Museo Diocesano Sorrentino Stabiese di Castellammare di Stabia

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Museo Diocesano Sorrentino Stabiese di Castellammare di Stabia
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Fibula-Fermaglio da libro con San Pietro e san Paolo che si abbracciano (VI secolo), avorio
Altre denominazioni
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Campania
Regione Stemma Campania
Provincia Napoli
Comune Castellammare di Stabia
Località o frazione {{{Località}}}
Diocesi Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia
Indirizzo Piazza Giovanni XXIII
80053 Castellammare di Stabia (NA)
Telefono +39 081 8714501
Fax +39 081 8715122
Posta elettronica egidio.dilorenzo@gmail.com
Sito web [1]
Facebook
Proprietà Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia
Tipologia arte sacra, archeologico
Contenuti Dipinti, lapidi, metalli, reperti archeologici, sculture
Servizi Accoglienza al pubblico, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate
Sistema museale di appartenenza
Sede Museo Oratorio dei Santi Luigi e Filippo Neri
Datazione sede 1842
Sede Museo 2°
Datazione sede 2°
Fondatori mons. Felice Cece
Data di fondazione giugno 2008
Note
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Coordinate geografiche
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Il Museo Diocesano Sorrentino Stabiese di Castellammare di Stabia (Napoli), allestito nell'Oratorio dei Santi Luigi e Filippo Neri (1842), è stato aperto al pubblico nel giugno 2008 per volere dell'arcivescovo Felice Cece (1989 - 2012), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio archeologico e storico-artistico, proveniente dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta e dal territorio diocesano.

Il Museo è sede distaccata del Museo Diocesano Sorrentino Stabiese di Sorrento.

Percorso espositivo e opere

L'itinerario museale, si sviluppa in nove sezioni espositive, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, opere e suppellettile liturgica, databili dal II secolo a.C. al XVII secolo, ordinati per tipologia.

Sezione I - Sarcofagi

Sarcofago del di Giulio Longino (o del Principalis) con Apollo, Minerva e le nove Muse (fine del III secolo d.C.), marmo scolpito ad altorilievo

Nella sezione, tra le opere di maggior rilievo, si segnalano:

  • Sarcofago di Bettia Felicitas con Kantharos e ghirlande e coperchio con Ippocampi alati e delfini (I secolo d.C.), in marmo scolpito a rilievo.
  • Lastra tombale di Caio Longino Proculo con il Carmen funebre (ante 79, d.C.) riutilizzata come materiale di spoglio per un sepolcro di epoca piú recente: il defunto era il figlio dell'ammiraglio della flotta imperiale di Miseno.
  • Cippo miliare dell'imperatore Adriano (120 - 121 d.C.), proveniente da Stabia, dove era collocato lungo la strada tra Nuceria Alfaterna e Sorrentum, per segnarne l'undicesimo miglio: essa testimonia, con data certa, la rinascita di Stabia, dopo l'eruzione del 79 d.C.
  • Sarcofago di Giulio Longino (o del Principalis) con Apollo, Minerva e le nove Muse (fine del III secolo d.C.), in marmo scolpito ad altorilievo, proveniente da Miseno.

Sezione II - Capitelli

La sezione presenta opere, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:

  • Capitello (I secolo d.C.), in marmo, scavato al centro e riutilizzato come abbeveratoio per cavalli.
  • Piccola base di statua, in marmo, con una breve iscrizione: essa originariamente sorreggeva una statuetta di cui restano tracce dei piedi. Questo reperto attesta il culto di Mitra a Stabia.

Sezione III - Epigrafi

I reperti, in particolare le epigrafi, qui conservati, databili dal II secolo a.C. al VI secolo d.C., sono provenienti da una necropoli cristiana, identificata da Giovanni Battista de Rossi come Area Christianorum Stabiensium, che venne individuata al di sotto della Concattedrale, durante i lavori di ampliamento del Duomo per la costruzione della Cappella di San Catello (1875 - 1879). Tra i reperti, si segnalano:

  • Epigrafe funeraria del giovane Oppio Paolo che presenta una Croce con monogramma di Cristo
  • Lastra sepolcrale di Cornelia Ferocia con raffigurati Pastore e matrona con rotolo, in marmo: il sarcofago del quale era parte è collocato nella Concattedrale sotto l'altare di San Catello.

Inoltre, nella sezione è conservata:

Sezione IV - Terracotte e tegole

Ambito campano, Statua di Santo vescovo (XVII secolo), terracotta

Nella sezione sono di notevole interesse, fra gli altri:

  • Statua di Santo vescovo (XVII secolo), in terracotta, proveniente dagli scavi condotti, tra il 2005 ed il 2007, nella Grotta di San Biagio: figura identificabile con San Catello, patrono della città, o San Biagio, al quale era dedicato il luogo sacro.
  • Tegole, che ricoprivano le sepolture più povere, realizzate da botteghe stabiesi, tra le quali si segnalano:
    • Tegola con impresso il Monogramma di Cristo;
    • Tegola con l'impronta di due sandali;
    • Tegola con il bollo rettangolare SEIEN.

Sezione V - Reperti romani

Nella sezione si conservano oggetti di uso quotidiano, tra i quali si notano di particolare interesse:

  • Lucerne, in terracotta e ceramica, alcune delle quali di origine africana, con varie raffigurazioni simboliche, come il Monogramma di Cristo.
  • Fibula-Fermaglio da libro con San Pietro e san Paolo che si abbracciano detta anche Concordia apostolorum (VI secolo), in avorio, proveniente dagli scavi archeologici del 1876 - 1879 effettuati nell'area sottostante la Concattedrale.

Sezione VI - Medioevo

Nella sezione sono esposte alcune lastre tombali rinvenute nella zona del Duomo corrispondente all'attuale abside.

Sezione VII - Colonne e capitelli

Nella sezione si ammirano resti di colonne, capitelli e trabeazioni di varie epoche, probabilmente appartenenti a tombe o altari.

Cripta

Completa la visita del Museo, la Cripta, attualmente non accessibile, perché in fase di restauro.

Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Editore Touring, Milano 2005, p. 59 - ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni