Beato Andrea Carlo Ferrari: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|altri significati del nome Andrea|[[Andrea (disambigua)]]}}
{{Persona
|appellativo =
|Nome = Andrea Carlo
|Cognome = Ferrari
|Attività = arcivescovo
|Attività2 = cardinale
|Attività3 =
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =. [[Arcivescovo]] di [[Arcidiocesi di Milano|Milano]] dal [[1894]] al [[1921]], fu proclamato [[beato]] da [[papa]] [[Giovanni Paolo II]] il [[10 maggio]] [[1987]]
|stemma=FERRARI Milano0001AAA.jpg
|dimensione stemma=175px
|note =
|motto=Tu fortitudo mea
|titolo =
|ruolo =
|CaricheInVita=
*{{Carica|Cardinale presbitero|di|Sant'Anastasia}}
|appartenenza = [[Diocesi di Parma]]
|OrdinazioneDiaconale = [[15 dicembre]] [[1872]]
|lO=Parma
|gmO= 20 dicembre
|aO=1873
|vO = Domenico Villa
|tC=
|lC=Roma
|gmC= 29 giugno
|aC=1890
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|elevato=[[Milano]] [[21 maggio]] [[1894]]
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|gmP= 18 maggio
|aP=1894
|pP=Leone XIII
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|fase canonizz = Beato
|venerato da = [[Chiesa cattolica]]
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|gmB = 10 maggio
|aB = 1987
|pB = Giovanni Paolo II
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|ricorrenza = 2 febbraio
|ricorrenzanote = La [[Arcidiocesi di Milano|Chiesa di Milano]] e quella di [[Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla|Reggio Emilia]] lo [[Celebrazione|celebrano]] il [[1º febbraio]] con grado di [[Memoria (liturgia)|memoria]]<ref>In riferimento al riconoscimento delle sue virtù eroiche ada opera di [[Paolo VI]] e per il fatto che il [[2 febbraio]] cade la festa della [[Presentazione del Signore]].</ref>
|martirologio = A [[Milano]], [[beato]] Andrea Carlo Ferrari, [[vescovo]], che valorizzò la [[tradizione]] religiosa del suo [[Popolo di Dio|popolo]] e aprì nuove vie per far conoscere nel mondo [[Cristo]] e la [[carità]] della [[Chiesa cattolica|Chiesa]].
|martirologionumero =13
|martirologioasterisco = 1
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|Categoria1=Fondatori di quotidiani
== Biografia ==
=== Formazione e ministero sacerdotale ===
Nacque a Lalatta, località nel comune di [[Palanzano]] [[diocesi di Parma]], primogenito dei quattro figli di Giusep­peGiuseppe Ferrari, umile calzolaio, e di Maddalena Longarini. Fu [[battesimo|battezzato]] il giorno seguente con il nome di Andrea. Creduto in fin di vita, la madre lo portò al [[santuario]] mariano di [[Santuario di Fontanellato|Fontanellato]] e ottenne la guarigione del piccolo infermo, che si rivelò dotato di grandi [[dono spirituale|doni spirituali]]. Da [[Presbitero|sacerdote]] e da [[vescovo]] il [[beato]] vi ritornerà due volte all'anno con vivi sentimenti di gratitudine.
 
Andrea apprese i primi rudimenti del sapere dal [[parroco]], Don Giovanni Agostini, che lo ammise alla [[prima comunione]] nel [[1860]].
 
=== Ministero episcopale e cardinalato ===
Il [[23 giugno]] [[1890]] fu nominato [[vescovo]] di [[diocesi di Reggio Emilia-Guastalla|Guastalla]] da [[papa]] [[Leone XIII]]. Fu consacrato il [[29 giugno]] di quello stesso anno nella chiesa delle religiose del Sacro Cuore di Villa Lante a [[Roma]], ada opera del [[cardinale]] [[Lucido Maria Parocchi]], [[Sede suburbicaria di Albano|vescovo di Albano]] e [[Vicario generale per la Diocesi di Roma|vicario generale di Roma]], assistito da [[Vincenzo Leone Sallua]], [[Sede titolare di Calcedonia|arcivescovo titolare di Calcedonia]], commissario generale del tribunale dell'inquisizione, e da [[Giovanni Maria Maioli]], [[Diocesi di Urbania e Sant'Angelo in Vado|vescovo di Urbania e Sant'Angelo in Vado]]. Prese possesso ufficiale della diocesi di Guastalla il [[3 ottobre]] [[1890]] facendo il suo ingresso nella [[cattedrale]].
 
Un anno dopo, il [[29 maggio]] [[1891]], divenne [[vescovo]] di [[Diocesi di Como|Como]]. Anche qui intraprese una intensa attività di visite pastorali. In data [[19 febbraio]] [[1894]] il corrispondente del Corriere della Sera così scrisse del santo pastore:
 
{{Quote| [[Mons.]] Ferrari è soprattutto un operoso. Nei tre anni che ha diretto la diocesi di Como non si è dato pace per lui stesso, e non ne ha data al suo clero. Credo che sia stato il solo vescovo di quella [[diocesi]] che ne abbia visitata ogni [[parrocchia]], ogni borgata o [[Chiesa (edificio)|chiesa]], fra monti e burroni; andando a cavallo o a piedi, dove il cavallo non poteva arrampicarsi; non lasciandosi vincere da stanchezza; dormendo alle volte malamente nella casa sguarnita di un povero curato; mangiando con lui alla meglio, e levandosi la mattina di buon'ora per riprendere l'apostolico cammino. E dappertutto visite minuziose alle chiese... consigli e ammonizioni secondo il caso... Il suo debole è la predicazione.
Discorre bene, con buona voce, senza enfasi e senza abbandonarsi alle volgarità dei predicatori comuni. Fa fino a quattro prediche al giorno, torna a casa stanco da non poterne più, eppure il giorno dopo riprende la stessa vita. E non ha salute da vendere perché egli non è robusto, né copioso di forme, ma è piccolo, piuttosto magro e di color terreo, dagli occhi vivi e neri, e dall'insieme ascetico di chi soffre privazioni di sonno e forse anche di cibo.|{{Autore|Guido Pettinati}}, I santi canonizzati del giorno, vol.2, Udine, ed.Segno}}
 
Dopo tre anni a Como, improvvise gli giunsero, da parte di papa Leone XIII, la nomina a [[cardinale]] e la promozione alla [[Arcidiocesi di Milano|sede arcivescovile di Milano]], succedendo allo scomparso [[Luigi Nazari di Calabiana]].
Fu creato cardinale nel [[concistoro del 18 Maggiomaggio 1894]] e ricevette il cappello rosso e il [[Titolo cardinalizio|titolo]] di [[Sant'Anastasia (titolo cardinalizio)|Sant'Anastasia]] il [[21 maggio]] [[1894]].
Elevato alla sede metropolitana di Milano il [[21 maggio]] [[1894]], lo stesso giorno ricevette il pallio prendendo Carlo come secondo nome in onore di [[San Carlo Borromeo]], cardinale arcivescovo di Milano.
 
Prestò, poi, sul piano pastorale, una particolare attenzione ai problemi del [[Laico|laicato]] e del suo ruolo nella Chiesa. In un'epoca in cui ciò era estremamente innovativo suscitò molte diffidenze negli ambienti della [[Curia Romana]] che formularono un'esplicita accusa di modernismo. Per cinque anni non fu ricevuto da [[papa Pio X]] con un parziale riavvicinamento finale. Solo la nomina di [[papa Benedetto XV]] e il clima di emergenza fatto sorgere dallo scoppio del conflitto mondiale, tolse il cardinal Ferrari dall'isolamento all'interno della Chiesa, in cui il gruppo di cardinali a lui avverso l'avevano confinato.
 
Nel [[1912]] promosse la fondazione di un nuovo quotidiano che sostituisse ''[[L'Unione]]''. Il nuovo organo d'informazione si chiamò ''[[L'Italia]]''.<br />
Fondò inoltre l'«Opera cardinal Ferrari», che si distinse per attività a favore di tutti i ceti della popolazione.
Colpito da un tumore alla gola, [[Morte|morì]] nel [[1921]], uno degli ultimi atti ufficiali, già sul letto di morte, fu l'approvazione degli statuti dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] di Milano. Fu esposto nella [[Duomo di Milano|cattedrale metropolitana di Milano]] e sepolto nella cappella ''Virgo Potens'', sotto l'altare del Sacro Cuore di Gesù. Gli è stata dedicata una [[parrocchia]] di [http://www.cpmlegnano.it/ Legnano], in provincia di Milano, e nella città di Parma una parrocchia nella cui [[Chiesa (edificio)|chiesa]], anche questa a lui dedicata, in occasione del venticinquesimo anniversario della sua costituzione furono poste, nell'[[ottobre]] [[2014]], le sue reliquie.
 
Il clima di ostilità degli ambienti curiali romani, parzialmente perdurato anche in seguito, trovava contrapposto il tributo di ammirazione della Chiesa ambrosiana, in una dicotomia di giudizi che si venne a sciogliere solo con il nuovo clima del [[Concilio Vaticano II]] dove emerse quanto il cardinal Ferrari aveva anticipato i temi della riforma della [[Chiesa]]. [[Giovanni XXIII|Don Giovanni Roncalli]], che ebbe frequenti contatti con lui, lo considerò sempre ''un autentico [[santo]]'', e quando diventò papa non si stancava di ripetere:
{{Quote|Se [[Pio X]] aveva una statura di santità di un metro, il [[Card.]] Ferrari l'aveva di quattro}}
Il [[1º febbraio]] [[1975]] [[Paolo VI]] ne riconobbe le virtù eroiche, ma il pieno riconoscimento lo si ebbe quando fu proclamato [[beato]] da [[papa Giovanni Paolo II]] il [[10 maggio]] [[1987]].
Partecipò ai [[conclave|conclavi]] del [[1903]] e del [[1914]], che elessero papi rispettivamente il cardinale [[Giuseppe Sarto]] ([[papa Pio X]]) e il cardinale [[Giacomo della Chiesa]] ([[papa Benedetto XV]]).
 
== [[Genealogia episcopale]] e [[successione apostolica]] ==
 
*Cardinale [[Scipione Rebiba]]
|tipologia=episcopale
|carica = {{Carica|Vescovo|di|Guastalla|Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla}}
|periodo = [[1890]] - [[1891]]
|precedente = [[Prospero Curti]]
|successivo = [[Pietro Respighi]]
|tipologia=episcopale
|carica = {{Carica|Vescovo|di|Como}}
|periodo = [[1891]] - [[1894]]
|precedente = [[Luigi Nicora]]
|successivo = [[Teodoro Valfrè di Bonzo]]
|successivo=[[Michael von Faulhaber]]
|carica={{Carica|Cardinale presbitero|di|Sant'Anastasia}}
|periodo = [[1894]] - [[1921]]
|immagine=kardinalcoa.png
}}
|tipologia=episcopale
|carica = {{Carica|Arcivescovo|di|Milano}}
|periodo = [[21 maggio]] [[1894]] - [[2 febbraio]] [[1921]]
|precedente = [[Luigi Nazari di Calabiana]]
|successivo = [[Pio XI|Achille Ratti]]

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