Trasfigurazione di Gesù: differenze tra le versioni

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== Esegesi ==
La collocazione del racconto dopo la [[Confessione di Pietro]] e il primo [[annunci della passione|annuncio della passione]] fa di essa una riaffermazione della [[Messia|messianicità]] di Gesù e della [[gloria]] messianica nella quale egli sarà rivelato<ref>{{autore|John L. MacKenzie}} ([[1973]]) p. 940.</ref>. Egli non è meno Messia quando la sua gloria messianica è nascosta nell'[[incarnazione]] e nella [[passione di Gesù|passione]]. Per un istante i [[discepolo|discepoli]] percepirono la [[verità]] della [[rivelazione]] fatta a [[Cesarea di Filippo]]: benché la messianicità di Gesù comportasse [[sofferenza]], egli era veramente il [[gloria|glorioso]] [[Figlio dell'Uomo]].
 
Questo racconto è quindi una delle pericopi messianiche centrali, e ha delle somiglianze con il [[Battesimo di Gesù]] (la [[voce]] dal [[cielo]]), ma anche con il racconto del [[Orto degli Ulivi|Getsemani]]: i [[tre]] discepoli, la montagna, il grido ''[[Abbà]] ([[Dio Padre|Padre]])'', che corrisponde alla voce dal cielo, ''Questi è il mio Figlio diletto'', nonché la [[Primato petrino|preminenza]] di Pietro.
In ogni caso è certo che la pienezza della percezione della realtà di Gesù così come viene indicata nell'episodio non fu raggiunta dai discepoli se non dopo la resurrezione.
 
L'interpretazione della pericope come "una narrazione pasquale inserita dall'evangelista nel ministero pubblico" è esclusa dalle parole imbarazzanti di Pietro presenti in {{pb|Mc|9,5-6}}. Al limite è possibile che siano presenti delle reinterpretazioni [[liturgia|liturgiche]] più tardive<ref>{{autore|Carroll Stuhlmueller}} ([[1973]]), p. 1005.</ref>.
 
=== Il monte della Trasfigurazione: monte fisico o altura simbolica? ===

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