Parabola del Padre Misericordioso: differenze tra le versioni

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La '''Parabola del padre misericordioso''', popolarmente chiamata '''del figliol prodigo''' (cioè "spendaccione"<ref>L'espressione ''figliol prodigo'' ha acquistato nella cultura [[Italia|italiana]] un senso più ampio, e facilmente può indicare una persona che ritorna dopo un periodo di lontananza [[colpa|colpevole]] o di [[peccato]]; ciò fa sì che molte [[persona|persone]] capiscano la parola "prodigo" come sinonimo di "[[pentimento|pentito]]".</ref>) è una [[parabole di Gesù|parabola di Gesù]] raccontata solamente nel [[Vangelo secondo Luca]] ({{passo biblico|Lc|15,11-32}}). È l'ultima di una trilogia, nella quale è preceduta dalla [[parabola della pecorella smarrita]] ({{passo biblico|Lc|15,4-7}}) e dalla [[parabola della moneta smarrita]] ({{passo biblico|Lc|15,8-10}}).
 
La parabola esprime bene la [[teologia]] di Luca dell'[[amore]] e della [[misericordia]] di [[Dio]]<ref>{{cita libro|Cosimoautore|[[Cosmo Francesco Ruppi|]]}}, ''Il [[vangelo]] della [[misericordia]]. Riflessioni sul [[Vangelo secondo Luca|Vangelo di Luca]]|1996|'', [[SEI]]|, [[Torino]]}}, [[1996]].</ref>. Il [[perdono]] del [[figlio]] minore non è la risposta del [[padre]] ai suoi buoni propositi: il padre infatti lo [[accoglienza|accoglie]] ancor prima che egli abbia la possibilità di parlare e di esprimere il proprio [[pentimento]]; e come il padre è uscito incontro a lui che ritornava, così esce a supplicare il figlio maggiore che giudica inopportuna la [[benevolenza]] del padre verso il [[fratello]].
 
== Il nome della parabola ==

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