Sant'Antonio Pecierskij

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Sant'Antonio di Pečerska
Religioso
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al secolo Antipa
battezzato
Santo
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Icona del santo.
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 90 anni
Nascita Lubec (presso Cernigov, Ucraina)
983
Morte Kiev
10 luglio 1073
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa 1028
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 7 maggio
Altre ricorrenze Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica di rito slavo 10 luglio
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 7 maggio, n. 6:
« A Kiev nell’odierna Ucraina, sant'Antonio, eremita, che proseguì nel monastero delle Grotte la vita monastica che aveva appreso sul monte Athos. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Sant'Antonio di Pečerska, al secolo Antipa, in ucraino Антоній Печерський, Antonij Pečers‘kij, conosciuto anche come sant'Antonio di Kiev (Lubec (presso Cernigov, Ucraina), 983; † Kiev, 10 luglio 1073), è stato un monaco ed eremita ucraino. Insieme a san Teodosio di Pečerska, fondò il Pečerska Lavra (monastero delle grotte) di Kiev e può ritenersi il precursore del monachesimo nella sua terra di nascita.

Biografia

I particolari della sua vita ci sono forniti dallo storico del cristianesimo russo e monaco del Monastero delle Grotte o Pečerska Lavra San Nestore che, nel redigere l'agiografia di Antonio delle Grotte dieci anni dopo la sua scomparsa, si basò sulla sua conoscenza diretta e sui resoconti dei monaci a lui contemporanei per quel che concerne l'età adulta e sulla testimonianza della madre di questi per raccontare la sua infanzia.

Antipa, originario nome del santo, nacque a Liubech, presso la città di Černihiv, allora facente parte del principato di Chernihiv, da un'agiata famiglia di religione cristiana. Nel 1028 partì in pellegrinaggio sul monte Athos dove decise di diventare monaco. Dopo la sua ordinazione con il nome di Antonio, si stabilì non lontano dal monastero di Esphigmenon, in una piccola grotta in vista del mare.
L'ardore del suo ascetismo, secondo l'autore della sua Vita fece sì che l'abate del vicino monastero lo inviasse nella sua regione d'origine, in modo da invogliare i credenti ortodossi di quelle terre ad abbracciare la vita monastica.

Arrivato a Kiev, Antonio visitò tutti i monasteri del suo circondario senza trovarne nemmeno uno che si adattasse al tipo di vita austero cui era abituato: trovò tuttavia delle grotte sul monte Berestov, vicino al fiume Dnjepr e alla città, lì si stabilì isolandosi in una vita ascetica e contemplativa.

La sua pace fu interrotta dalla morte del Gran Principe Vladimir II di Kiev che innescò nella regione lotte sanguinose tra le fazioni che si contendevano la successione.

Partito nuovamente per il monte Athos, Antonio fece tuttavia ritorno in Ucraina quando la situazione si fu nuovamente stabilizzata, vivendo in solitudine nella grotta già utilizzata da Ilarione di Kiev per la preghiera meditativa prima della sua elezione a Metropolita di Rus'. Come aveva auspicato l'abate del monte Athos, presto intorno a lui iniziarono a riunirsi discepoli che sentivano la vocazione per la vita monacale: il primo fu il pope Nikon che a sua volta consacrò alla vita monacale san Teodosio delle Grotte.

Dall'inizio la comunità che si stava formando ebbe il benestare del principe di Kiev, ma i rapporti con il potere temporale non tardarono a deteriorarsi quando Antonio accolse Barlaam, figlio di un ricco nobile il quale, prima di recarsi a Pečerska Lavra, aveva donato tutti i suoi beni ai poveri, provocando di conseguenza l'ira del padre. Questi, uomo di influenza, se ne lagnò con il principe Iziaslav I di Kiev il quale, quando anche un altro uomo di corte si dedicò alla vita monastica, domandò a Nikon di riconsegnargli i due fuggitivi. Questi rifiutò e Antonio, pensando di calmare con il suo gesto l'ira del sovrano, si auto-esiliò. Grazie all'intercessione dalla principessa Maria Casimirovna ad Antonio fu presto consentito di riunirsi alla propria comunità.

Quando i discepoli raggiunsero il numero di dodici, Antonio espresse il desiderio di ritirarsi in solitudine e, per far questo, si stabilì in una grotta, che da allora avrebbe preso il nome di "Grotte Vicine", posta alla distanza di alcuni chilometri da dove viveva la comunità.
Il primo egumeno nominato fu Barlaam, il quale tuttavia fu presto chiamato dal principe Izyaslav per dirigere il monastero di San Demetrio, posto alle porte di Kiev. La scelta del successore ricadde su san Teodosio di Pečerska che fu scelto da Antonio poiché apprezzava il suo fervore e la sua obbedienza.

Nonostante non avesse un ruolo determinato nel monastero che si stava formando, sotto la guida di Teodosio, Antonio ebbe sempre una grande influenza tra i monaci, che a lui si rivolgevano per risolvere i problemi più importanti della comunità. Ormai prossimo alla morte fece venire nel suo antro i monaci del monastero ai quali promise che sarebbe sempre stato al loro fianco e che avrebbero raggiunto la salvezza se fossero stati fedeli all'egumeno della Lavra. Chiese di essere seppellito nella sua caverna ma le sue reliquie non furono mai trovate. Ancora oggi la grotta di sant'Antonio è visitata dai fedeli che vi accorrono per invocare il suo intervento.

Morì il 10 luglio 1073.

Voci correlate
Collegamenti esterni