Santa Giovanna di Valois: differenze tra le versioni

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Da subito fu tenuta in disparte dal marito, salvo qualche giorno a Linières e durante i tre anni di prigionia del marito, Giovanna fece tuttavia la sua entrata solenne ad Orléans dopo la liberazione del marito nel 1491, ma fu nuovamente abbandonata quando Luigi seguì Carlo VIII in Italia (1494-95).
 
Alla morte di Carlo VIII il marito divenne re con il nome di Luigi XII. In questa nuova veste il consorte decise di far annullare il matrimonio per poter sposare dalla vedova di Carlo VIII. Venne avviato il processo canonico di nullità del matrimonio, la motivazione era che il matrimonio non era stato consumato, secondo la versione del marito, mentre lei affermava il contrario. Giovanna allora pretese il ramentum veritatis eche Luigi XII non esitò a concederloconcedere: Giovanna si inchina e il 17 dicembre di quell'anno l'annullamento è pronunciato.
 
Giovanna confiderà piúpiù tardi al suo [[confessore]]: {{Quote|In guel momento nostro Signore mi fece la grazia che quando udii la notizia, mi mise nel cuore il convincimento che Dio aveva permesso ciò affinché io potessi fare del bene, come avevo tanto desiderato. Ho considerato che ero rimasta con il re mio marito per ventidue anni, durante i quali non avevo potuto fare gran che di bene, né alcuna di quelle cose che avevo desiderio di fare; ora però potrò prendermi la rivincita e varrà la pena di vivere virtuosamente visto che sono sottratta alla soggezione di un uomo.}}
 
Il [[26 dicembre]] [[1498]], divenne duchessa di Berry, in questa nuova veste iniziò una vita di mortificazioni corporali e di grande generosità, dimostrandosi anche una buona amministratrice del suo ducato. La peste scoppiata neltra il 1499 e 1500 le permise di dare la misura della sua carità.
 
In quel periodo mosse i primi passi per la fondazione di un nuovo [[Annunziate|Ordine mariano]] femminile. il 21 maggio 1500 troviamo già il suo confessore a Tours in cerca di novizie. Ne raccolse infatti undici, dai nove ai quattordici anni, primizie dell'Annunziata, che la buona duchessa adottò, visitandole ogni sera e associandole alle sue devozioni.
Rientrando in Francia il padre Morin ne perde il testo e di ciò Giovanna rimane ''profondamente turbata'', padre Gabriele si rimise all'opera e dopo averne redatto un nuovo testo si portò lui stesso a Roma per perorarne l'approvazione. Inizialmente a Roma si ebbe la stessa reazione, ma poi, in seguito ad un sogno significativo, il principale oppositore rinuncia alle sue obiezioni e nel febbraio 1501 la Regola è approvata.
 
Nell'agosto 1502 Giovanna decidsdedecise di costruire un convento: si presentano nuove vocazioni e alcuni miracoli ne facilitano la costruzione. Il 20 ottobre 1502 cinque giovinette prendono l'abito dalle mani stesse della buona duchessa assistita dai padri Gabriele Girardo.
 
In poco tempo la comunità giunge a comprendere ventuno religiose e Caterina Gauvinelle di Amboise, diviene la prima [[madre an cella]]. Quanto a Giovanna, pur emettendo la professione il 26 maggio 1504, a titolo privato, resta nel mondo fedele al suo sovrano. Il 3 dicembre 1503, con lettere patenti firmate a [[arcidiocesi di Lione|Lione]], Luigi XII aveva approvato la fondazione della ''sua carissima e amatissima cugina Giovanna di Francia, duchessa di Berry'' prendendo il convento sotto la sua ''protezione e salvaguardia speciale''. Il 21 novembre 1504 le religiose entrano in clausura.
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