Origine della religione: differenze tra le versioni

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==Interpretazione cattolica==
{{vedi anche|Rivelazione| Rivelazione naturale| Prove dell'esistenza di Dio}}
La tradizione e il magistero cattolico ovviamente non ricorrono a un qualche tipo di riduzionismo per rendere conto del fenomeno religioso. Nella [[Bibbia]] la questione compare solo saltuariamente e fugacemente, principalmente in chiave apologetica anti-idolatrica e anti-pagana. In particolare nell'[[Antico Testamento]], dominato dall'esistenza e dall'intervento di Dio nelle vicende storiche del popolo eletto, sono ricorrenti gli oracoli [[Profeta (ebraismo)|profetici]] contro le "nazioni" idolatriche e i falsi dèi, ma non vengono addotte spiegazioni per la nascita del sentimento religioso in generale.
 
L'incipit del [[Catechismo della Chiesa Cattolica]] afferma: "Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell'uomo, perché l'uomo è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa di attirare a sé l'uomo e soltanto in Dio l'uomo troverà la verità e la felicità che cerca senza posa" (n. 27). La religione dunque è la ricerca da parte dell'uomo di Dio, in risposta alla chiamata divina che è connaturale alla natura umana, creata "a immagine di Dio" (n. 31, {{pb|Gn|1,27}}). In questa ricerca la creatura umana percorre "alcune '[[esistenza di Dio|vie]]' per arrivare alla conoscenza di Dio" (n. 31), che hanno come punto di partenza in particolare il mondo materiale (via oggettiva) e la persona umana (via soggettiva).
 
La via oggettiva prende le mosse dalla contemplazione dell'universo: "Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell'ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l'artefice [...]. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore" ({{pb|Sap|13,1.5}}); "Ciò che di Dio si può conoscere è loro [ai pagani] manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute" ({{pb|Rm|1,19-20}}). Dunque "Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale della ragione umana partendo dalle cose create" ([[Dei Filius|DF]] 3). La più efficace enunciazione teoretica del percorso soggettivo è data dalle [[Cinque vie]] di [[San Tommaso d'Aquino]].
 
La via soggettiva, già anticipata dall'incipit del CCC, trova il suo fondamento nella stessa natura umana: "Con la sua apertura alla verità e alla bellezza, con il suo senso del bene morale, con la sua libertà e la voce della coscienza, con la sua aspirazione all'infinito e alla felicità, l'uomo si interroga sull'esistenza di Dio. In queste aperture egli percepisce segni della propria anima spirituale" (n. 33), irriducibile alla sola materia. Il percorso soggettivo per giungere all'esistenza di Dio è proprio della ricca spiritualità del [[misticismo]]. Un celebre esempio è dato da un passo delle ''[[Confessioni]]'' che costituisce il culmine della ricerca spirituale di [[Sant'Agostino]]:
{{quote2|Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace.|<br>''([[Confessioni (Sant'Agostino)|Confessioni]]'' 10,22,32)}}
 
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