178 290
contributi
m (Bot: Sostituzione automatica (-\{\{Sezione accessoria\|(.*?)\[\[Categoria\: +{{Sezione accessoria|\1{{Sezioni accessorie fine}}\n\n[[Categoria:)) |
m (+formattazione) |
||
{{se cercavi|altri significati della parola|[[Simbolo (disambigua)]]}}
[[Immagine:SEGNO_PASSIONISTA_CON_ULIVO_E_PALMA.
{{quote|L'intero [[universo]] è un immenso [[oceano]] di simboli|[[Sant'Efrem Siro]]}}
== I simboli delle realtà cristiane ==
Un ricco simbolismo percorre la [[Bibbia]]
{{MultiCol}}
* "Il simbolismo è l'espressione [[estetica]] della [[partecipazione]] [[ontologia|ontologica]]"<ref>Edgar De Bruyne, ''L'Esthétique du Moyen Age'', [[Lovanio]] [[1947]], p. 93.</ref>. Il simbolo non sostituisce il [[concetto]]; non appartenendo all'ordine razionale, esprime della realtà una [[verità]] esistenziale più globale di quella che si può raggiungere con il semplice concetto<ref>Appare fortemente superficiale l'affermazione di [[Ernest Renan]]: "L'uomo in possesso di un'idea chiara non si è mai divertito a rivestirla di simboli".</ref>. Conseguentemente, i tentativi di razionalizzare il simbolo finiscono per tradirlo.
* Il simbolo ha significato se non è considerato in maniera isolata, ma riconoscendone l'appartenenza a una complessa trama di legami. Esso non è isolabile.
* Il simbolo rimanda, esige
* Il simbolo ha una stretta relazione con la realtà che significa; tale relazione è espressa da [[Platone]] con vari termini complementari: ''méthexis'' ("[[partecipazione]]"), ''parousía'' ("presenza"), ''koinonía'' ("[[comunione]]"), ''mímesis'' ("imitazione"); perciò il simbolo può essere considerato la realtà stessa nella dinamica della sua [[manifestazione]].
* Il simbolo crea comunità: introduce e sviluppa una comunione tra tutti coloro che ne colgono il significato. "Non è la [[società]] che crea il simbolismo, ma il simbolismo che crea la società" ([[Claude Lévi-Strauss]]).
* Il simbolo ha una capacità di affascinare; in ciò ha un impatto sull'uomo spesso più forte della stessa realtà, e, più che la [[parola]], coinvolge nell'azione in un modo che trascende i puri aspetti razionali.
* Il simbolo occupa un posto privilegiato nell'[[arte]] e nella [[letteratura]]
* Del simbolismo fanno uso in maniera trasversale discipline diversissime. "La conoscenza [[scienza|scientifica]] non è meno simbolica della conoscenza [[religione|religiosa]]"<ref>Alfred Whitehead, ''Symbolism, its Meaning and Effect'', [[New York]] [[1927]]. La simbolicità della scienza non si riferisce al fatto che usa dei simboli, quanto al fatto che i risultati scientifici possono essere rapportati [[analogia|analogicamente]] a delle verità di un altro ordine.</ref>.
* Molti simboli sono ambigui: lo stesso oggetto può rappresentare un'idea e il suo opposto; ciò significa che per comprendere un simbolo occorre situarlo nel contesto nel quale è utilizzato<ref>Alcuni esempi di ambivalenza:
* La [[chiave]] può esprimere apertura o chiusura (cfr. {{pb|Is|22,22}});
* Il [[sale]] può significare la preservazione dalla [[corruzione]]
* Il [[lievito]] può essere segno positivo di fermento nella pasta (cfr. {{pb|Mt|13,33}}), oppure segno negativo, indicante una realtà da togliere di mezzo (cfr. {{pb|1Cor|5,6}});
* Il [[serpente]] è talora identificato al [[diavolo]] (cfr. {{pb|Gen|3}})
* Nonostante alcuni aspetti di [[universalità]], la maggior parte dei simboli non sono comprensibili se non in aree ed epoche culturali ben determinate<ref>Ad esempio, il [[bianco]] significa [[gioia]] e [[festa]] in [[Europa]], mentre significa [[lutto]] in [[Giappone]].</ref>.
* Il linguaggio simbolico non si lascia imbrigliare nelle censure della critica razionale, ma mantiene sempre una valenza equivoca, ambigua; in tal senso, così come può essere un fattore di movimento, di crescita, di progresso, può essere altresì fattore di regressione.
{{Sezioni accessorie fine}}
[[Categoria:Simboli|
|