Simbolo: differenze tra le versioni

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[[Immagine:SEGNO_PASSIONISTA_CON_ULIVO_E_PALMA.jpg‎jpg-|thumb|350px|right|Stemma della congregazione [[passionisti|passionista]], raggruppante vari simboli: il [[cuore]], la [[croce]], i [[chiodo|chiodi]] della [[passione di Gesù|passione]], l'[[ulivo]], la [[palma]]; ognuno di essi ha una forte valenza simbolica]]
 
{{quote|L'intero [[universo]] è un immenso [[oceano]] di simboli|[[Sant'Efrem Siro]]}}
== I simboli delle realtà cristiane ==
 
Un ricco simbolismo percorre la [[Bibbia]], e continua nella [[Tradizione]] della [[Chiesa]].
 
{{MultiCol}}
* "Il simbolismo è l'espressione [[estetica]] della [[partecipazione]] [[ontologia|ontologica]]"<ref>Edgar De Bruyne, ''L'Esthétique du Moyen Age'', [[Lovanio]] [[1947]], p. 93.</ref>. Il simbolo non sostituisce il [[concetto]]; non appartenendo all'ordine razionale, esprime della realtà una [[verità]] esistenziale più globale di quella che si può raggiungere con il semplice concetto<ref>Appare fortemente superficiale l'affermazione di [[Ernest Renan]]: "L'uomo in possesso di un'idea chiara non si è mai divertito a rivestirla di simboli".</ref>. Conseguentemente, i tentativi di razionalizzare il simbolo finiscono per tradirlo.
* Il simbolo ha significato se non è considerato in maniera isolata, ma riconoscendone l'appartenenza a una complessa trama di legami. Esso non è isolabile.
* Il simbolo rimanda, esige ede invita all'azione: la [[montagna]] spinge all'ascensione, il [[giardino]] al [[riposo]].
* Il simbolo ha una stretta relazione con la realtà che significa; tale relazione è espressa da [[Platone]] con vari termini complementari: ''méthexis'' ("[[partecipazione]]"), ''parousía'' ("presenza"), ''koinonía'' ("[[comunione]]"), ''mímesis'' ("imitazione"); perciò il simbolo può essere considerato la realtà stessa nella dinamica della sua [[manifestazione]].
* Il simbolo crea comunità: introduce e sviluppa una comunione tra tutti coloro che ne colgono il significato. "Non è la [[società]] che crea il simbolismo, ma il simbolismo che crea la società" ([[Claude Lévi-Strauss]]).
* Il simbolo ha una capacità di affascinare; in ciò ha un impatto sull'uomo spesso più forte della stessa realtà, e, più che la [[parola]], coinvolge nell'azione in un modo che trascende i puri aspetti razionali.
* Il simbolo occupa un posto privilegiato nell'[[arte]] e nella [[letteratura]], e più ancora nell'esperienza religiosa; nel [[cristianesimo]] sono ricchi di simbolismo la [[Bibbia]], e l'[[iconografia]], e usano fortemente il linguaggio simbolico i [[Padri della Chiesa]] e i [[mistico|mistici]]. Si può dire che il linguaggio religioso, mistico o [[liturgia|liturgico]] non può essere che un linguaggio simbolico.
* Del simbolismo fanno uso in maniera trasversale discipline diversissime. "La conoscenza [[scienza|scientifica]] non è meno simbolica della conoscenza [[religione|religiosa]]"<ref>Alfred Whitehead, ''Symbolism, its Meaning and Effect'', [[New York]] [[1927]]. La simbolicità della scienza non si riferisce al fatto che usa dei simboli, quanto al fatto che i risultati scientifici possono essere rapportati [[analogia|analogicamente]] a delle verità di un altro ordine.</ref>.
 
* Molti simboli sono ambigui: lo stesso oggetto può rappresentare un'idea e il suo opposto; ciò significa che per comprendere un simbolo occorre situarlo nel contesto nel quale è utilizzato<ref>Alcuni esempi di ambivalenza:
* La [[chiave]] può esprimere apertura o chiusura (cfr. {{pb|Is|22,22}});
* Il [[sale]] può significare la preservazione dalla [[corruzione]], e di fatto viene usato a tale scopo, ma può indicare distruzione o [[sterilità]] (cfr. {{pb|Gen|19,26}});
* Il [[lievito]] può essere segno positivo di fermento nella pasta (cfr. {{pb|Mt|13,33}}), oppure segno negativo, indicante una realtà da togliere di mezzo (cfr. {{pb|1Cor|5,6}});
* Il [[serpente]] è talora identificato al [[diavolo]] (cfr. {{pb|Gen|3}}), e altrove al [[Cristo]] (cfr. {{pb|Gv|3,14}}).</ref>.
* Nonostante alcuni aspetti di [[universalità]], la maggior parte dei simboli non sono comprensibili se non in aree ed epoche culturali ben determinate<ref>Ad esempio, il [[bianco]] significa [[gioia]] e [[festa]] in [[Europa]], mentre significa [[lutto]] in [[Giappone]].</ref>.
* Il linguaggio simbolico non si lascia imbrigliare nelle censure della critica razionale, ma mantiene sempre una valenza equivoca, ambigua; in tal senso, così come può essere un fattore di movimento, di crescita, di progresso, può essere altresì fattore di regressione.
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[[Categoria:Simboli| Simboli]]

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