Concilio di Nicea I: differenze tra le versioni

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Voltaire amava giocare fra serietà e l'ironia; relativamente al concilio di Nicea cita ad esempio l'episodio che sarebbe avvenuto della distinzione fra libri [[apocrifi]] e ispirati
{{quote|I Padri del Concilio distinsero tra libri delle Scritture e apocrifi grazie ad un espediente piuttosto bizzarro: avendoli collocati alla rinfusa sull'altare vennero detti apocrifi quelli che caddero in terra.}}
La citazione di Voltaire riguarda un testo denominato ''Synodicon Vetus'' del 887 <ref> {{Autore|John DUFFYDuffy}} & {{Autore|John PARKERParker}} (ed.), The Synodicon Vetus. Washington: Dumbarton Oaks, Center for Byzantine Studies (1979). Series: Dumbarton Oaks texts 5 / Corpus fontium historiae Byzantinae. Series Washingtonensis 15. ISBN 0884020886</ref> che racconta dei concili e che aggiunge alcune informazioni (spesso considerate spurie) rispetto ai testi degli storici della chiesa. Restando alla citazione l'autenticità dell'episodio è dubbia in quanto comparendo solamente nel ''Synodicon'' non è possibile determinare con certezza se è una invenzione o se risale ad una antica tradizione al quale l'autore aveva accesso.
 
Secondo [[Andrew Hunwick]]:
Voltaire ripete l'aneddoto romanzesco più volte, citando [[Labbe]] come fonte, si veda B. E. Schwarzbach, p. 329 e n. 81. Dubbi furono espressi in precedenza, da [[Tillemont]] (si veda L. S. Le Nain de Tillemont, ''Memorie per la storia della Chiesa'' [''Memoires pour servir a l'histoire ecclesiastique], 1701-14, seconda edizione, Parigi, Robustel - Arsenal 4° H.5547], volume VI, p. 676.)
 
Nei fatti l'aneddoto data [[Baronio]] più di sei secoli prima della sua nascita: compare in un anonimo Synodikon contenente brevi citazione di 158 concili dei primi nove secoli. Portato dalla [[Grecia]] nel [[XVI secolo]] da [[Andreas Darmasius]], questo documento fu acquistato ed edito dal teologo [[luteranesimo|luterano]] [[Johannes Pappus]] ([[1549]]-[[1610]]). Fu successivamente ristampato, certamente almeno nella [[Bibliotheca graeca]] [...] di Fabricio, la prima di queste edizioni fu pubblicata negli anni [[1705]]-[[1707]], e potrebbe essere stata conosciuta da D'Holbach. L'aneddoto si trova in Synodicon vetus sezione 34, "Council of Nicaea" ([[Johannes Albert Fabricius]], Biblioteca graeca… [1790-1809, [[Amburgo]]: [[Bohn]]], Volume XII, pagine 370-371.)|Andrew Hunwick, edizione critica di ''Ecce Homo'' di Baron D'Holbach<ref>{{Autore|Andrew Hunwick}}, edizione critica di ''Ecce Homo'' di Baron D'Holbach, Mouton de Gruyter, 1995, pp. 48-49, nota 25 [http://www.tertullian.org/rpearse/nicaea.html]</ref>}}
 
== Nella narrativa contemporanea ==
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