Utente:Elvezio Del Pietro/4
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Durata | dal 16 al 19 agosto 1458 | ||
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Luogo | Palazzo Apostolico (Vaticano) | ||
Partecipanti | 18 (8 assenti) | ||
Decano | Giorgio Fieschi | ||
Camerlengo | Ludovico Scarampi Mezzarota | ||
Protodiacono | Prospero Colonna | ||
Eletto Papa |
Enea Silvio Piccolomini Pio II | ||
Precedente |
Conclave del 1455 | ||
Successivo |
Conclave del 1464 Paolo II | ||
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Il conclave del 1458 (dal 16 al 19 agosto 1458) venne convocato a seguito della morte di papa Callisto III e si concluse con l'elezione di papa Pio II.
Situazione generale
Papa Callisto III, primo della famiglia Borgia, morì il 6 agosto 1458. Fu duramente criticato per il suo nepotismo e per la devozione nei confronti dei suoi compatrioti in Catalogna, molto impopolari tra la popolazione romana. Dopo la morte del papa scoppiò una rivolta che mise in fuga da Roma alcuni suoi partigiani.
Le preoccupazioni per questo conclave furono accese dalla rapida nascita dell'effettivo potere e dell'influenza della monarchia francese negli ultimi anni della Guerra dei Cent'anni, che s'era tra l'altro conclusa con la vittoria francese. I principali stati italiani, il Regno di Napoli, la Repubblica di Genova e il Ducato di Milano, temettero una rinascita dell'interesse francese nei confronti della politica italiana e tentarono di prevenire l'elezione a pontefice di un candidato francese. Il candidato ufficiale dei milanesi fu il cardinale Domenico Capranica. La campagna per la sua elezione nel periodo preconclave fu davvero proficua, tanto che la sua elezione a papa sembrava scontata.
Il cardinal Capranica morì improvvisamente il 14 agosto 1458, due giorni prima l'inizio del conclave, lasciando la sua parte politica in una grande confusione. Ottone de Carretto[1], ambasciatore di Milano a Roma, prese la rapida decisione di supportare il cardinale Enea Piccolomini e convinse il cardinale Latino Orsini, uno dei cardinali più influenti, a sostenerlo in quest'azione. Il candidato principale della parte pro-francese era il cardinale Guillaume d'Estouteville. Furono considerati papabili anche Bessarione, Torquemada e Calandrini.
Diciotto cardinali entrarono in Vaticano il 16 agosto. Inizialmente essi sottoscrissero la capitolazione del conclave, che obbligava l'eletto a continuare la crociata contro l'Impero ottomano e a dare maggiore benessere ai cardinali più poveri.
Gli scrutini e l'elezione
Il primo scrutinio ebbe luogo il 18 agosto. I cardinali Piccolomini e Calandrini ricevettero cinque voti ciascuno, mentre nessuno degli altri ne ottenne più di tre. A questo punto il cardinale francese d'Estouteville cominciò un'intensa campagna per la sua autocandidatura. Egli promise l'ufficio di Vice Cancelliere al cardinale di Avignone e altri tributi ai cardinali greci. Nel pomeriggio del 18 agosto era certo che avrebbe ricevuto almeno sette voti l'indomani mattina. Ma l'opposizione italiana allo stesso modo non perse tempo. Durante la notte il cardinale Pietro Barbo chiamò insieme tutti gli altri cardinali italiani eccetto Prospero Colonna, propose loro colui che, tra loro, era più idoneo a ottenere la maggioranza dei due terzi richiesta, il cardinale Piccolomini, e che avrebbero dovuto votarlo il giorno successivo.
I risultati del secondo ballottaggio la mattina del 19 agosto furono una deludente sorpresa per il cardinal d'Estouteville. Egli ricevette solo sei voti da de Coëtivy, Colonna, Bessarione, Fieschi, Torquemada e Castiglione. Il cardinal Piccolomini ottenne nove voti da Barbo, Orsini, Calandrini, Isidoro di Kiev, de Mella, de La Cerda, Jaime de Portugal, del Mila y Borja e quello di d'Estouteville, che esitò nel votare per se stesso ma, alla luce di questo dato, certamente non dovette considerare Piccolomini come un serio rivale. I voti di Rodrigo Borgia, Giacomo Tebaldi e di Enea Piccolomini andarono ad altri candidati.
Dopo l'annuncio dei risultati, il cardinale diacono aprì l'abituale procedura dell'accessus. Ci fu un lungo silenzio rotto da Rodrigo Borgia che cambiò il suo voto per Piccolomini, poi i partigiani di d'Estouteville fecero un tentativo di aggiornare la seduta ma anche il cardinal Tebaldi cambiò il suo voto per Piccolomini, che aveva bisogno solo di un altro voto per l'elezione. A quel punto il cardinal Colonna si alzò e, prima che qualcuno potesse fermarlo, gridò: "Anche io voto per il cardinal di Siena e lo elevo a papa". Il resto dei seguaci del cardinale di Rouen non poterono far nulla se non cambiare il proprio voto. Pochi minuti più tardi il cardinal Bessarione si congratulò con Piccolomini per la sua unanime elezione al papato.
Il cardinale Enea Silvio Piccolomini accettò la sua elezione e prese il nome di Pio II. Il 3 settembre 1458 fu solennemente coronato nella Basilica Vaticana dal cardinale Prospero Colonna, protodiacono di San Giorgio in Velabro.
Collegio cardinalizio all'epoca del conclave
Presenti in conclave
Assenti in conclave
Note | |
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