Solennità della Santissima Trinità: differenze tra le versioni

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Il [[Sinodo di Arles]] del [[1263]] nel prescrisse la celebrazione alla I [[domenica]] dopo [[Pentecoste]], con [[ottava]]<ref>{{Hefele-Leclerq}}, vol. VI, 11, p. 115.</ref>; l'ottava era già in uso presso altre [[Chiesa|Chiese]], come in [[Belgio]] prima del [[1109]].
 
Non è raro trovare nei [[Breviario|breviari]] manoscritti, accanto all'[[Ufficio divino|Ufficio]] della [[Trinità]], la postilla "''a sede apostolica repellitur''", "rigettata dalla [[Sede Apostolica]]". E infatti [[papa Alessandro II]] ([[1061]]-[[1073]]) non si dimostrò favorevole alla festa perché superflua "''cum in omni dominica, imo quotidie, utriusque [trinitatis et unitatis] memoria celebretur''"<ref>La cosa è attestata dal ''[[Micrologus]]'', 60: ''[[PL]]'' 151, 1020. C'è da dire però che le ''[[Decretales Gregorii IX]]'', II, IX ''de feriis'' (a cura di {{autore|Aemilius Friedberg}}, cur.,) [[Lipsia]] [[1881]], p. 271: {{Jaffé-Wattenbach}}, 14109) attribuiscono invece questo atteggiamento negativo a [[papa Alessandro III]] ([[1159]]-[[1181]]).</ref> ("poiché in ogni [[domenica]], anzi, ogni [[giorno]], si celebra la [[memoria]] di entrambe [la [[Trinità]] e l'[[unità di Dio|Unità]]]").
 
Lo stesso contrasto sull'opportunità della festa si registra anche nei liturgisti dei [[secolo|secoli]] [[XI secolo|XI]]-[[XIII secolo|XIII]]:

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