Giacomo Alberici

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Giacomo Alberici, O.S.A.
Religioso
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al secolo Girolamo
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Frontespizio del Catalogo breve degli illustri e famosi Scrittori Venetiani
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 60 anni
Nascita Sarnico
1550 ca.
Morte Roma
26 aprile 1610
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione Bergamo, 1570
Professione religiosa Bergamo, 1571
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da {{{venerato da}}}
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Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Virgolette aperte.png
Verga con dotto et honorato stile
Alberico le carte;
ogni detto ch' ei forma alto e sottile
e vaga tesse e si leggiadra historia
ch' eterna rende la di lui memoria
u' glorioso ne va da Battro a Tile.
Virgolette chiuse.png

Giacomo Alberici, al secolo Girolamo (Sarnico, 1550 ca.; † Roma, 26 aprile 1610) è stato un religioso agostiniano, studioso, teorico di musica sacra e storico italiano. Ricoprì numerosi ed importanti incarichi per conto del suo ordine e godette di chiara fama fra i suoi confratelli, ma la sua eredità è legata soprattutto alla composizione di alcuni trattati, fra cui il Catalogo breve degli illustri e famosi Scrittori Venetiani, tuttora preziosissima fonte di notizie.

Notizie biografiche

Nacque a Sarnico, nella provincia di Bergamo, con il nome di Girolamo, ma non si conosce nulla della data di nascita né della famiglia di provenienza; quanto agli studi compiuti, Astengo nomina come suo maestro il padre Ludovico Barile[1] e Perini riferisce che conseguì il titolo di lector theologiae (lettore di teologia).

Nel 1570 vestì l'abito di eremitano di sant'Agostino, prendendo il nome di suo padre, Giacomo, nel convento di Bergamo[2], dove l'anno seguente fece la sua professione religiosa dinanzi al priore Pietro Nicola Muzio.

Rivelò particolare attitudine alle materie letterarie, storiche, teologiche e filosofiche, nonché una straordinaria dote di predicatore[3]; si dedicò quindi a questa attività e all'insegnamento della filosofia e della teologia.

Negli anni della maturità gli furono affidati compiti di responsabilità sempre più alta: fu priore di diversi conventi, fra cui negli ultimi anni Santa Maria Incoronata a Milano, Santa Maria della Misericordia a Bologna nel 1604-1605, Santa Maria del Popolo a Roma nel 1610; ebbe più volte l'incarico di definitore; nel 1600 divenne Procuratore generale dell'ordine a Roma, e nel 1601, nel capitolo di Mantova, fu eletto Vicario Generale della Congregazione di Lombardia, incarico confermato a Modena nel 1607.

Quando morì, il 26 aprile 1610, si trovava a Roma, priore di Santa Maria del Popolo, dove fu sepolto.

Opere

Frontespizio del Historiarum Sanctissimae et gloriosissimae Virginis Deiparae de Populo Almae Urbis Compendium

Gli scritti di cui abbiamo notizia sono di argomento assai vario, alcuni in latino, altri in italiano.

La sua prima pubblicazione fu il compendio storico Historiarum Sanctissimae et gloriosissimae Virginis Deiparae de Populo Almae Urbis Compendium, stampato a Roma per i tipi di Nicola Muzio nel 1599, illustrata con icone xilografiche; questa opera fu tradotta dallo stesso Alberici in italiano in omaggio alla richiesta di Flaminia Aldobrandini, nipote di papa Clemente VIII, e fu stampata a Roma l'anno seguente presso la Stamperia Camerale con il titolo Compendio delle grandezze dell'illustre e divotissima Chiesa di S. Maria del Popolo di Roma.

La stampa dell'opera seguente, Vita gloriosissima e miracoli eccelsi del B. Nicola da Tolentino raccolta da antichi originali dal P. Ambrogio Frigerio da Bassano, di nuovo ornata ed ampliata dal R. P. F. Jacomo da Sarnico Bergamasco., fu eseguita a Milano nel 1603 e successivamente fu rieditata a Roma, nella Stamperia della Cancelleria Apostolica, l'anno 1610; anche quest'opera fu illustrata con icone xilografiche. Perini riferisce che riscosse notevole apprezzamento, tanto da essere nominata dal Rev.mo ed E.mo Card. Giovanni Garsia Mellini titolare dei Santi Quattro Coronati.

Del 1605 è la pubblicazione della sua opera maggiore, il Catalogo breve degli illustri e famosi Scrittori Venetiani, quali tutti hanno dato alla luce qualche opera conforme alla loro professione particolare, raccolto dal R. P. F. Giacomo Alberici da Sarnico Bergamasco dell'Ordine Eremit. di S. Agostino della Congregatione Osserv. di Lombardia. Il libro fu stampato a Bologna presso gli eredi di Giovanni Rossi, ed è conservato nella collezione Martini, nel catalogo Gaspari, presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna. Per questa opera Alberici è annoverato fra gli storici della musica; infatti in essa egli elencò, oltre ad undici musicisti agostiniani, quattordici musicisti veneziani, per alcuni dei quali il Catalogo dell'Alberici è la nostra fonte principale se non unica di notizie storiche. La dedica, datata 3 giugno, reca la località di Bologna[4] ed è rivolta al doge di Venezia Marino Grimani; curiosamente, dopo la prefazione vi sono una serie di poesie, una delle quali, di undici versi, è attribuita all'autore, mentre le altre sono brevi rime con cui alcuni scrittori e poeti cantarono le lodi dell'Alberici. In particolare, il sonetto dell'agostiniano Paolino Betti in un verso così si rivolse all'autore:

« tu in Elicona per lo sacro alloro; ma non ò trovato altre prove »
(Paolino Betti)

Questi scritti, insieme alla poesia dedicata da Aurelio Corbellini da San Germano, inducono Astengo a ritenere che anche Alberici sia stato poeta[5].

Scrisse ancora:

Fonti
Note
  1. Lodovico Barile da Bergamo, agostiniano, (1532-1595), uno dei migliori teologi e canonisti del suo tempo: così in Stefano Luigi Astengo, op.cit..
  2. Il complesso agostiniano di Bergamo, costituito da una chiesa rimaneggiata nel XV secolo dagli Agostiniani succeduti agli Eremitani, fu soppresso con i decreti napoleonici del 1797 e utilizzato come caserma; restaurato nel Novecento, ospita mostre e manifestazioninonché la Facoltà di Lettere dell’Università di Bergamo.
  3. Donato Calvi, op.cit., così lo definì: si manifestò Giacomo Abdia fra gl'Idumei, un Giona fra Niniviti, un Paolo fra Gentili.
  4. In quel momento infatti Alberici era priore del convento di Santa Maria della Misericordia.
  5. Non ci è pervenuta nessuna opera in poesia conosciuta di Alberici.
Bibliografia
  • Stefano Luigi Astengo, Musici agostiniani anteriori al secolo XIX, Libreria Editrice Fiorentina, 1929
  • (LA) David Perini, voce Alberici Fr. Jacobus in Bibliographia augustiniana, volume I, Ardent Media, Firenze, 1938
Voci correlate
Collegamenti esterni