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Ferdinando VII di Borbone (San Lorenzo de El Escorial, 13 ottobre 1784; † Madrid, 29 settembre 1833) è stato un re spagnolo. Resse il trono di Spagna tra marzo e maggio del 1808 e poi dal 1813 fino alla sua morte, salvo un breve intervallo nel 1823 quando fu esautorato dal Consiglio di Reggenza. Di fatto fu l'ultimo sovrano assoluto di diritto divino.
Cenni biografici
Era figlio di Carlo IV e Maria Luisa di Borbone-Parma, genitori cugini.
Ferdinando di Borbone crebbe sviluppando un forte astio nei confronti della madre e di Manuel Godoy, primo ministro e amante della regina e marito della sorella del cardinale e primate di Spagna Luis María de Borbón y Vallábriga. Fin da giovane Ferdinando cospirò contro entrambi i suoi genitori regnanti e contro Godoy, incoraggiato dal suo precettore, il canonico Juan de Escoiquiz.[1] Intorno al giovane principe delle Asturie si era formato un nucleo di oppositori composto dai membri dell'alta nobiltà che desideravano la caduta di Godoy. Nel 1807 si attuò una prima cospirazione. L'ammutinamento venne scoperto e Ferdinando subì un processo ricordato come il "Processo dell'Escorial". Durante i dibattimenti il principe denunciò tutti i suoi collaboratori, chiese perdono ai suoi genitori e fu graziato.
Invasa la Spagna dalle truppe francesi, Ferdinando fu a furor di popolo contrapposto al padre, che il 20 marzo 1808 fu costretto ad abdicare in suo favore, ma nel convegno di Baiona dell'aprile 1808 si trovò privato del trono e costretto a partire per la Francia. Trascorse l'intera guerra d'indipendenza imprigionato a Valençay, dove avrebbe persino chiesto a Napoleone Bonaparte di divenire suo figlio adottivo. Nonostante ciò continuò ad essere riconosciuto come il legittimo re di Spagna dai vari Consigli di Governo, dal Consiglio di Reggenza e dalle Corti di Cadice.
Fu reintegrato nel trono nel 1814 e si rivelò sovrano reazionario e tirannico, perseguitando gli stessi patrioti doceañistas che nel 1812 lo avevano sostenuto, e instaurando un regime di terrore. Fu costretto dall'insurrezione popolare di Cadice del gennaio 1820 a ripristinare l'abolita costituzione del 1812 e, dopo la vittoria delle truppe inviate dalle potenze della Santa Alleanza nel 1823, ritornò al più feroce assolutismo.
Non ebbe eredi maschi dalle quattro mogli: Maria Antonietta Teresa di Napoli, sposata nel 1802; Isabella di Braganza nel 1816; Maria Giuseppa Amalia di Sassonia nel 1819; Maria Cristina di Napoli nel 1829. Abrogò nel 1829 la legge salica a favore della figlia Isabella II, e diede così origine alle guerre carliste.
Onorificenze
Onorificenze spagnole
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Gran Maestro dell'Ordine del Toson d'oro (ramo spagnolo)
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Gran Maestro del Reale e Distinto Ordine Spagnolo di Carlo III
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Gran Maestro dell'Ordine di Isabella la Cattolica
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Gran Maestro dell'Ordine di San Ferdinando
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Gran Maestro dell'Ordine di Sant'Ermenegildo
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Gran Maestro dell'Ordine Militare di Santa Maria di Montesa
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Gran Maestro dell'Ordine delle Dame Nobili di Maria Luisa
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Onorificenze straniere
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Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
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«Almanacco Imperiale del 1805»
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Fascia dei Tre Ordini (Portogallo)
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Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera (Regno Unito)
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— 1814
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Cavaliere dell'Insigne e Reale Ordine di San Gennaro (Regno di Napoli)
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Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di San Ferdinando e del Merito (Regno di Napoli)
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Note |
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Bibliografia |
- Mario Menghini, voce "FERDINANDO VII re di Spagna", in Enciclopedia Italiana Treccani, 1932, online.
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