Gianstefano Ferrero

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Giovanni Stefano Ferrero
Cardinale
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battezzato
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Ritratto del cardinale Ferrero.
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Biella [1]
5 maggio 1474
Morte Roma
5 ottobre 1510
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale in data sconosciuta
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Consacrazione vescovile Vercelli, 5 gennaio 1500 dal vescovo Andrea Novelli
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Creazione
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Creato
Cardinale in segreto
28 settembre 1500 da Alessandro VI (vedi)
Pubblicato
Cardinale
28 giugno 1502 da Alessandro VI (vedi)
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Cardinale per 8 anni, 3 mesi e 7 giorni
Cardinale elettore
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pseudocardinale
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Invito all'ascolto
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Giovanni Stefano Ferrero o Giovanni Stefano (Biella [1], 5 maggio 1474; † Roma, 5 ottobre 1510) è stato un cardinale e vescovo italiano.

Biografia

Nascita e formazione

Nacque il 5 maggio 1474 a Biella[1] da una famiglia che fu alleata degli Acciaiouli di Firenze[2]. Quinto di quattordici figli di Sebastiano Ferraro e Tomena Avogadro. Fu soprannominato cardinale di Bologna. È conosciuto anche come Giovanni Stefano e il suo cognome come Ferrer o Ferreri. Era fratello del cardinale Bonifacio Ferrero, zio del cardinale Pier Francesco Ferrero e prozio del cardinale Guido Luca Ferrero. Altro membro importante della famiglia fu il cardinale Antonio Ferrero.

Studiò diritto canonico a Padova ed era molto erudito.

Primi anni di vita

Uditore della Sacra Romana Rota e Protonotario apostolico. Ricoprì gli incarichi di Abate commendatario per le seguenti abbazie:

Non si dispongono informazioni relative all'ordinazione presbiterale.

Ministero episcopale

Su istanza della duchessa Bianca di Monferrato[3] e di suo figlio Carlo Giovanni Amadeo di Savoia[4], il 24 aprile 1493 fu nominato coadiutore di Vercelli con diritto di successione. Nominato vescovo da papa Alessandro VI si insediò a Vercelli il 16 luglio 1499 e occupò la sede fino al 21 gennaio 1502. Fu consacrato il 5 gennaio 1500 a Vercelli, da Andrea Novelli[5], vescovo di Alba assistito da Bernardino Vacca[6], vescovo titolare di Ascalona ​​e da un altro vescovo la cui identità non è certa. Occupò nuovamente la sede dal 31 ottobre 1503 fino al 5 novembre 1509, quando l'assunse il fratello Bonifacio. Celebrò un sinodo per regolare la disciplina del clero.

Cardinalato

Creato cardinale presbitero riservato in segreto da papa Alessandro VI nel concistoro del 28 settembre 1500 e pubblicato nel concistoro del 28 giugno 1502. Ricevette la berretta rossa e il titolo dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio il 28 giugno 1502. Trasferito alla sede di Bologna il 24 gennaio 1502, entrò in diocesi dopo l'ottobre 1503 e ne occupò l'incarico fino alla morte. Nel 1503 prese in commenda l'Abbazia Santa Maria di Staffarda.

Partecipò al conclave del settembre 1503 che elesse papa Pio III e al conclave dell'ottobre 1503 che elesse papa Giulio II. Il 22 dicembre 1505 optò per il titolo diaconale elevato pro illa vice dei Santi Sergio e Bacco. Da gennaio 1506 al 1507 ricoprì l'incarico di Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali.

Poiché suo padre era divenuto economo generale del re di Francia Luigi XII, il 2 novembre 1506 ne approfittò esortando le truppe francesi affinché non assediassero Bologna[7].

Il 5 novembre 1509 scambiò la sede col fratello Bonifacio e divenne Amministratore apostolico di Ivrea che occupò fino alla morte e gli successe il fratello Bonifacio.

Fu autore di un'opera sulla decisione della Sacra Romana Rota e chiese a Paride Grassi[8], futuro vescovo di Pesaro, di scrivere il libro De cæremoniis Cardinalium & Episcoporum in eorum Dioecesibus[9] (Delle cerimonie dei cardinali e dei vescovi nelle loro diocesi).

Morte

Morì il 5 ottobre 1510 a Roma. Fu sepolto inizialmente nella Basilica di San Clemente al Laterano (Roma). Successivamente le sue spoglie furono trasferite a Biella e sepolte nella Chiesa di San Sebastiano, dei Canonici Regolari Lateranesi, da lui stesso abbellita. Un'iscrizione in sua memoria fu posta dal nipote cardinale Pier Francesco nel 1566 sulla parete sinistra della patriarcale basilica Liberiana a Roma.


Iscrizione
« IOANNI, STEPHANO. FERRERIO.

SANCTORVM. SERGII. ET. BACCHI. PRESB. CARDINALI. BONONIENSI.
VIRO. SANCTITATE. DOCTRINAQ. INSIGNI.
VIXIT. ANN. XXXVI. MENSES. V.

OBIIT. ANN. MDX. III. NONAS. OCTOBRIS. IVLIO. PONTIFICE. MAXIMO
 »

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Vercelli Successore: BishopCoA PioM.svg
Urbano Bonivardo, O.S.B. 16 luglio 1499-24 gennaio 1502 Giuliano della Rovere I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Urbano Bonivardo, O.S.B. {{{data}}} Giuliano della Rovere
Predecessore: Vescovo di Bologna Successore: BishopCoA PioM.svg
Giuliano della Rovere 24 gennaio 1502-5 ottobre 1510 Francesco Alidosi
(amministratore apostolico)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giuliano della Rovere {{{data}}} Francesco Alidosi
(amministratore apostolico)
Predecessore: Cardinale presbitero di San Vitale Successore: CardinalCoA PioM.svg
Jaime Serra i Cau 28 giugno 1502-22 dicembre 1505 Antonio Ferrero I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Jaime Serra i Cau {{{data}}} Antonio Ferrero
Predecessore: Amministratore apostolico di Vercelli Successore: BishopCoA PioM.svg
Giuliano della Rovere
(vescovo)
1º novembre 1503-5 novembre 1509 Bonifacio Ferrero
(vescovo)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giuliano della Rovere
(vescovo)
{{{data}}} Bonifacio Ferrero
(vescovo)
Predecessore: Cardinale presbitero di Santi Sergio e Bacco
(titolo presbiterale pro hac vice)
Successore: CardinalCoA PioM.svg
Francisco Desprats 22 dicembre 1505-5 ottobre 1510 Alessandro Cesarini I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francisco Desprats {{{data}}} Alessandro Cesarini
Predecessore: Camerlengo del Collegio cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Antonio Trivulzio, O.C.R.S.A. 1º gennaio 1506-1º gennaio 1507 François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Antonio Trivulzio, O.C.R.S.A. {{{data}}} François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève
Predecessore: Amministratore apostolico di Ivrea Successore: BishopCoA PioM.svg
Bonifacio Ferrero
(vescovo)
5 novembre 1509-5 ottobre 1510 Gerolamo de Capitani d'Arsago I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Bonifacio Ferrero
(vescovo)
{{{data}}} Gerolamo de Capitani d'Arsago
Note
  1. 1,0 1,1 Biella comune italiano capoluogo dell'omonima provincia nel Piemonte settentrionale.
  2. La famiglia Acciaioli (anche Acciaiuoli, Acciajuoli, Accioli, Acioli o Accioly) è una delle più famose famiglie nobili di Firenze. Un ramo della famiglia ebbe numerosi feudi e fu molto influente nel Regno di Napoli e alcuni esponenti divennero anche sovrani del Ducato di Atene.
  3. Bianca dei Paleologi di Monferrato (Casale Monferrato, inizi di luglio 1472 – Torino, 30 marzo 1519) fu moglie di Carlo I di Savoia detto il Guerriero (Carignano, 29 marzo 1468 – Pinerolo, 13 marzo 1490) fu marchese di Saluzzo (dal 1487), duca di Savoia, principe di Piemonte e conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1482 al 1490. Rivendicò anche i titoli di re di Cipro, re di Gerusalemme e re della Cilicia armena.
  4. Carlo Giovanni Amedeo di Savoia, noto anche come Carlo II di Savoia (Torino, 23 giugno 1488 – Moncalieri, 16 aprile 1496), fu un fanciullo che ereditò brevemente i titoli di duca di Savoia, principe di Piemonte e conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1490 al 1496. Fu anche re titolare di Cipro e Gerusalemme. Nella numerazione dinastica il piccolo Carlo Giovanni Amedeo viene indicato a volte come Carlo II titolo generalmente però riservato al suo successore e cugino Carlo II di Savoia.
  5. Andrea Novelli su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 13-05-2024.
  6. Bernardino Vacca su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 13-05-2024
  7. Il 7 ottobre 1506 papa Giulio II emanò una bolla in cui deponeva e scomunicava Giovanni II Bentivoglio (nobile italiano, signore de facto di Bologna che la governò con tirannia dal 1463 al 1506) e poneva la città sotto interdetto (è una pena prevista dal Codice di Diritto Canonico che ha l'effetto di impedire l'accesso a tutte o a gran parte delle sacre funzioni della Chiesa in un luogo particolare). Il 10 novembre 1506 le truppe pontificie, insieme ad un contingente inviato da Luigi XII di Francia, marciarono contro Bologna, Bentivoglio e la sua famiglia fuggirono. Giulio II entrò trionfalmente in città. In seguito lo Stato pontificio governò Bologna dal 1506 al 1796
  8. Paride Grassi, in latino Paris Crassus Bononiensis, Paris Grassus (Bologna, 1450-1460 ca. – Roma, 10 giugno 1528), vescovo e teologo italiano. Viene ricordato per il suo Diarium, tenuto nell'esercizio della funzione di cerimoniere pontificio, che costituisce un'importante fonte storica sulla vita alla corte dei papi Giulio II e Leone X.
  9. Manuale delle cerimonie, volume ampiamente disponibile sia nelle biblioteche europee, sia nordamericane.