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L'oracolo adempiutosi nell'astro di Betlemme è quello pronunciato da [[Balaam]], un profeta [[moabita]] che, invitato più volte dal suo re a maledire il popolo d'Israele al momento dell'ingresso nella terra promessa, per più volte lo benedisse, sospinto dallo spirito divino. Il contesto storico narrato sarebbe attorno al 1200 a.C., al termine della peregrinazione nel deserto del popolo ebraico. Questo il testo dell'intero oracolo nel quale è inclusa la profezia della stella:
{{quote|15 Egli pronunciò il suo poema e disse:
16 oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo,<br>▼
«Oracolo di Balaam, figlio di Beor,
di chi vede la visione dell'Onnipotente, cade e gli è tolto il velo dagli occhi.<br>▼
17 Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino:<br>▼
oracolo dell’uomo dall’occhio penetrante,
una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele,<br>▼
spacca le tempie di Moab e il cranio di tutti i figli di Set;<br>▼
18 Edom diverrà sua conquista e diverrà sua conquista Seir, suo nemico,<br>▼
mentre Israele compirà prodezze.<br>▼
e conosce la scienza dell’Altissimo,
19 Uno di Giacobbe dominerà e farà perire gli scampati dalla città|{{pb|Nm|24,15-19}}}}▼
di chi vede la visione dell’Onnipotente,
17 Io lo vedo, ma non ora,
una stella spunta da Giacobbe
spacca le tempie di Moab
18 Edom diverrà sua conquista
19 Uno di Giacobbe dominerà
Il senso immediato della profezia va verosimilmente visto nella vittoria ottenuta dal re [[Davide]] contro i moabiti e gli edomiti, poco prima del 1000 a.C. (cf. {{pb|2Sam|8,2}}): a queste nazioni vanno collegati gli altri riferimenti dell'oracolo, come "i figli di Set" (con "Shutu" le cronache assire ed egizie si riferiscono a una tribù del sud-est della palestina, verosimilmente Moab), Seir (sinonimo di Edom), e "la città" (in ebraico ''Ir'', verosimilmente la capitale Ir-Moab, cf. {{pb|Nm|22,36}}).
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