Beati Sei Martiri Cistercensi di Casamari

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Beati Beati Sei Martiri Cistercensi di Casamari
Monaci · Martiri
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerati da Chiesa Cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 17 aprile 2021, da Francesco
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 13 maggio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari
Patroni di
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Incoronazione
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Erede
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I Beati Beati Sei Martiri Cistercensi di Casamari († Casamari, 1799) furono monaci e martiri cistercensi (Albertino Maria Maisonade, Domenico Maria Zawrel, Modesto Maria Burgen, Maturino Maria Pitri, Simeone Maria Cardon, Zosimo Maria Brambat) dell'Abbazia di Casamari feriti la sera del 13 maggio 1799 e morti tra il 13 e il 16 maggio mentre cercavano di evitare la profanazione delle ostie eucaristiche da parte delle truppe rivoluzionarie francesi che occupavano Roma e Napoli.

Cenni biografici dei sei monaci martiri[1]

Padre Simeone Maria Cardon (Simèon-Marie, alla nascita Ignace-Alexandre-Joseph)

Nacque a Cambrai, Francia il 13 marzo 1759, fu monaco benedettino a Parigi, durante la Rivoluzione fuggì dalla Francia e raggiunse rocambolescamente Casamari il 5 maggio 1795, dove vestì l'abito cistercense e, poi, emise la professione perenne.

Al momento dell'eccidio la comunità monastica era guidata dall'abate Pirelli e padre Simeone era il priore claustrale. L'abate Pirelli, però, aveva lasciato il monastero ed era fuggito a Palermo.

Il 13 maggio durante l'ora di Compieta, mentre i monaci si preparavano al coro, i soldati francesi irruppero nel monastero e, dopo essere stati accolti e rifocillati, cominciarono a seminare terrore e morte. Davanti alla loro furia distruttiva, dapprima si nascose nell'orto, ma rientrato in sé, ritornò nella sua cella dove fu assalito dai soldati che reclamavano i tesori del monastero. Con la sciabola fu ferito alla testa ed alle mani mentre cercava di parare i colpi.

Morì verso le sette del mattino seguente.

Padre Domenico Zawrel (Dominique-Marie, alla nascita Jan Chrysostom)

Nacque a Codovio nella diocesi di Praga nel 1725, fu dapprima frate domenicano della Congregazione di Santa Sabina di Praga. Venne a Casamari nel maggio 1776, il mese seguente ricevette l'abito di novizio e professò i voti solenni l'anno seguente. Nella tragica notte del 13 maggio, raccolse per due volte le particole consacrate, prima nella chiesa, poi nella cappella dell'infermeria, dove rimase in adorazione con due altri confratelli.

Furono sorpresi da tre soldati che uccisero con due colpi di sciabola fra Albertino, ferirono gravemente fra Desidero, e infine lasciarono morto ai loro piedi anche il padre Domenico.

Fra Maturino Pitri (Maturin-Marie)

Nacque a Fontaineblau, figlio di uno dei giardinieri del re di Francia, fu arruolato e, poi, destinato alla campagna in Italia.

Nel gennaio del 1799 fu colpito da una terribile asma di petto e da febbre e fu ricoverato, con altri undici commilitoni, nell'ospedale La Passione di Veroli.

Dichiarato prossimo a morte, si confessò al Padre Simeone Cardon e gli dichiarò di voler vestire, se fosse guarito, l'abito cistercense.

Tre giorni dopo, perfettamente guarito, fu nascosto per una notte nell'appartamento del curato dell'ospedale, don Giuseppe Viti, e di buon mattino, fu poi accompagnato a Casamari.

Il 13 maggio, raggiunto da un colpo di fucile nel corridoio del noviziato, si trascinò e morì nella sua cella.

Fra Albertino Maisonade (Albertin-Marie)

Corista, francese di Bordeaux, dopo lo scoppio della Rivoluzione fuggì e si portò a Casamari, dove fu ricevuto ed ammesso fra i monaci del coro.

Nel novembre del 1792 vestì l'abito di novizio e, nell'anno successivo, emise la professione semplice secondo un privilegio, allora specialissimo, concesso alla Comunità di Casamari. Esemplare negli atti di vita comunitaria, manifestò sempre una devozione profonda per l'adorazione del Sacramento dell'altare. Il 13 maggio, all'arrivo dei francesi, invece di fuggire si ritirò in adorazione davanti al Santissimo Sacramento che era stato profanato nuovamente nella cappella dell'infermeria. Fu colpito e finito a colpi di sciabola sul posto, con padre Domenico Zawrel.

Fra Modesto Burgen (Modeste-Marie)

Converso, francese di Borgogna, fu dapprima religioso nell'abbazia reale cistercense Saint-Nicolas de Septfontaines. Durante la Rivoluzione fuggì e si portò a Casamari dove fu accolto fraternamente. Nel gennaio 1796 fu ammesso al noviziato e, nell'anno seguente, emise i voti semplici.

Religioso di vita esemplare,il 13 maggio fu inseguito nel corridoio del noviziato, fu raggiunto da un colpo di archibugio e poi finito a colpi di sciabola.

Fra Zosimo Brambat

Converso, milanese di nascita, chiese alla fine del 1792, di essere ricevuto in Casamari. Trascorse due anni, secondo la consuetudine, con l'abito di oblato, poi, nel novembre 1794, fu ammesso al noviziato e, nell'anno successivo, emise la professione semplice nelle mani dell'abate Pirelli.

In quel terribile 13 maggio 1799, fu dapprima raggiunto da un colpo di archibugio e, poi, da colpi di sciabola. Riuscì tuttavia a nascondersi, ma tre giorni dopo, il 16 maggio, morì poco fuori delle mura del monastero.

Beatificazione

I Beati Sei Martiri Cistercensi di Casamari: Simeone, Domenico, Albertino, Modesto, Zosimo e Maturino, il 17 aprile 2021 sono stati beatificati nell'Abbazia Santa Maria Assunta di Casamari, dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in rappresentanza di papa Francesco[2].

Note
  1. Agiografie Cause di Beatificazione e Canonizzazione Servi di Dio P. Simeone Cardon e cinque compagni su postulazionecistercense.com. URL consultato il 22-03-2021
  2. Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini, Beati Sei Martiri Cistercensi di Casamari su santiebeati.it. URL consultato il 22-03-2021
Voci correlate
Collegamenti esterni