Morte: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
m
nessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
In tale processo di elaborazione e trasformazione del concetto di ''morte'', il [[magistero]], basandosi sulle affermazioni bibliche ha preso posizione su vari aspetti della concezione della morte e della sopravvivenza dell'[[uomo]] dopo di essa:
* Il [[II Concilio di Orange]] ([[529]]) ribadisce, citando {{pb|Rom|5,12}}, che la morte è conseguenza del [[peccato originale|peccato di Adamo]]<ref>Can. 2, ''[[DS]]'' 372.</ref>.
* Varie decisioni magisteriali del [[medioevo]] riguardanti il [[destino]] dell'uomo dopo la morte concepiscono questa come la separazione dell'[[anima]] dal [[corpo]], ma anche come fine dello stato di [[pellegrinaggio]], cosicché la [[vita]] sulla [[terra]] decide in maniera definitiva la sorte [[eternità|eterna]]<ref>Cfr. [[II Concilio di Lione]], ''Lettera dell'imperatore Michele al [[papa Gregorio X]]'', [[6 luglio]] [[1274]], ''DS'' 856-858; [[Papa Benedetto XII|Benedetto XII]], Costituzione ''[[Benedictus Deus]]'', [[29 gennaio]] [[1336]], ''DS'' 1000.</ref>.
* Il [[Concilio di Trento]] ribadisce nel [[1546]] l'affermazione del II Concilio di Orange nel ''decreto sul [[peccato originale]]''<ref>''DS'' 1512.</ref>.
* Il [[papa Pio V]], nel censurare nel [[1567]] varie proposizione di [[Michele Baio]], afferma per converso che l'[[immortalità]] del [[paradiso terrestre]] era un dono della [[grazia]] e non uno stato naturale dell'[[uomo]]<ref>''DS'' 1978.</ref>.

Menu di navigazione