Concilio di Nicea I: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Questo gruppo veniva chiamato dei [[Quartodecimani]]. Le Chiese orientali di Siria, Cilicia e Mesopotamia determinavano la data della [[Pasqua]] a partire dal [[calendario ebraico]]; Alessandria e Roma invece seguivano un calcolo differente, attribuito a [[papa Sotero]], in modo tale che la [[Pasqua]] cristiana non coincidesse mai con la [[Pasqua ebraica]], e decisero di fissarla alla prima [[domenica]] dopo il [[plenilunio]] successivo all'[[equinozio|equinozio di primavera]].
 
Secondo [[Louis Duchesne|Duchesne]]<ref>{{fr}} ''Revue des questions historiques,'' xxviii. 37.</ref>, che fonda le sue conclusioni sui seguenti documenti:
 
#la lettera conciliare di [[Teodoreto di Ciro]] agli Alessandrini;<ref>''Hist. eccl.'', I., ix. 12; [[Socrate Scolastico]], ''Hist. eccl.'', I., ix. 12.</ref>
#nella lettera circolare di Costantino ai vescovi alla conclusione del concilio;<ref>{{Autore|[[Eusebio di Cesarea|Eusebio]]}}, ''Vita Constantine'', III., xviii. 19; Teodoreto, ''Hist. eccl.'', I., x. 3 sqq.</ref>
#su [[Atanasio di Alessandria|Atanasio]];<ref>''De Synodo'', v.; ''Epist. ad Afros'', ii.</ref>
 
Il concilio si assunse il compito di regolare queste differenze, in parte anche perché in alcune [[diocesi]] era proibito fare coincidere la [[Pasqua ebraica]] con la [[Pasqua]] cristiana. <br/>
"Fu stabilito di celebrare ovunque la festa della resurrezione di domenica, e di non farla coincidere con la [[Pasqua ebraica]], cioè sempre dopo il 14 di Nisan, la domenica dopo il plenilunio di primavera. Il motivo principale di questa decisione era l'[[antisemitismo|opposizione al giudaismo]], che aveva disonorato la Pasqua con la crocefissione del Signore".<ref>{{cita web|cognome=Schaff |nome=Philip |wkautore= |coautori= | data= |url=http://www.ccel.org/ccel/schaff/hcc3.iii.x.vi.html?bcb=0 |titolo=History of the Christian Church, Volume III: Nicene and Post-Nicene |formato= |opera= |pagine= |editore= |accesso=2006-05-08 |annodiaccesso= }}.</ref>
 
Costantino scrisse che<ref>{{en}} {{cita web|cognome=Eusebio di Cesarea |nome= |wkautore= |coautori= | data= |url=http://www.newadvent.org/fathers/25023.htm |titolo=Vita di Costantino Libro 3°, Cap. XVIII. |formato= |opera= |pagine= |editore= |accesso=2006-05-08 |annodiaccesso= }}.</ref> {{quote|... sembrava una cosa indegna che nella celebrazione di questa santissima festa si dovesse seguire la pratica dei Giudei, che hanno insozzato le loro mani con un peccato enorme, e sono stati giustamente puniti con la cecità delle loro anime. ... È bene non avere nulla in comune con la detestabile cricca dei Giudei; in quanto abbiamo ricevuto dal Salvatore una parte diversa.}}
 
[[Teodoreto di Ciro]] riporta queste parole dell'imperatore<ref>{{en}} {{cita web|cognome=Jackson |nome=Blomfield |wkautore= |coautori= | data= |url=http://ccel.org/ccel/schaff/npnf203.iv.viii.i.x.html |titolo=The Ecclesiastical History, Dialogues, and Letters of Theodoret |formato= |opera= |pagine= |editore= |accesso=2006-05-08 |annodiaccesso= }}.</ref>: {{quote|Fu prima di tutto dichiarato improprio il seguire i costumi dei Giudei nella celebrazione della santa Pasqua, perché, a causa del fatto che le loro mani erano state macchiate dal crimine, le menti di questi uomini maledetti erano necessariamente accecate. ... Non abbiamo nulla in comune con i Giudei, che sono i nostri avversari. ... evitando ogni contatto con quella parte malvagia. ... le cui menti, dopo avere tramato la morte del Signore, fuori di sé, non sono guidate da una sana ragione, ma sono spinte da una passione irrefrenabile ovunque la loro follia innata le porti. ... un popolo così completamente depravato. ... Quindi, questa irregolarità va corretta, in modo da non avere nulla in comune con quei parricidi e con gli assassini del nostro Signore. ... neanche un solo punto in comune con quegli spergiuri dei Giudei.}}
 
Il Concilio di Nicea, comunque, non dichiarò i calcoli alessandrini o romani come obbligatori. Invece, il concilio diede al [[Lista_dei_Patriarchi_di_Alessandria_d'Egitto_fino_allo_scisma_del_451|Vescovo di Alessandria]] il privilegio di annunciare annualmente la data della [[Pasqua]] cristiana alla [[Curia romana]]. Benché il Concilio avesse intrapreso il compito di dare una data alla Pasqua, si accontentò alla fine di comunicare la sua decisione alle differenti [[diocesi]], invece di stabilire un canone. Ci furono quindi delle controversie sulla celebrazione della Pasqua.
2 348

contributi

Menu di navigazione