Beato Andrea Carlo Ferrari: differenze tra le versioni

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Elevato alla [[sede metropolitana]] di Milano il [[21 maggio]] [[1894]], lo stesso giorno ricevette il [[pallio]] prendendo Carlo come secondo nome in onore di [[San Carlo Borromeo]], cardinale arcivescovo di Milano.
 
A Milano fu preoccupato, sulla scia di [[San Carlo Borromeo]], di "conservare la [[fede]]" attraverso la [[Predica|predicazione]], ma soprattutto attraverso la [[catechesi]]. Sotto la sua guida si arrivò, nel [[1896]], alla preparazione del testo unico di [[catechismo]] dell'Episcopato Lombardo-Piemontese che, praticamente, fu l'ultima tappa del percorso che portò alla pubblicazione del [[Catechismo di Pio X]]. Per quanto riguarda l'educazione cristiana dei giovani, volle l'istituzione presso ogni [[parrocchia]] di un [[oratorio]] sia maschile, sia femminile e affrontò il problema dell'[[insegnamento della Religione Cattolica]] nelle scuole elementari.
 
A causa del forte clima culturale anticattolico che allora pervadeva gli ambienti di governo del [[Regno d'Italia]], fortemente influenzati dalla [[massoneria]], il [[24 giugno]] [[1896]] fece in modo di trovarsi fuori Milano per non dover essere presente all'inaugurazione della statua del re [[Vittorio Emanuele II]]. Il [[7 dicembre]] dello stesso anno, diffuse la lettera dell'Episcopato lombardo ''La Massoneria e il Socialismo''<ref>{{Autore|Aldo Alessandro Mola}}, ''Storia della Massoneria italiana'', Bompiani, [[Milano]] [[1994]], pp. 280-281.</ref>.
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