Agapito Colonna

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Agapito Colonna
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
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Nascita Roma
1320 ca.
Morte Roma
3 ottobre 1380
Sepoltura Basilica di Santa Maria Maggiore (Roma)
Conversione
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Cardinale per 2 anni e 15 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Agapito Colonna (Roma, 1320 ca.; † Roma, 3 ottobre 1380) è stato un cardinale e vescovo italiano.

Cenni biografici

Nacque a Roma, figlio di Pietro Colonna, detto Sciarretta. Fratello del cardinale Stefano Colonna (1378). Fu chiamato il Cardinale Colonna.

Fece studi umanistici oltre a quelli di diritto canonico per i quali consegui la licenza. Suo maestro fu anche il Petrarca che nel 1359 il poeta ricorda al Colonna gli anni del suo insegnamento quando lo stimolava all'apprendimento e trovava nel giovane allievo un deciso impegno allo studio e capacità naturali che glielo facevano fortemente apprezzare.

Agapito fu arcidiacono di Bologna e dal 1363 vescovo di Ascoli Piceno. Nel 1369 passò alla diocesi di Brescia di cui non prese mai possesso. Fu legato pontificio in Germania, Portogallo e Castiglia e nel marzo 1371 fu artefice del trattato di pace fra questi ultimi due regni.

Episcopato

Nel 1371 Gregorio XI lo nominò vescovo di Lisbona. Il Colonna pagò allora tutte le obbligazioni cui era tenuto verso la Camera Apostolica per i suoi tre vescovati, e il papa lo invitò ad accontentarsi, per quello di Lisbona, delle consuete rendite. L'anno successivo Gregorio XI lo inviò in Boemia, autorizzandolo a spostarsi in Ungheria, in caso di necessità. Anche Gregorio XI, al pari di Urbano V, voleva ristabilire in quelle regioni la pace e sollecitare tutti i principi ad aderire alla crociata contro i Turchi: e al pari del suo predecessore si affidò al Colonna. Questi nel 1374 era di nuovo in Portogallo; nel 1375 soggiornò a Roma; e nei due anni successivi risiedette forse per qualche tempo a Lisbona.

Accompagnò papa Gregorio XI nel suo rientro a Roma dall'esilio di Avignone. Fu anche Legato pontificio in Toscana, Lombardia e Venezia per ristabilire la pace tra Genova e Venezia, ma senza successo.

Il Colonna fu uno dei pochi prelati romani tornati da Avignone; a lui naturalmente si rivolsero in modo particolare i magistrati municipali che volevano vedere sul trono pontificio un papa romano o, quanto meno, italiano. Fu chiamato in conclave insieme con Bartolomeo Prignano, vescovo di Bari, e altri quattro vescovi, perché il Collegio potesse ricevere l'eletto ma Urbano VI non poté essere avvertito della sua elezione perché i cardinali erano tutti fuggiti. Uno di questi era Roberto da Ginevra, suo caro amico, che si recò alla residenza del Colonna e questi gli offrì rifugio nel castello di Zagarolo.

Nessuno ancora aveva messo in dubbio l'elezione del pontefice. Il giorno successivo Urbano VI si impegnò, con grande energia, a riunire i cardinali e il Colonna era al suo fianco: il mattino fece ritornare i cardinali dai loro alloggi e accompagnò di persona Pedro Martínez de Luna y Pérez de Gotor. Il papa lo pregò di recarsi dal cardinale di Ginevra a Zagarolo. Il Colonna lasciò il Vaticano e ritornò il sabato successivo annunciando il prossimo arrivo di Roberto di Ginevra. Apprese allora che Urbano era definitivamente pontefice perché il giorno prima aveva accettato l'elezione e i cardinali presenti, senza Roberto e gli altri cardinali fuggiti, l'aveva intronizzato.

Il pontefice continuò a servirsi di lui: lo inviò ad Anagni dove erano riuniti i cardinali francesi e tornò a Roma recando una missiva di Roberto di Ginevra.

Cardinalato

Il 18 settembre il Colonna fu creato cardinale nel primo concistoro di Urbano VI; ma rifiutò, non perché dubitasse dell'elezione del papa, bensì perché voleva vivere in pace. Il vescovo di Todi, Stefano Palosti de Verayneris(ch), si recò dal Colonna che era rientrato ad Anagni per convincerlo; questi tenne un consiglio di famiglia mantenendo il rifiuto: il rischio gli sembrava troppo grande. Allora il Comune di Roma gli inviò un'ambasciata per insistere anche a nome dell'imperatore, e finalmente decise di accettare e fu nominato cardinale presbitero del titolo di Santa Prisca.

Rimase presso la Curia romana e il 16 marzo 1379, insieme con gli altri cardinali, esaminò le testimonianze raccolte per la canonizzazione di santa Brigida di Svezia, canonizzazione sollecitata specialmente dall'ex vescovo di Jaen, Alfonso Fernández Pecha[1], che si era fatto eremita al seguito della regina.

Morte

Morì a Roma nell'ottobre del 1380. Sepolto sotto il pavimento davanti all'altare maggiore della patriarcale basilica liberiana.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Ascoli Piceno Successore: BishopCoA PioM.svg
Vitale da Bologna[2], O.S.M. 21 luglio 136322 ottobre 1369 Giovanni Acquaviva[3] I
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con
con
Vitale da Bologna[2], O.S.M. {{{data}}} Giovanni Acquaviva[3]
Predecessore: Vescovo di Brescia Successore: BishopCoA PioM.svg
Enrico da Sessa[4] 22 ottobre 136911 agosto 1371 Stefano Palosti de Verayneris I
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Enrico da Sessa[4] {{{data}}} Stefano Palosti de Verayneris
Predecessore: Vescovo di Lisbona Successore: BishopCoA PioM.svg
Vasco de Menezes[5] 11 agosto 13713 ottobre 1380 Martinho de Zamora I
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con
con
Vasco de Menezes[5] {{{data}}} Martinho de Zamora
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prisca Successore: CardinalCoA PioM.svg
Bertrand Lagier, O.F.M. 18 settembre 13783 ottobre 1380 Giacomo da Itri
(obbedienza avignonese)
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con
con
Bertrand Lagier, O.F.M. {{{data}}} Giacomo da Itri
(obbedienza avignonese)
Note
  1. cfr. (EN) Bishop Alfonso Fernández Pecha † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  2. cfr. (EN) Bishop Vitale da Bologna, O.S.M. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  3. cfr. (EN) Archbishop Giovanni Acquaviva † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  4. cfr. (EN) Bishop Enrico de Sessa † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  5. cfr. (EN) Archbishop Vasco Rodrigues (de Meneses Fernandes) † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia