Ritorno di Gesù a Betlemme dopo la disputa con i Dottori (Simone Martini)
Simone Martini, Ritorno di Gesù a Betlemme dopo la disputa con i Dottori (1342), tempera su tavola | |
Ritorno di Gesù a Betlemme dopo la disputa con i Dottori | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Nazione | Merseyside |
Comune | |
Diocesi | Liverpool |
Ubicazione specifica | Walker Art Gallery |
Uso liturgico | nessuno |
Oggetto | scomparto di dittico |
Soggetto | Gesù dodicenne ritorna a Betlemme dopo la disputa con i Dottori |
Datazione | 1342 |
Ambito culturale | ambito senese |
Autore |
Simone Martini |
Materia e tecnica | tempera su tavola |
Misure | h. 49,6 cm; l. 35,1 cm |
Iscrizioni | Simone di Siena mi ha dipinto nell'anno di Nostro Signore 1342 |
Note opera firmata e datata | |
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Il Ritorno di Gesù a Betlemme dopo la disputa con i Dottori è uno scomparto di ancona portatile a dittico, eseguito nel 1342, a tempera su tavola, da Simone Martini (1284 ca. - 1344), conservato presso la Walker Art Gallery di Liverpool (Gran Bretagna).
Descrizione
Soggetto
Nel dipinto, a fondo oro, compaiono:
- San Giuseppe, scontroso ed amareggiato, ha un atteggiamento di rimprovero verso il giovane Gesù, mentre lo riaccompagna dalla Madre. La sua figura s’incurva all'indietro, mentre china il capo verso Gesù per cercare di farlo ragionare. La sua sinistra è affettuosamente posta sulla spalla del ragazzo, mentre con la destra gli mostra la sofferenza che ha causato alla Madre. Egli vuole aiutare Gesù a rendersi conto della difficoltà in cui si sono trovati lui e Maria in quel frangente in cui ritenevano di averlo perduto.
- Maria, seduta su di un basso sgabello, rivolge severa uno sguardo di rimprovero verso il Figlio. La vediamo con la mano protesa in avanti, mentre cerca di comunicare a Gesù dodicenne che il suo comportamento ha messo lei e san Giuseppe in crisi.
- Gesù dodicenne, reduce dalla disputa con i dottori nel Tempio di Gerusalemme, si mostra corrucciato. Il pittore gli ha conferito la tipica fisionomia dell’adolescente sicuro di sé, che sembra non voler sentire ragioni. Non sarà facile farlo convinto: le sue braccia incrociate, l'espressione intransigente, gli occhi rivolti a Maria con una certa durezza, la postura generale del corpo fieramente piantato sui piedi, in un tipico atteggiamento di sfida degli anni giovanili. Come per tutti i ragazzi che crescono, ma soprattutto per lui, si sta aprendo la strada del mondo adulto, che lo vedrà assumere il ministero dell’annuncio del Regno, in parole ed opere, secondo quella volontà di Dio, che è simboleggiata dal libro che Gesù stringe tra le mani.
stilistiche, iconografiche e iconologiche
- L'opera offre una combinazione molto curiosa d’elementi antichi e moderni: per esempio, il fondo oro, che non offre alcun punto di riferimento spaziale ed ambientale: questa è un’eredità della tradizione bizantina, infatti, i pittori senesi non avevano ancora chiuso con questa tradizione. Tuttavia la qualità del disegno, la bellezza dei colori e la vivacità delle espressioni, sono straordinariamente "moderni" e rendono questo dipinto un vero capolavoro, dotato di grande armonia e grazia.
- Simone Martini in questo dipinto presenta un soggetto unico ed originale in tutta iconografia cristiana, infatti, egli non si sofferma sulla disputa con i dottori del Tempio, ma ha ritrae i tre protagonisti della Sacra Famiglia, evidenziando le loro reazioni seguite al ritrovamento di Gesù, dopo tre giorni di ricerca angosciata da parte di Maria e san Giuseppe. È insolita questa scelta che sposta la scena sul versante più intimo delle relazioni familiari. Il pittore sembra voler addentrarsi nel mistero della crescita di Gesù, narrata dal Vangelo, e ce ne presenta degli aspetti inediti con un'eccellente capacità d’introspezione psicologica dei personaggi. Infatti, sembra quasi di partecipare ad una normale scena di conflitto familiare, tradotta con freschezza e realismo, tanto che chi contempla l’opera è veramente aiutato a riconoscere la reale umanità assunta dal Figlio nell'evento dell'Incarnazione.
Iscrizioni
Nel dipinto si trova un'iscrizione, in latino, collocata lungo il bordo inferiore della cornice, dove si legge la datazione dell'opera e la firma dell'opera:
« | Simone di Siena mi ha dipinto nell'anno di Nostro Signore 1342. » |
Inoltre, un'altra iscrizione latina si trova sul libro che la Madonna tiene in mano, nella quale si legge:
(LA) | (IT) | ||||
« | Fili, quid fecisti nobis sic? » | « | Figlio, perché ci hai fatto così? » |
Notizie storico-critiche
Lo scomparto fu eseguito ad Avignone, in Francia, dove la corte pontificia era stata trasferita da Roma, nel 1309, e dove rimase fino al 1377, sotto il potente e condizionante influsso della monarchia transalpina.
Questo dipinto fu presumibilmente commissionato a Simone Martini per la devozione privata da un alto prelato o forse dallo stesso pontefice.
Bibliografia | |
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