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L''''Escatologia''' (dal [[lingua greca|Greco antico]] ἔσχατος, ''éskatos''=ultimo; lett. "scienza delle cose ultime o finali")
In pratica l'escatologia è strettamente correlata con la visione della [[morte]] e dell'[[aldilà]]. L'escatologia cristiana ha a che vedere con la [[resurrezione dei morti]], con la [[Vita Eterna]], con il [[Giorno del Giudizio]], con il [[parusia|ritorno di Cristo]].
== Antico Testamento ==▼
Fino all'epoca profetica poco o nulla si conosce sulla escatologia dell'[[Antico Testamento]]. Dal messaggio dei profeti (per es. [[libro di Amos|Amos]] 5:18 ss.) o dalle promesse fatte alla casa di Davide ([[Secondo libro di Samuele|2 Samuele]] 7) si può però dedurre che l'attesa tradizionale delle ultime cose in Israele era piuttosto ottimista. ▼
Il [[Mistero Pasquale]] viene letto già dalla prima generazione cristiana come un fondamentale evento escatologico, che ridà la [[speranza]] ai discepoli del [[Risurrezione di Gesù|Risorto]].
Con l'avvento dei grandi profeti questo stato di cose cambia sostanzialmente: essi annunciano al popolo il giudizio di Dio anche se non nascondono che l'ultima Sua volontà è la salvezza (vedi [[Messia]]). Causa del giudizio è il [[peccato]] del popolo: Israele si era lasciato assimilare dalla popolazione [[Canaan|cananea]], adottandone forme e credenze religiose (adorazione di [[Baal]], vitelli d'oro, ecc.) o aveva permesso che concetti pagani entrassero a far parte della sua fede (per es. il principio che l'abbondanza dei sacrifici o la solennità del culto fossero mezzi per placare o propiziare Dio). Ne era risultata una completa distruzione del concetto fondamentale di popolo di Dio, legato al suo Salvatore con un [[patto]] e quindi unito anche nei suoi membri da un vincolo indissolubile; le conseguenze erano un completo rilassamento di ogni [[etica]] personale, sociale e civica ed il dilagare dell'immoralità e dell'ingiustizia. Notevole è che per i profeti l'escatologia non avviene mai in forme mitiche: sono i popoli della terra ([[Assiri]], [[Babilonesi]], ecc.) gl'incaricati di eseguire contro Israele il giudizio divino purificatore, un [[resto eletto]] (residuo) del popolo potrà godere dell'era messianica.▼
== Insegnamento biblico ==
Durante l'epoca tra i due testamenti, ma cominciando già con i profeti [[Ezechiele]] e [[Zaccaria]] si formerà un concetto escatologico differente, perché molto più ampio: tutto l'universo s'avvicina alla catastrofe alla quale seguirà il [[Regno di Dio]]. Il profeta riceve ora le sue rivelazioni in modo speciale: a mezzo di visioni, di angeli incaricati di mostrargli lo sviluppo progressivo degli eventi; cosí come le catastrofi annunciate saranno di genere molto distinto, con caratteri nettamente mitici: cataclismi cosmici e tellurici, angeli della morte ed altre rappresentazioni plastiche. Si tratta del genere apocalittico, che giungerà nell'[[Antico Testamento]] al culmine col libro di [[Profeta Daniele|Daniele]], ma che si svilupperà ancor più con i [[Apocrifi|libri pseudoepigrafi]]. Si preparano così quelli che saranno i motivi basici dell'escatologia [[Nuovo Testamento|neotestamentaria]].▼
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L'importanza della escatologia nel messaggio [[Vangeli|evangelico]] è stata l'oggetto di molte discussioni e ricerche nel nostro tempo. Alla fine del [[Secolo_XIX|secolo XIX]] si conveniva generalmente nel considerare l'escatologia come un elemento superato del messaggio evangelico, come una concessione fatta da [[Gesù]] al pensiero popolare [[Giudaismo|giudaico]], che per il lettore moderno poteva essere soltanto un rivestimento fantastico dei "valori" perenni dell'[[Vangelo|Evangelo]]: la paternità di Dio e l'infinito valore dell'anima umana ([[Adolf Harnack]], [[Ernst Troeltsch]]).▼
Il termine biblico corrispondente a escatologia è "[[speranza]]", nel senso di viva attesa degli [[ultimi giorni]] in cui [[Dio]] ristabilirà Israele (
▲Fino all'epoca [[profeta|profetica]] poco o nulla si conosce sulla escatologia dell'[[Antico Testamento]]. Dal messaggio dei profeti (per es.
Tutto l'[[Evangelo]] apparve allora dominato dal punto di vista escatologico; in particolare la morale dell'Evangelo, con la sua intransigenza impraticabile, fu considerata come una "etica provvisoria", la morale di gente che non pensava ad organizzare ragionevolmente la vita sopra questa terra, ma che viveva nell'attesa del [[Regno di Dio]]: questa concezione era un rovesciamento completo delle posizioni della scuola di Harnack. In Italia Ernesto Buonaiuti svolse con passione eloquente il concetto che l'[[Evangelo]] nega radicalmente il mondo dal punto di vista del [[Regno di Dio]], e che per questa negazione diventa paradossalmente capace di agire su di esso. In anni più recenti si è tornati ad una visione meno eccessiva, riconoscendo che nel [[Nuovo Testamento]] l'escatologia non è soltanto un evento futuro, ma è già attuata (l'"[[escatologia realizzata]]" di [[Charles Harold Dodd]]) o almeno iniziata ([[Joachim Jeremias]], [[Cullmann]]).▼
▲Con l'avvento dei grandi profeti questo stato di cose cambia sostanzialmente: essi annunciano al popolo il [[giudizio]] di [[Dio]] anche se non nascondono che l'ultima Sua [[volontà di Dio|volontà]] è la [[salvezza]] (vedi [[Messia]]). Causa del giudizio è il [[peccato]] del [[popolo di Dio|popolo]]: [[Israele]] si era lasciato assimilare dalla popolazione [[
La venuta di [[Gesú]] è l'evento escatologico, che segna la fine dell'"antico eone", cioè del mondo del peccato trionfante, della separazione ostile da Dio, della condanna e della morte, e l'inaugurazione del "nuovo eone", dell'era nuova in cui sono all'opera le potenze della grazia, del perdono, della vita. In particolare la morte e la [[risurrezione]] di Cristo segnano la vittoria decisiva sulle potenze di [[Satana]], anche se le conseguenze di questa vittoria non potranno essere manifestate prima dell'avvento finale del Regno (il "Victory Day", [[Cullmann]]). ▼
È da notare che per i profeti l'escatologia non avviene mai in forme [[mito|mitiche]]: sono i popoli della terra ([[Assiri]], [[Babilonesi]], ecc.) gli incaricati di eseguire contro Israele il giudizio divino [[purificazione|purificatore]]; un [[resto]] [[elezione|eletto]] del popolo potrà godere dell'[[era messianica]].
Il tempo che intercorre tra la vittoria potenziale di Cristo (la sua morte e risurrezione) e la sua manifestazione gloriosa (il secondo avvento) è un tempo di attesa, di pazienza divina, di penitenza, di lotta, ma anche e soprattutto di grazia; è il "tempo della [[Chiesa (Bibbia)|Chiesa]]," la quale è già, in questo mondo, se non il "regno di Dio" nella sua pienezza, una anticipazione di esso: il "regno di Cristo," in cui si manifestano, nei doni dello Spirito Santo (carismi) e nella rigenerazione e santificazione dei credenti, la potenza del nuovo eone. L'esistenza della Chiesa nel mondo è dunque fino dal tempo presente una "esistenza escatologica" ([[Rudolf Bultmann]]).▼
Durante l'epoca tra i due testamenti, ma cominciando già con i profeti [[Ezechiele]] e [[Zaccaria]], si formerà un concetto escatologico differente, perché molto più ampio: tutto l'universo s'avvicina alla [[manifestazione]] del [[giorno del Signore]], giorno di catastrofe, alla quale seguirà il [[Regno di Dio]].
▲Il termine biblico corrispondente a escatologia è "speranza" nel senso di viva attesa degli ultimi giorni in cui Dio ristabilirà Israele ([[Michea]] 4:1-5), spargerà il suo spirito su ogni carne ([[Gioele]] 2:28-32), manderà la figura del liberatore ([[Messia]]) che raccoglierà le pecore disperse del popolo di Israele ([[Ezechiele]] 34:23; 34:34-38). Quel giorno sarà anche il giorno della [[Nuova Creazione]].
Al tempo della rivolta dei [[Maccabei]] la speranza di Israele prende forme più precise: si prevedono determinati avvenimenti che dovranno svolgersi negli ultimi tempi; si forma un po' alla volta tutta una letteratura che sotto forma di [[rivelazione]] concessa agli antichi descrive gli eventi futuri che stanno per accadere
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La chiesa del tempo apostolico era comunque persuasa che il ritorno di Cristo ([[Parusia]]), che avrebbe dovuto segnare la fine, era prossimo e viveva perciò in quell'attesa, considerando provvisorio e per un tempo tutto ciò che si riferiva al mondo presente (Confrontare [[Lettera ai romani|Romani]] 13:11-14; [[Prima lettera ai Corinzi|1 Corinzi]] 7:29-31; [[Prima lettera ai Tessalonicesi|1 Tessalonicesi]] 5:1 ss. ecc.).▼
Al tempo di [[Gesù]] era diffusa la sensazione che il tempo finale era vicino: era attesa la venuta del [[Messia]].
Nella tradizione catechistica, si utilizza il termine ''novissimi'' (nel senso di "cose ultime") per indicare quattro parole chiave del destino finale dell'uomo: morte (ultima cosa che accade in questo mondo), giudizio [di Dio] (ultimo giudizio che si dovrà sostenere), inferno ("stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati" ''[[Catechismo della Chiesa Cattolica|CCC]] 1031''), paradiso (sommo bene che avranno "coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio e che sono perfettamente purificati" ''[[Catechismo della Chiesa Cattolica|CCC]] 1023'').▼
I [[Vangeli sinottici]] ci riportano (con alcune varianti) un [[discorso escatologico]] ({{passo biblico con sigla libro|Mc|13}} e par.) di Gesù. In esso gli [[evangelista|evangelisti]] hanno raccolto gli insegnamenti di Gesù sulla fine. In essi la prospettiva della caduta di [[Gerusalemme]] in mano ai [[Impero Romano|Romani]] si intreccia con il riferimento ai giorni della fine. Invita i discepoli a non preoccuparsi del momento preciso, ma a vigilare in ogni tempo ({{passo biblico con sigla libro|Mc|13,32}} e par.; {{passo biblico con sigla libro|At|1,7}}).
▲La [[chiesa]] del tempo [[apostoli|apostolico]] era comunque persuasa che il [[ritorno di Cristo]] ([[Parusia]]), che avrebbe dovuto segnare la fine, era prossimo, e viveva perciò in quell'attesa, considerando provvisorio e per un tempo tutto ciò che si riferiva al mondo presente (
== Nella tradizione cattolica ==
▲Nella [[tradizione]] [[catechesi|catechistica
== Il dibattito nel mondo protestante ==
L'importanza e il significato della escatologia nel messaggio [[Vangelo|evangelico]] è stata oggetto di molte discussioni e ricerche in ambito [[protestantesimo|protestante]].
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▲In anni più recenti si è tornati ad una visione meno eccessiva, riconoscendo che nel [[Nuovo Testamento]] l'escatologia non è soltanto un evento futuro, ma è già attuata (l'"[[escatologia realizzata]]" di [[Charles Harold Dodd]]) o almeno iniziata ([[Joachim Jeremias]], [[Oscar Cullmann]]). La venuta di [[
▲Il tempo che intercorre tra la vittoria potenziale di Cristo (la sua morte e risurrezione) e la sua manifestazione gloriosa (
==Voci correlate==
* [[Escatologia realizzata]]
* [[Fine dei giorni]]
* [[Fine del mondo]]
* [[Morte]]
* [[Parusia]]
[[Categoria:Bibbia]]
[[Categoria:Escatologia
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