonizzazione dei Sette Santi Fondatori (1888)

Il Cinquecento per i Servi di Maria è un secolo complesso e tormentato in quanto l'Ordine risente degli eventi che in questo secolo segnano la vita della Chiesa (lo scoppio della riforma luterana, 1517; il Concilio di Trento, 1545-1563; la Controriforma o riforma cattolica ecc.). Quanto all'Ordine, mentre nel Quattrocento esso era stato retto da sei priori generali, nel periodo compreso tra la morte dell'Alabanti (1495) e quella di Angelo Maria Montorsoli (1600), ebbe ben venti priori generali, oltre la metà dei quali eletti dal papa. Inoltre, ai primi del Cinquecento la Congregazione dell'Osservanza conobbe un serio declino. Rientrerà pienamente nell'Ordine nel 1570.

Nel 1505 muore a Milano il beato Giovannangelo Porro, considerato tra i primi che iniziarono il catechismo ai fanciulli. Trascorsi pochi anni dall'inizio della riforma luterana, cominciano ad essere soppressi i conventi dell'Ordine in Germania. Nel 1533, il priore generale Girolamo Amidei da Lucca lancia un accorato appello a tutto l'Ordine per la ricostruzione di Monte Senario.

L'Ordine è presente al Concilio di Trento con i Servi di Maria Agostino Bonucci, priore generale dal 1542 al 1553 e Lorenzo Mazzocchio, priore generale dal 1554 al 1557. Contestualmente al Concilio si procede alla revisione delle Costituzioni dell'Ordine: prima nel 1548 (capitolo generale di Budrio), poi nel 1556, nel 1569 e, infine, nel 1580, sotto il generalato di Giacomo Tavanti.

Sulla fine del secolo guidano l'Ordine due eminenti figure, fra Lelio Baglioni e fra Angelo Maria Montorsoli – da non confondere con lo zio, il Servo di Maria e grande scultore Giovannangelo Montorsoli (1507-1563). A fra Lelio Baglioni, priore generale dal 1590 al 1597, si deve una riforma dell'Ordine attuata con una serie di disposizioni concrete e con l'avvio, nel 1593, della Congregazione eremitica di Monte Senario. La Lettera spirituale, scritta da fra Angelo Maria Montorsoli mentre viveva da eremita in una cella del convento della SS.ma Annunziata di Firenze, colpì tanto vivamente papa Clemente VIII che obbligò il Montorsoli a uscire dal suo reclusorio e lo impose all'Ordine come priore generale nel 1597. Come ricordato, nel 1570 viene riunificata all'Ordine la Congregazione dell'Osservanza. Alla fine del Cinquecento, i conventi dei Servi di Maria erano 240 e i frati oltre 1800.

Il Seicento è il secolo particolarmente ricordato nell'Ordine per la vicenda di fra Paolo Sarpi (1552-1623), il più celebre in assoluto dei frati Servi di Maria. Frate esemplare, fu fortemente osteggiato dalla Curia romana prima come teologo della Serenissima repubblica di Venezia poi, per lungo tempo anche dopo la sua morte, per la sua Istoria del Concilio tridentino.

Nel 1613 ha inizio da Innsbruck, poi da tutti i conventi dell'Austria, la cosiddetta Osservanza Germanica, sostenuta da Anna Caterina Gonzaga e inizialmente guidata da tre eremiti venuti da Monte Senario. L'Osservanza Germanica, come espressione particolare della vita dei frati Servi di Maria, cesserà nel 1908.

Con la costituzione Instaurandae regularis disciplinae del 1652, papa Innocenzo X, dopo aver condotto un rigoroso censimento degli Ordini religiosi, impone una loro ristrutturazione forzata. Per i Servi di Maria ciò comporta la soppressione di 102 conventi su 261. In realtà ne saranno soppressi 84. Gli Annales dell'Ordine considerano questo evento una sciagura, ma non fu così. In questo secolo si allarga la Famiglia dei Servi (monache e Terz'Ordine); si hanno i primi tentativi di espansione degli Eremiti di Monte Senario (1614-1623).

Ha inizio, nel 1618, la pubblicazione degli Annales dell'Ordine; rinascono gli studi e, a Roma, nel 1666, prende vita il Collegio Gandavense con la facoltà di conferire i gradi accademici in teologia. Erede diretta del Collegio Gandavense sarà la Pontificia Facoltà Teologica Marianum.

Nel 1671 ha luogo la canonizzazione di Filippo Benizi celebrata nell'Ordine con particolare solennità; l'influsso di Monte Senario nella vita dell'Ordine continua anche negli diciotto anni di governo del venerabile fra Giulio Arrighetti (1622-1705), che fu priore generale dal 1682 al 1700. Figure illustri dell'Ordine e della Famiglia dei Servi nel Seicento furono gli annalisti Arcangelo Giani (morto nel 1623), Luigi M. Garbi (morto nel 1722) e Placido Bonfrizieri (morto nel 1732); fra Cherubino Ranzani di Reggio Emilia (1675), autore di un "orologio eterno" programmato fino all'anno 2000; gli artisti Giovanni Angelo Lottini, Arsenio Mascagni, autore di affreschi nel castello e nel duomo di Salisburgo, il miniatore e pittore Giovanni Battista Stefaneschi; il "portinaio santo", già colonnello nell'esercito francese, Pierre Paul Perrier Dupré. Da ricordare anche le claustrali Maria Benedetta (Elisabetta) Rossi (1648), fondatrice del monastero di s. Maria delle Grazie di Burano (Venezia) e Arcangela Biondini, fondatrice del monastero di Arco.

Il Settecento, per la vita dell'Ordine, ha aspetti contrastanti. Nella prima metà del secolo i Servi raggiungono il più elevato incremento numerico sfiorando le 3.000 unità. Alla fine del secolo, però e nella prima decade dell'Ottocento, per le soppressioni imposte, l'Ordine assisterà alla chiusura di gran parte dei suoi conventi ed al disperdersi del maggior numero dei suoi frati.

La prima metà del Settecento è caratterizzata dal fitto succedersi di disposizioni e decreti a sostegno degli studi; conosce grande sviluppo il culto dei santi e beati dell'Ordine grazie anche alla canonizzazione, il 27 dicembre 1726, di San Pellegrino Laziosi e, nel 1737, di santa Giuliana Falconieri. Nel 1769 esce il Methodus studii philosophici et theologici di fra Francesco Raimondo Adami. Questo programma di studi consente di parlare di una vera e propria Ratio studiorum nell'Ordine.

Purtroppo dall'ultimo trentennio del Settecento fino all'indomani della presa di Roma (1870), l'Ordine conosce una serie di soppressioni di conventi che portano alla decimazione della sua presenza in Europa. Cronologicamente si ebbero prima le soppressioni nei territori dell'impero austro-ungarico, quindi quelle di Napoleone Bonaparte e, infine, quelle operate nel Regno di Sardegna e da parte dello Stato unitario italiano. Furono queste ultime a vanificare i tentativi di ripresa dell'Ordine compiuti dopo il 1815 (Congresso di Vienna). Si aggiunga poi che, nel 1778-1779, per disposizione del papa, fu soppressa la Congregazione eremitica di Monte Senario.

Figure notevoli del Settecento furono i frati Domenico M. Fabris e Sostegno M. Viani che parteciparono, a partire dal 1719, alla legazione in Cina guidata da Ambrogio Mezzabarba per la soluzione della questione dei riti cinesi. Del Viani sono di grande interesse le Memorie della seconda Legazione apostolica spedita alla Cina dalla Santità di N°. Signore Papa Clemente XI l'anno di nostra salute 1719.

Figure singolari nel Settecento furono anche; il Servo di Maria brasiliano fra Uguccione (Antonio) M. Dias Quaresma che ottenne da papa Clemente XII speciali Costituzioni per un Terz'Ordine regolare dei Servi di Maria da fondare in Brasile; fra Filippo M. Serrati che tentò, tra il 1738 e il 1744, di fondare l'Ordine in Cina; Carlo Francesco M. Caselli, priore generale, consulente teologico nelle trattative concordatarie tra Napoleone e la Santa Sede, poi cardinale; fra Amadio M. Bertoncelli, rinomato predicatore, poi accusato di spionaggio e fatto fucilare da Napoleone nel 1809. Da ricordare anche le claustrali Maria Luisa Masturzi, legata alla fondazione del monastero di Roma, oggi di Colle Fanella, e Maria Maddalena di Gesù (Piazza), fondatrice del monastero di Montecchio Emilia.

L'Ottocento. Per chi guardi a questo secolo nella storia dei Servi un primo dato appare chiaro: il 1815 segna l'avvio di una ripresa che, tuttavia, si conferma precaria. La fine del secolo e i primi del Novecento registrano invece una rinascita concreta e duratura – anche se inizialmente lenta – protrattasi senza soluzione di continuità fino agli anni Sessanta del Novecento. Al centro di questo ampio arco di tempo (1815-1964) si colloca la canonizzazione dei sette Santi Fondatori (1888).

Per un Ordine di scarse dimensioni come quello dei Servi, già duramente provato dalle soppressioni giuseppiniste e napoleoniche e presente per la maggior parte in Italia, le leggi di soppressione del Regno di Sardegna e del governo unitario italiano tra il 1848 e il 1867 rischiarono di essergli fatali.

Una lettera del priore generale fra Bonfiglio M. Mura a tutti i priori provinciali italiani, scritta nel 1863, nel richiamarsi all'urgenza di prendere qualche iniziativa, parla di "questione di vita e di morte". Peraltro, è proprio il Mura ad inviare in Inghilterra nel 1864 i frati Filippo M. Bosio e Agostino M. Morini per fondarvi l'Ordine. Sarà lo stesso fra Agostino Morini, nel 1874, a fondare l'Ordine negli Stati Uniti d'America.

Nel frattempo sono riprese nell'Ordine le iniziative per arrivare alla canonizzazione dei sette Santi Fondatori. Papa Leone XIII, con decisione propria, nel 1884 stabilisce che i sette Fondatori possono essere canonizzati alla maniera di uno solo, per cui sono da considerarsi sufficienti quattro miracoli. La canonizzazione ha luogo a Roma il 15 gennaio 1888. È presente al rito anche fra Antonio M. Pucci, che morirà quattro anni più tardi e che nel 1962 sarà canonizzato.

L'evento della canonizzazione – che cadeva in un periodo in cui le leggi vessatorie nei confronti degli istituti religiosi in Italia conoscevano un graduale attenuarsi – costituisce per tutto l'Ordine una autentica iniezione di fiducia. Se l'evento conclusivo della canonizzazione è legato al nome del priore generale Pier Francesco M. Testa (1882-1888), la strada verso di esso era stata preparata dai priori generali fra Giovanni Angelo Mondani (1868-1882) e, forse, dallo stesso fra Bonfiglio M. Mura, legato da salda e personale amicizia con papa Leone XIII. Nell'Ottocento sorgono numerose Congregazioni religiose di suore Serve di Maria che chiedono di essere aggregate all'Ordine.

Dal 1888 ad oggi

Mentre il Settecento fu il secolo del massimo incremento numerico dell'Ordine, il Novecento è il secolo della sua massima dislocazione geografica che attiene a tutti e cinque i continenti. Di questa internazionalizzazione dell'Ordine è conferma il seguente dato: dalle origini fino al 1913 i Servi di Maria ebbero un solo priore generale non italiano (fra Alboino M. Patscheider). Dal 1913 ad oggi, di undici priori generali, sette sono non italiani: il francese Alexis Henri M. Lépicier (1913-1920), l'inglese Augustine M. Moore (1926-1932), gli statunitensi Joseph M Loftus (1965-1971) e Peregrine M. Graffius (1971-1977), il canadese Michel M. Sincerny (1977-1989), il belga Hubert M. Moons (1989-2001), il messicano Ángel M. Ruiz Garnica (2001).

Per i Servi di Maria il Novecento è il secolo dell'assunzione di un crescente impegno missionario e di quello di nuove fondazioni: furono assunti dall'Ordine come territori missionari, nel 1913 lo Swaziland (Sud Africa); nel 1919 l'Acre (Brasile); nel 1937 l'Aysén (Cile) e nel 1938 lo Zululand (Sud Africa).

Per quanto attiene alle Fondazioni, nel 1912 si ebbe la prima fondazione dell'Ordine in Canada; nel 1921 in Argentina, nel 1935 nel Transvaal; nel 1939 in Uruguay; nel 1943 in Spagna; nel 1946 in Bolivia; nel 1947 in Irlanda; nel 1948 in Messico; nel 1951 in Australia; nel 1952 in Venezuela; nel 1963 in Colombia; nel 1964 in Germania; nel 1974 in India; nel 1984 in Mozambico; nel 1985 nelle Filippine; nel 1987 in Uganda; nel 1993 in Albania; senza dire delle rifondazioni in Ungheria (Eger) e nella Repubblica Ceca..

Nel 1943 viene aperta a Londra da Joan Bartlett la Servite House che diverrà lIstituto secolare Servitano, mentre nel 1959 nasce listituto secolare Regnum Mariae.

Nel 1987, per iniziativa del priore generale Michel M. Sincerny, nasce l'Unione Internazionale della Famiglia Servitana (UN.I.FA.S). Dopo il Concilio ecumenico Vaticano II, l'Ordine procede alla revisione delle proprie Costituzioni: revisione iniziata con il Capitolo generale straordinario del 1968 (Majadahonda, Madrid) e conclusa con l'approvazione della Santa Sede avvenuta nel 1987.

Nel 1964 l'Ordine registra il maggior incremento numerico dopo la prima metà del Settecento, arrivando a sfiorare le 1700 unità.

Altri eventi di rilievo del Novecento sono la nascita della Pontificia Facoltà Teologica Marianum (1950), la beatificazione (1952) e la canonizzazione (1962) di fra Antonio M. Pucci; la creazione nel 1959 dell'Istituto Storico dell'Ordine; la nascita, dopo il Concilio Vaticano II, della Commissione internazionale permanente per la Liturgia (CLIOS); l'affermarsi delle riviste scientifiche Studi storici dell'Ordine dei Servi di Maria, fondata nel 1931 e Marianum, fondata nel 1939. Da ricordare inoltre la canonizzazione di Clelia Barbieri, fondatrice delle Minime dell'Addolorata, la beatificazione di Ferdinando Maria Baccilieri dell'Ordine secolare dei Servi di Maria (1997) e di sr. Maria Guadalupe Ricart Olmos (2001), claustrale spagnola, martire durante la guerra civile di Spagna.

Figure di rilievo del Novecento dei Servi furono fra Henri Alexis M. Lépicier (1863-1936), priore generale e cardinale; Gabriele M. Roschini (1900-1977), insigne mariologo; Gioachino M. Rossetto (1880-1935), primo missionario dei Servi in Africa; James M. Keane (1901-1975) per l'avvio dell'Ordine in Irlanda e in Australia, e i giovani fra Venanzio M. Quadri (1916-1937) e fra Gioacchino M. Stevan (1921-1949), dei quali è in corso la causa di beatificazione.

Una menzione particolare meritano i frati Giovanni M. Vannucci (morto nel 1984), mistico e autore di importanti scritti, e il poeta fra David M. Turoldo (morto nel 1992).

Il carisma

Gli elementi essenziali della spiritualità dei Serviti sono:

I Serviti in genere intendono il servizio come:


Le marce nazionali

I Servi di Maria in Italia organizzano annualmente, in località diverse, delle marce nazionali come momenti forti di ritrovo e di riflessione spirituale. Si ricordano le seguenti edizioni:

Voci correlate
Collegamenti esterni