Chiesa Cattolica in Zimbabwe

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Anno 2007
Cristiani
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25%
Cattolici 1.367.669
Ebrei
Protestanti
Anglicani
Luterani
Pentecostali/carismatici
Ortodossi
Mussulmani sunniti 1%
Mussulmani sciiti
Altri Sincretismo cristiano-animista (50%)
Animisti 24%
Buddisti
Induisti
Lamaisti
Scintoisti
Taoisti
Sikh
Atei & agnostici
Popolazione 12,084 milioni
(stime Lug 2011[1])
Parrocchie
Presbiteri 424
Seminaristi
Diaconi Permanenti
Religiosi 510
Religiose 1.100
Primate
Presidente della Conferenza Episcopale
Nunzio apostolico George Kocherry
Rappresentante apostolico non residente
Codice
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classifica


La Chiesa Cattolica in Zimbabwe (stato che tra il 1965 e il 1979 si denominava Rhodesia ed era governato da coloni bianchi di discendenza europea) è parte della Chiesa Cattolica universale in comunione con il vescovo di Roma, il papa.

Storia

Il primo tentativo di evangelizzare lo Zimbabwe è stato fatto nel XVI secolo dal padre gesuita portoghese Gonzalo da Silveira, la cui missione però fu molto breve: egli fu martirizzato il 16 marzo 1561 vicino al confine con l'attuale Mozambico, non lontano da Tete. Seguirono i padri Domenicani che si stabilirono a sud dello Zambesi e vi rimasero fino al 1775. I domenicani annunciarono il vangelo nell'impero di Monomotapa, riuscendo a fare presa sui figli dell'imperatore stesso: uno di questi, Miguel, fu ordinato sacerdote a Goa: fu il primo nero dello Zimbabwe a diventare prete cattolico. Tuttavia la comunità cattolica nel regno di Monomotapa non fu mai molto numerosa.

I gesuiti fece un secondo tentativo tornando in Zimbabwe nel 1607 e rimanendovi fino al 1759. Dopo il 1775 tutto il lavoro missionario cattolico ebbe termine per l'espulsione dei missionari ed il cristianesimo scomparve.

Nel 1879 la Congregazione di Propaganda Fide fonda la missione dello Zambesi (che comprendeva gli attuali Zimbabwe e Zambia), affidata ai Gesuiti: questi creano a Salisbury (l'odierna Harare) una missione che ha però scarso successo. Un’altra missione è fondata nel 1887 nel Matabeleland, a ovest del Paese. Il territorio rimane in mano ai Gesuiti e legato alla missione dello Zambesi fino al 1927: in questa data diventa autonomo prima come prefettura apostolica e poi dal 1931 come vicariato apostolico. A partire dal 1932 sono erette le circoscrizioni ecclesiastiche. Nel 1988 la Chiesa cattolica in Zimbabwe riceve la visita pastorale di papa Giovanni Paolo II.

Organizzazione ecclesiastica

Diocesi dello Zimbabwe

La Chiesa cattolica è presente sul territorio con 2 sedi metropolitane e 6 diocesi suffraganee:

  1. Arcidiocesi di Harare, da cui dipendono le diocesi di: Chinhoyi, Gokwe e Mutare;
  2. Arcidiocesi di Bulawayo, da cui dipendono le diocesi di: Gweru, Hwange e Masvingo.

Statistiche

La Chiesa cattolica in Zimbabwe al termine dell'anno 2007 su una popolazione di 15.217.396 persone contava 1.367.669 battezzati, corrispondenti all'8,9% del totale.[2] Inoltre gestiva 236 istituti scolastici e 74 istituti di beneficenza.

Nunziatura apostolica

Santa Sede e Zimbabwe hanno stabilito normali relazioni diplomatiche il 26 giugno 1980. L'anno successivo è stata eretta la Nunziatura apostolica con sede ad Harare. Fino al 1993 i nunzi svolgevano anche le funzioni di Delegati apostolici del Mozambico ed avevano il titolo di pro-nunzio.

Pro-nunzi apostolici

Nunzi apostolici

Conferenza episcopale

L’episcopato cattolico del Paese è riunito nella Conferenza dei vescovi cattolici dello Zimbabwe (Zimbabwe Catholic Bishops' Conference, ZCBC), istituita dalla Santa Sede il 1º ottobre 1969. Gli statuti della Conferenza sono stati approvati il 25 marzo 1981.

La ZCBC è membro della Inter-Regional Meeting of Bishops of Southern Africa (IMBISA) e del Symposium of Episcopal Conferences of Africa and Madagascar (SECAM).

Elenco dei Presidenti della Conferenza episcopale:

Note
  1. CIA WORLD FACTBOOK: Zimbabwe - People & Society
  2. I dati statistici sono ricavati sommando i dati statistici delle singole diocesi, riportati anno per anno dagli Annuari pontifici.
Bibliografia
  • Guida delle missioni cattoliche 2005, a cura della Congregatio pro gentium evangelizatione, Roma, Urbaniana University Press, 2005
Collegamenti esterni