Gerusalemme: differenze tra le versioni

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La città in origine era "straniera" (cfr. {{pb|Ez|16,3}}), era cioè rimasta città [[cananei|cananea]] indipendente all'interno dei territori in cui si era insediata la [[tribù]] di [[Giuda]]. Il [[Libro dei Giudici]] sintetizza la situazione per il periodo più antico con queste parole: "I figli di [[Beniamino]] non scacciarono i [[Gebusei]] che abitavano Gerusalemme, perciò i Gebusei abitano con i figli di Beniamino in Gerusalemme fino ad oggi" ({{passo biblico|Gdc|1,21}}). In un episodio riportato come appendice del Libro dei Giudici un [[levita]] della [[tribù]] di [[Efraim]] che torna da [[Betlemme]] verso il suo paese preferisce non fermarsi nella città gebusea ({{passo biblico|Gdc|19,11-12}}).
 
=== Sotto Davide e Salomone ===
 
La città viene conquistata da [[re Davide|Davide]] poco prima del [[1000 a.C.]]. Il [[Secondo Libro di Samuele]] conserva ancora il racconto della conquista. I suoi abitanti dovevano sentirsi molto sicuri della loro posizione strategica perché fanno sapere a Davide: "Non entrerai qui: basteranno i ciechi e gli zoppi a respingerti", per dire: "Davide non potrà entrare qui" ({{pb|2Sam|5,6}}). Davide tuttavia riesce a conquistare Gerusalemme passando attraverso "il canale", presumibilmente un pozzo scavato nella roccia che dalla città permetteva l'accesso alla [[fonte]] del [[Gihon]], visibile ancora oggi (''Warren shaft''). La conquista di davide pone questa città "straniera" al centro delle tribù di [[Israele]]; essa non solo diviene la capitale del regno che Davide va costruendo ma anche capitale religiosa perché Davide vi trasferisce l'[[Arca dell'Alleanza]] ({{pb|2Sam|6}}).
 
La città continua ad ingrandirsi con il figlio di davide, [[Salomone]]: il regno di Davide raggiunge la sua massima espansione, e necessita perciò di una capitale adeguata. In particolar modo Salomone costruisce il [[Tempio di Gerusalemme|Tempio]], e vi colloca in modo degno l'Arca. L'area su cui viene edificato questo tempio era l'antico [[monte]] [[Sion]], che già Davide aveva acquisito da [[Arauna]] il Gebuseo ({{pb|2Sam|2,18-25}}). A questo luogo veniva anche legato il ricordo di [[Abramo]], perché veniva identificato con il [[Monte Moria]]<ref>L'identificazione risale però ad una fonte più tarda, {{pb|2Cr|3,1}}).</ref>. Insieme con il Tempio Salomone costruì anche tutto quello che poteva essere necessario per la presenza della corte: la reggia e il cosiddetto "palazzo detto [[Foresta del Libano]]", che probabilmente serviva come deposito delle armi.
 
=== Il periodo dei re ===
 
La storia successiva di Gerusalemme coincide con quella del [[regno di Giuda]] che, alla morte di Salomone, si costituisce per la divisione dal [[regno di Israele]]. Gerusalemme subisce alcune invasioni, ma nonostante questo continua ad estendersi.
Al tempo di Ezechia la città aveva cominciato ad estendersi verso occidente, in quella parte che in ebraico era chiamata il ''mishnéh'' ("secondo quartiere", {{pb|2Re|22,14}}). Ezechia rafforzò le mura in vista di un possibile assedio degli [[Assiri]] ({{pb|2Cr|2,5}}).
 
Nella storia di Gerusalemme un momento particolarmente cruciale è rappresentato dalla conquista [[babilonese]] nel [[587 a.C.]]. Il [[Secondo Libro dei Re]] conserva ancora la drammatica narrazione ({{passo biblico|2Re|22,8-9}}). Da questo momento Gerusalemme declina: la deportazione degli strati più abbienti della popolazione, le distruzioni subite, fanno precipitare la città in una desolazione che i testi [[profeti|profetici]] rivelano. Il piccolo [[Libro delle Lamentazioni]], attribuite al profeta [[Geremia]], descrive la situazione in cui Gerusalemme si è venuta a trovare: "Ah! come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo! E' divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni; un tempo signora tra le province è sottoposta a tributo" (Lam 1,1). Anche alcuni [[salmi]] registrano queste cose e ne fanno oggetto di [[preghiera]] ({{pb|Sal|78,1}}).
 
=== Il post-esilio ===
 
Nel [[538 a.C.]] i primi [[esilio babilonese|deportati]] tornano a Gerusalemme. Inizia il cammino di ricostruzione tra molte difficoltà che ci sono, narrate nel [[Libro di Esdra]] e nel [[Libro di Neemia]]. Per primo viene ricostruito il Tempio ({{pb|Esd|6,15-16}}); nel [[520 a.C.]] esso è pronto, anche se il suo splendore architettonico è ben lontano da quello del tempio salomonico: "Si terminò la costruzione di questo tempio il giorno tre del mese di [[Adar]] nell'anno sesto del regno del re [[Dario]]. Allora gli Israeliti, i [[sacerdote|sacerdoti]], i [[levita|leviti]] e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la [[dedicazione]] di questa casa di Dio" (Esd 6,15-16).
 
Nonostante questo indubitabile successo , i problemi restavano. Diversi anni dopo viene portato a [[Neemia]], un [[ebreo]] che vive a [[Susa]] presso la corte reale del re di [[Persia]], questo annunzio: "I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di brecce e le sue [[porta|porte]] consumate dal [[fuoco]]" (Ne {{pb|Nee|1,3}}). Con il permesso del re [[Artaserse]] egli parte per Gerusalemme e la situazione che trova è drammatica. Egli stesso se ne rende conto in un giro che percorre con pochi uomini nella notte: "Poi mi alzai di notte e presi con me pochi uomini senza dir nulla ad alcuno di quello che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme e senza aver giumento oltre quello che io cavalcavo({{pb|Nee|2,12-15}}). UsciiSotto di notte per la porta della valle e andaisua versoguida la fontericostruzione del dragoriprende e alla porta delprocede letamerapida, osservandoanche le mura di Gerusalemme, come erano piene di brecce e come le sue porte erano consumate dal fuoco. Mi spinsi verso la porta della fonte e la piscina del re, mase non vi era posto per cui potesse passare il giumento che cavalcavo. Allora risalii di notte la valle, sempre osservandomancano le mura; poi, rientrato per la porta della valle, tornai a casa" (Ne 2,12-15)difficoltà.
 
La storia successiva di Gerusalemme ha un momento di sviluppo e cambiamento quando questa città entra nell'orbita [[greci|greca]] con la conquista da parte di [[Alessandro Magno]] nel [[331 a.C.]]. Essa rimane dapprima nell'orbita del regno d'[[Egitto]], creatosi dopo la morte di Alessandro (''[[Tolomeo]]''); dal [[181 a.C.]] passa invece nell'orbita del regno di [[Siria]] (''[[Seleucidi]]''), e vi rimane sino alla conquista [[Impero romano|romana avvenuta]] nel [[63 a.C.]]. In questo periodo Gerusalemme si ingrandisce e si arricchisce di costruzioni ispirate alla nuova [[cultura]]. La progressiva indipendenza acquisita dalla dinastia [[asmonea]] fa sì che Gerusalemme si abbellisca e si espanda. Tale processo raggiunge il massimo con [[Erode il Grande]]; su due particolari punti si incentra la sua opera di edificazione: il suo Palazzo, posto nell'attuale quartiere armeno, ed il Tempio.
Sotto la guida di Neemia la ricostruzione procede rapida, anche se non mancano le difficoltà.
 
=== Dopo Cristo ===
La storia successiva di Gerusalemme ha un momento di sviluppo e cambiamento quando questa città entra nell'orbita greca con la conquista da parte di [[Alessandro Magno]] nel [[331 a.C.]]. Essa rimane dapprima nell'orbita del regno d'[[Egitto]], creatosi dopo la morte di Alessandro (''[[Tolomeo]]''); dal [[181 a.C.]] passa invece nell'orbita del regno di [[Siria]] (''[[Seleucidi]]'') e vi rimane sino alla conquista romana avvenuta nel [[63 a.C.]]. In questo periodo Gerusalemme si ingrandisce e si arricchisce di costruzioni ispirate alla nuova [[cultura]]. La progressiva indipendenza acquisita dalla dinastia [[asmonea]] fa sì che Gerusalemme si abbellisca e si espanda. Tale processo raggiunge il massimo con [[Erode il Grande]]; su due particolari punti si incentra la sua opera di edificazione: il suo Palazzo, posto nell'attuale quartiere armeno, ed il Tempio.
 
Un cambiamento totale dell'immagine [[giudaica]] di Gerusalemme avviene dopo la seconda rivolta, quella del [[135]] d.C. [[Adriano]] la trasforma in una città totalmente [[paganesimo|pagana]] con il cambiamento del nome da Gerusalemme a ''Colonia Aelia Capitolina''. La città viene ricostruita su pianta totalmente nuova, con il ''cardo maximus'' su cui convergeva il ''decumano''.
 
A partire dal [[313]] inizia la storia della Gerusalemme cristiana con la costruzione della [[Basilica del Santo Sepolcro]].

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