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Nella [[rivelazione]] [[cristianesimo|cristiana]] si assiste a una progressiva evoluzione in merito:
* nei brani più antichi (in particolare
* in seguito si avverte l'influsso del concetto greco degli [[inferi]] ([[Ade]], ''[[Sheòl]]''): la retribuzione è sempre terrena, ma si ammette anche l'esistenza di una vita dopo la morte che però è come ombre (''refaim''), nebulosa, oscura, non caratterizzata dalla [[risurrezione]] né da possibilità di felicità e salvezza ({{pb|Sal|88,11}}; {{pb|Is|14,9}}; {{pb|Gb|26,5}});
* attorno all'epoca ellenista, ma con alcuni indizi sparsi nei secoli precedenti ({{pb|Is|26,19}}; {{pb|Gb|19,25-27}}), compare la convinzione di una risurrezione e di una vita dopo la morte, diversificata per qualità (gioia o sofferenza) a seconda della condotta morale terrena ({{pb|Sap|3}}; {{pb|Dan|12,2-3}}; {{pb|2Mac|7}}).
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