Origine della religione: differenze tra le versioni

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In ''[[L'uomo Mosè e il monoteismo]]'' (1934-38), raccolta di tre saggi che costituisce l'ultima opera di Freud, il padre della psicanalisi tratta in maniera sistematica della religione ebraico-cristiana. Secondo la ricostruzione, Mosè era un egizio seguace del monoteismo di Akhenaton. Quando la riforma religiosa di questo faraone fallì, Mosè prese con sé degli schiavi ebrei imponendogli il monoteismo egizio e facendoli uscire verso la Palestina. Durante una rivolta però gli Ebrei uccisero Mosè e cancellarono il ricordo di questa rivolta. Il senso di colpa inconscio per questa uccisione riemerse poi in occasione dell'uccisione di Gesù. Questa ricostruzione non gode oggi di nessun credito tra gli storici.
 
In risposta alle tesi di Freud va segnalato<ref>Ciotti, Diana (2005: 42-45)</ref> il pensiero del pastore protestante svizzero [[Oskar Pfister]] (1873-1956), discepolo e amico di Freud, autore prolifico di oltre 300 testi e in particolare di ''L'illusione di un avvenire'' (1928).<ref>Pfister, O. (1928). "Die Illusion einer Zukunft", ''Imago'' 14: 149–184.</ref> In questo testo, che richiama il freudiano ''L'avvenire di un'illusione'' (1927), Pfister sottolinea le incongruenze del pensiero di Freud e la sua lettura parziale del fenomeno religioso, che secondo il pastore guarisce dalle nevrosi piuttosto che causarle.
 
==Ipotesi sociologiche==
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