Mosè: differenze tra le versioni

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== Tratti psicologici ==
 
Mosè è una figura molto complessa: potente e irrequieta, mansueta e nobile, con alcuni tratti che oscillano fra il leggendario e il reale. <ref>Dice di luiMosè [[Mircea Eliade]]:
 
{{quote|La sua biografia e i tratti della sua personalità ci sfuggono completamente. Per il semplice fatto che egli è divenuto una figura carismatica e leggendaria, la sua vita si uniforma al modello di tanti eroi.|''Storia delle credenze e delle idee religiose'', vol. I, Firenze, Sansoni, p. 198}}</ref>.
 
Mosè è presentato sin dai primi capitoli come un uomo coraggioso, deciso a difendere i più deboli: affronta dapprima un sorvegliante egiziano per salvare uno schiavo, e poi un gruppo di pastori che scacciavano alcune fanciulle da un pozzo. Ciononostante Mosè non sfugge a momenti di paura, si copre il volto dinanzi al roveto ardente "perché aveva paura" ({{pb|Es|3,6}}), fugge quando il bastone si trasforma in serpente ({{pb|Es|4,3}}), cerca perfino di evitare il ritorno in Egitto e l'incontro col Faraone poiché "impacciato di bocca e di lingua" ({{passo biblico|Es|4,10}}), rifiutando la proposta divina e dicendo perfino "[[perdono|Perdonami]] [[Signore]] mio, manda chi vuoi mandare!" ({{passo biblico|Es|4,13}}).
È presentato dalla [[Bibbia]] come un condottiero esemplare, severo con un popolo "di dura cervice", pronto a castigare e a perdonare, una figura che rimase impressa nel cuore degli israeliti per il suo particolare carisma tanto che essi dopo secoli lo ricordavano ancora come un uomo di straordinarie capacità:
 
{{quote biblico con libro|Non è più sorto in [[Israele]] un profeta come Mosè.|Dt|34,10}}
 
== Nel Nuovo Testamento ==

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