San Turibio Romo Gonzalez

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San Turibio Romo González
Presbitero
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battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 27 anni
Nascita Jalisco
16 aprile 1900
Morte Tequila
25 febbraio 1928
Sepoltura
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1922
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Incarichi ricoperti
Eletto Antipapa {{{antipapa}}}
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Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 22 novembre 1992, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione 21 maggio 2000, da Giovanni Paolo II
Ricorrenza 25 febbraio
Altre ricorrenze
Santuario principale Santa Ana de Guadalupe, Jalisco, Messico
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 25 febbraio, n. 12:
« In località Tequila nel territorio di Guadalajara in Messico, san Turibio Romo, sacerdote e martire, che fu ucciso nell'imperversare della persecuzione in odio del suo sacerdozio. »

San Turibio Romo González (Jalisco, 16 aprile 1900; † Tequila, 25 febbraio 1928) è stato un sacerdote messicano, ucciso durante la Guerra Cristera.

Biografia

Nacque nel 1900 in una famiglia di umili condizioni dove anche i più piccoli erano impegnati a fare la loro parte per procurarsi il pane quotidiano. Quando il giovane espresse il desiderio di entrare in seminario, ebbe la contrarietà dei genitori perché avrebbero perduto valide braccia al lavoro di famiglia, e inoltre non vi erano soldi per comprare i libri. Maria sua sorella maggiore, si prese cura della sua vocazione, lavorando nei campi al posto suo e mettendo da parte i soldi per gli studi.

È forse per questa povertà che lo accompagna fin dalla nascita, che don Toribio, non appena presbitero, si schiera dalla parte dei poveri. Nelle varie parrocchie in cui lo mandano, per prima cosa organizza l'Azione Cattolica, insegna catechismo ai bambini, ma soprattutto aiuta i poveri e sostiene i lavoratori.

Nel settembre 1927, nel pieno della persecuzione religiosa e della rivolta dei cristeros, diventa parroco di Tequila. Vi porta il suo grande amore per l'Eucaristia, la sua spiritualità forte, la sua prolungata preghiera; quando non è in giro ad amministrare i sacramenti, lo si trova in chiesa, ai piedi del tabernacolo.

« Non lasciarmi un solo giorno senza Eucaristia »

è la sua preghiera di ogni giorno, ma intanto deve entrare in clandestinità per sfuggire alla caccia al presbitero che il generale Calles ha instaurato in Messico. Nel dicembre 1927 il fratello Roman è ordinato presbitero e il vescovo glielo assegna come viceparroco: con loro va ad abitare anche la sorella Maria, che continua a prendersi cura delle due vocazioni di cui è stata mamma e li aiuta a fare catechismo.

Hanno stabilito il loro quartier generale in una vecchia fabbrica di tequila, dove celebrano di nascosto. Qui, durante la prima comunione di un gruppetto di bambini, padre Toribio ha trovato la forza di dire:

« Gesù, accetteresti il mio sangue per la pace del Messico? »

All'alba del 25 febbraio 1928, dopo una notte trascorsa a sistemare i registri parrocchiali, venne svegliato da un gruppo armato che fa irruzione nella casa che lo ospita e che è guidato da un contadino della zona. È lui a indicarlo agli altri quale sacerdote. Nella risposta di Padre Toribio non c'è nulla di eroico:

« Sì, sono il prete, ma non uccidermi »

Lo crivellano di colpi e Maria raccoglie tra le lacrime il suo ultimo respiro. Su una barella improvvisata il corpo del martire viene portato in piazza ed esposto allo scherno e alle oscenità dei suoi assassini, ma i parrocchiani riuscirono a recuperarlo e a dargli degna sepoltura il giorno dopo.

Culto

Papa Giovanni Paolo II lo ha canonizzato nel 2000 assieme a altri 24 martiri della Guerra Cristera, la Chiesa li festeggia collettivamente come Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni) il 21 maggio.

Sulla sua tomba avvengono miracoli a lui ricorrono, soprattutto, i malati di tumore, le donne desiderose di un figlio e gli emigranti, sia regolari che clandestini, che nell'attraversare le frontiere si raccomandano a lui.

Voci correlate