YHWH: differenze tra le versioni

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=== Chiese cristiane ===
Nella prima Chiesa cristiana si sono immediatamente affermate, nell'uso comune e liturgico, le forme "Signore" e "Dio" perché prevalenti al tempo del Nuovo Testamento, nel cui testo sono impiegate in modo esclusivo. Nella chiesa latina il greco ''Kyrios'' è stato tradotto con ''Dominus'' e, nelle traduzioni in italiano, con Signore. È rimasta come testimonianza la forma litanica "[[Kyrie Eleison]]" a ricordo della tradizionale [[liturgia]] greca che era in uso anche nella chiesa latina. Come esempio di uso, nelle collette e nelle preghiere della liturgia cattolica, ci si rivolge a Dio con gli epiteti "Dio onnipotente ed eterno" oppure "Dio, padre onnipotente" o simili. L'unica volta in cui si utilizza un termine ebraico (non il tetragramma) è, una volta all'anno, in una delle sette [[antifone maggiori dell'Avvento]] "''O Adonai''" (nel testo latino - nel testo liturgico italiano è reso con "O Signore"). Questo utilizzo delle forme Dio e Signore è stato mantenuto anche nel protestantesimo storico, come ad esempio nella versione di Lutero della Bibbia.
 
Le traduzioni moderne in cui è presente (perlopiù in nota) una vocalizzazione del tetragramma, sono opera di eruditi senza che abbiano un utilizzo al di fuori della cerchia della critica biblica, e servono soprattutto per evidenziare le stratificazioni e la formazione del testo (ad esempio le cosiddette tradizioni Jahvista, Elohista, Sacerdotale ecc).
 
'''Bibbie cattoliche'''
 
Nella maggior parte delle versioni moderne delle bibbie cattoliche e in tutte quelle utilizzate pubblicamente nelle chiese, il ''nome ineffabile'' (secondo la definizione dei [[padri della Chiesa]]), quando presente nell'Antico Testamento, viene reso con "Signore", adottando l'uso del [[Nuovo Testamento]] in cui il tetragramma non è mai presente e dove, nelle citazioni della bibbia ebraica, si usa il greco ''Kyrios'' (Signore). Questo uso è attestato anche nella maggior parte dei manoscritti della bibbia in greco, detta [[Septuaginta]], e nella vocalizzazione del tetragramma del testo masoretico. Anche nella versione latina precedentemente in uso nella Chiesa occidentale (la [[Vulgata]]) il termine è reso con ''Dominus'', cioè Signore. La presunta vocalizzazione del tetragramma non compare mai nel testo ufficiale della bibbia utilizzato per la liturgia pubblica in italiano.
 
La maggioranza degli esegeti cattolici contemporanei propende per una vocalizzazione del tetragramma come '''a e''' e talvolta questa forma può apparire, oltre che nei testi di critica biblica, anche nelle note e nelle introduzioni o, più raramente (una o due volte) nel testo dell'Antico Testamento, quando si tratta di evitare ambiguità per la presenza vicina di altri nomi divini. E' presente più spesso in alcune versioni letterali degli anni Sessanta a indirizzo storico critico, allo scopo di evidenziare le diverse tradizioni presenti nella formazione del testo. In traduzioni degli ultimi anni è citato il tetragramma in caratteri latini ('''Jhwh''') senza alcuna vocalizzazione. Non compare mai nel Nuovo Testamento perché non è presente in nessuno dei manoscritti antichi da cui vengono fatte le traduzioni.
 
=== Relazione ebrei-cristiani===
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