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Crebbe in una famiglia un tempo benestante ma poi decaduta. Figlio di Antonio, che era cuoco dei Principi Altieri, e di Annunziata Quartieroni, una volta completati gli studi al Collegio Romano indossò (1798) l'abito talare per iniziare a organizzare opere di assistenza spirituale e materiale a favore dei bisognosi.
Ordinato sacerdote il 31 luglio 1808, contribuì alla rinascita dell'Opera di San Galla, di cui divenne poi direttore nel 1806. Intensificò l'apostolato a Roma fondando il primo oratorio in Santa Maria in Pincis e in Campo Vaccino (come veniva chiamato al suo tempo il Foro romano). Fu amico e collaboratore di santi della sua epoca,tra i quali la [[beata Anna Maria Taigi]], [[san Vincenzo Maria Strambi]], [[san Vincenzo Pallotti]]
Fra il 1809 ed 1810, dopo che Napoleone Bonaparte aveva occupato Roma, del Bufalo - fedele a [[Papa Pio VII]] e alla [[Chiesa romana]] - rifiutò di prestare giuramento di fedeltà all'Imperatore (''Non debbo, non posso, non voglio'', disse laconicamente). Seguì la sorte del suo pontefice e fu costretto all'esilio dapprima a Piacenza e poi imprigionato a Bologna, Imola e Lugo. Fece ritorno a Roma solo dopo quattro anni.
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