Provincia Romandiolae

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
(Reindirizzamento da Provincia Romandiolæ)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La Provincia Romandiolae (nome completo Provincia Romandiolae et Exarchatus Ravennæ) è stata una suddivisione amministrativa dello Stato Pontificio creata nel 1357 ed esistita come provincia unitaria fino al 1540.

Tappe verso la creazione della Provincia

XIII secolo

I prodromi della creazione della Provincia si hanno durante la guerra tra papato e impero.

Nel 1248 si ebbe un grosso scontro tra guelfi e ghibellini. Ebbero la meglio i primi, grazie soprattutto all'intervento di Bologna.

« «Doppo di questo la Provincia fu raccomandata alla protettione de' Bolognesi per la fede costante che haveano mantenuta verso il papa, con i quali si collegarono i Ravennati in forma di repubblica sino all'anno 1278. Bertoldo Orsino, romano, nipote di papa Nicolò III, fu in quell'anno 1278 mandato da lui a governare con titolo di conte di Romagna. In quel medesimo anno il card. Francesco Latino Malabranca dominicano, figliuolo d'una sorella del detto pontefice venne nella Romagna con la dignità di Legato di Romagna e di Bologna». »
(Barberini card. Francesco, Indice di tutte le scritture di Ravenna per la Legatione dell'eminentissimo card. Francesco Barberino principiata li 31 gennaio 1694 e terminata nell'anno 1697, BAV.)

In questo periodo papa Niccolò III concepì il progetto di creare una grande signoria nell'Italia settentrionale e centrale comprendente la «Romània» e la Toscana, da affidare alla famiglia Orsini. Per Romània si intendevano all'epoca tutti i territori che erano appartenuti all'Esarcato bizantino.

Il conflitto si concluse con la pace tra la Chiesa e Sacro Romano Impero, nel maggio 1278. Il papa e l'imperatore stipularono un concordato che comportava la rinuncia ad ogni potere sulla Romània da parte di Rodolfo I del Sacro Romano Impero.

Nello stesso anno, Niccolò III conferì la carica di legato papale per la Toscana e (25 settembre) per la Romània al cardinale Latino Malabranca, suo nipote, accompagnato da un altro nipote, Bertoldo Orsini.

Nel 1279 costoro riuscirono a far accettare a guelfi e ghibellini un programma di pacificazione generale, che peraltro fu di effimera durata, poiché già nel 1280 la guerra riesplose in Toscana, mentre in Romagna nel 1282 si assisté una clamorosa vittoria ghibellina contro un esercito di francesi (guelfi), nella celebre battaglia di Forlì.

Morto nel 1280 Niccolò III, gli successe Martino IV.

XIV secolo

Nel XIV secolo la Santa Sede subì l'influenza politica della Francia, che fece trasferire la sede del papato ad Avignone. Dalla Provenza il pontefice non fu più in grado di governare i propri sudditi, che divennero preda dei signori locali. Si susseguirono in Italia una pletora di cardinali legati, che non riuscirono a riprendere il controllo del territorio. Tra essi si segnalano:

Egidio Albornoz e le «Costituzioni Egidiane»

Il 30 giugno 1353 papa Innocenzo VI nominò cardinal legato per la Longobàrdia (tutto il nord d'Italia) il cardinale spagnolo Egidio Albornoz, abile organizzatore. In quattro anni l'Albornoz riuscì a riportare sotto il potere della Chiesa tutti i territori che erano stati sottratti al suo dominio: la città più recalcitrante fu, ancora una volta, Forlì, sotto la guida di Francesco II Ordelaffi, detto il Grande: per piegarla, il Papa fu costretto a bandire la crociata contro i Forlivesi (1355-1359, nominando capitano generale il re Luigi I d'Ungheria.

Al termine del mandato, Albornoz raccolse la serie di leggi e decreti che aveva prodotto, promulgando le Constitutiones Sanctæ Matris Ecclesiæ, più note come Costituzioni egidiane. In esse apparve anche la ripartizione dei territori dello Stato della Chiesa.

Tale sistemazione rimase in vigore fino all'avvento di Napoleone (1796). Lo Stato Pontificio venne ripartito in cinque province, una delle quali fu denominata Provincia Romandiolæ et Exarchatus Ravennæ. Il territorio della provincia si estendeva dal fiume Panaro (tra Modena e Bologna) al fiume Foglia (presso l'odierna Pesaro).

Le Constitutiones prevedevano che al vertice di ogni Provincia fosse posto un cardinale legato, che risiedeva nella città più importante. Per quanto riguarda la Provinciae Romandiolæ, venne prescelta Bologna. Il primo cardinal legato ad entrare nella città felsinea fu, nel 1360, lo stesso Egidio Albornoz.

Dopo la partenza di Albornoz, però, la Provincia Romandiolæ ricadde in uno stato di guerra intermittente. Alcuni tra gli eventi principali:

  • 1371: cardinal legato è Anglico de Grimoard, coadiuvato dal vicario Pietro (Pierre d'Estaing), arcivescovo di Bourges. Anglico redasse due censimenti fiscali: la Descriptio civitatis Bononiensis eiusque comitatus, e la Descriptio provinciæ Romandiolæ (che reca la data del 9 ottobre 1371);
  • 1375: Roberto di Ginevra soffoca nel sangue le rivolte di Cesena e Faenza;
  • 1403-1416: Baldassarre Cossa è cardinal legato. Dopo di lui la figura del vicario apostolico è soppressa.

In Romagna fu prevista anche la figura del Presidente (o Governatore), alle dipendenze del legato pontificio, che risiedeva a Ravenna.

Nel 1475 papa Sisto IV, nel Breve di nomina del vescovo di Cesena Giuseppe Venturelli a governatore della Provincia, indicò espressamente sia il confine esistente tra la diocesi di Bologna e la diocesi di Imola, dichiarando che "tale confine doveva seguire il corso del Sillaro"[1], e confermò anche il confine sud-est, "dal monte al piano fino al fiume Foglia"[2].

I legati «Bononiæ et Romandiolæ»

Con Francesco Alidosi (nominato da Giulio II nel 1509) inizia la nuova serie dei Legati pontifici. Ora i rappresentanti papali vengono definiti Legatus Bononiæ et Romandiolæ. Nel corso di pochi decenni le due entità che compongono la Provincia Romandiolæ vengono sempre più distinte.

Secondo gli storici[3] l'anno di nascita della Provincia (o Legazione)[4] di Romagna è il 1540: in quell'anno viene nominato il primo cardinale legato di Romagna: Giovanni Maria del Monte (futuro Papa Giulio III)[5].

«Il breve e la lettera apostolica concessi al cardinale del Monte sanciscono la definitiva autonomia della Legazione di Romagna rispetto a quella di Bologna "de qua antea erat". In precedenza la Legazione di Romagna era stata retta da presidenti o vicelegati alle dipendenze del legato bolognese»[6].

La data di nomina a legato del cardinal del Monte va considerata dunque come la data di separazione delle due Legazioni di Bologna e Romagna.

Elenco Legati Provincia Romandiolæ et Exarchatus Ravennæ dal 1509 al 1540

Data di nomina Nome
maggio[7] 1509 Francesco Alidosi[8]
maggio 1511 Giovanni de' Medici
giugno 1512 Sigismondo Gonzaga
11 aprile 1513 Giulio de' Medici
1524 Innocenzo Cybo
1532 ...
1° settembre 1536 Guido Ascanio Sforza

Elenco Presidenti Provincia Romandiolæ et Exarchatus Ravennæ dal 1509 al 1540

Data di nomina Nome Provenienza
30 aprile 1509 Giovanni Maria Capucci[9]
3 novembre 1511 Giovanni Pietro Ghisilieri
1513 Nicolò Pandolfini vescovo di Pistoia
29 novembre 1515 Simone Tornaboni
1516 Nicolò Bonefico vescovo di Pola
Alessandro Guasconi[10] vescovo di Alessandria
19 settembre 1517 Bernardo de' Rossi vescovo di Treviso
30 marzo 1523 Altobello Averoldi vescovo di Pola
settembre 1523 Nicolò Bonafede vescovo di Chiusi
6 maggio 1524 Francesco Guicciardini filosofo e storico
Giacomo Guicciardini
23 gennaio 1529[11] Lionello Pio[12] signore di Carpi
25 gennaio 1532 Bartolomeo Valori
9 settembre 1532 Gregorio Magalotti vescovo di Chiusi
2 dicembre 1534 Giovanni Maria Del Monte arcivescovo di Manfredonia
19 settembre 1535 Gregorio Magalotti vescovo di Chiusi
1536 Giovanni Guidiccioni vescovo di Fossombrone
29 gennaio 1537 Cesare Nobili
7 maggio 1539 Berardo Santi vescovo dell'Aquila
7 dicembre 1539 Giovanni Guidiccioni vescovo di Fossombrone
Note
  1. G. Magnani, Sesto Imolese tra cronaca e storia, 1994, p. 7.
  2. Pietro Francioni, «Il Montefeltro», in Romagna Una, mutila fra 3 regioni, Il Ponte Vecchio, 1999, pag. 39.
  3. Atti del Convegno «La Legazione di Romagna e i suoi archivi: secoli XVI-XVIII», pubblicati a cura di Angelo Turchini. - Cesena : Il ponte vecchio, stampa 2006.
  4. In questo periodo i termini Provincia o Legazione sono intercambiabili. Lo dimostra il fatto che al loro vertice, in entrambi i casi, vi è sempre un cardinal legato. È sbagliato infatti pensare che la Provincia sia stata abolita ed al suo posto sia nata la Legazione. Il fatto che a partire dall'Ottocento si sia usato esclusivamente il termine "Legazione" ha indotto invece a pensare che questa unità amministrativa avesse soppiantato la Provincia. Non esiste nessun atto papale che abbia sancito la cessazione della Provincia e la nascita della Legazione.
  5. La nomina è del 24 settembre 1540; breve di Paolo III del 4 settembre.
  6. Atti del Convegno, op.cit.
  7. Secondo altre fonti, giugno.
  8. Muore in carica l'11 maggio 1511.
  9. Commissario apostolico.
  10. Muore in carica il 9 aprile 1517.
  11. Secondo altre fonti, 1530.
  12. In alcuni testi, Leonello Pio.
Bibliografia
  • Atti del Convegno «La Legazione di Romagna e i suoi archivi: secoli XVI-XVIII», pubblicati a cura di Angelo Turchini. - Cesena : Il ponte vecchio, stampa 2006.
  • Monumenti ravennati de' secoli di mezzo. Per la maggior parte inediti, Venezia, 1849.
Collegamenti esterni