Joseph Fesch

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Joseph Fesch
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 75 anni
Nascita Ajaccio
3 gennaio 1764
Morte Roma
13 maggio 1839
Sepoltura Cripta della cappella del suo palazzo (Ajaccio)
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale Aix-en-Provence, 1787
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Nominato arcivescovo 31 luglio 1802 da Pio VII
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Consacrazione vescovile Parigi, 15 agosto 1802 dal card. arc. Giovanni Battista Caprara Montecuccoli‎
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17 gennaio 1803 da Pio VII (vedi)
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Joseph Fesch (Ajaccio, 3 gennaio 1764; † Roma, 13 maggio 1839) è stato un cardinale e arcivescovo francese.

Cenni biografici

Nacque ad Ajaccio, in Corsica, il 3 gennaio 1763 da François, capitano di fanteria di origine svizzera al servizio della Repubblica di Genova, e da Angela Pietra Santa. La madre, da un precedente matrimonio con Girolamo Ramolino, aveva avuto una figlia, Maria Letizia, che sarà madre di Napoleone Bonaparte.

Dopo i primi studi presso i padri ex Gesuiti ad Ajaccio, nel 1779 ottenne una borsa di studio per entrare nel seminario di Aix-en-Provence. Conseguì la laurea in teologia, prese i voti alla fine del 1785 e ricevette l'ordinazione sacerdotale nel 1787, fu quindi arcidiacono di Ajaccio succedendo a Luciano Bonaparte, prozio di Napoleone.

Con la rivoluzione francese, nel 1790 il Fesch giurò la Costituzione civile del clero, in seguito gettò l'abito talare e nel 1796 divenne commissario dell'esercito francese, guidato dal nipote, nella Prima campagna d'Italia.

Nel 1798 tornò in Corsica, dove poté rientrare in possesso dei suoi beni e acquistare numerosi terreni ed edifici. Lasciò poi la Corsica nel settembre 1799 e si stabilì a Parigi, assumendo il ruolo di consigliere privato del primo console per i problemi relativi alla Corsica. Nel nuovo clima politico instauratosi con la firma nel luglio 1801 del concordato tra la Chiesa cattolica e la Francia, rientrò nel clero, auspice mons. Jacques-André Émery P.S.S., vicario generale di Parigi. Per intervento del primo console fu nominato arcivescovo di Lione il 4 luglio 1802 e fu consacrato a Parigi il 15 agosto dal cardinale Giovanni Battista Caprara Montecuccoli, assistito da mons. Étienne-Alexandre Bernier (Ch) vescovo della diocesi di Orléans e da mons. Louis Sébastiani de La Porta (Ch), vescovo della diocesi di Ajaccio. La nomina fu confermata con lettera apostolica il 27 settembre, con l'ottenimento del pallio.

Su raccomandazione di Napoleone, nel concistoro del 17 gennaio 1803 fu creato cardinale del titolo cardinalizio di San Lorenzo in Lucina. Il 4 aprile fu nominato ambasciatore francese a Roma, in sostituzione di François Cacault; giunse a Roma con il titolo di ministro plenipotenziario agli inizi di luglio dello stesso anno, accompagnato da François-René de Chateaubriand segretario d'ambasciata. Riuscì a ottenere la fiducia di Pio VII tanto che nel 1804 lo accompagnò in Francia, assieme al cardinale Stefano Borgia per l'incoronazione di Napoleone.

Il 5 febbraio 1804 Napoleone lo nominò senatore. A partire dal maggio di quell'anno la diplomazia francese operò per saggiare ufficiosamente la disponibilità di Pio VII a celebrare l'incoronazione imperiale di Napoleone. Al Fesch fu affidata la responsabilità della trattativa diretta con il cardinale segretario di stato Ercole Consalvi. L'accordo fu raggiunto il 30 agosto, dopo una lunga serie di incontri tra i due cardinali, caratterizzati da momenti di aspro contrasto.

Negli anni successivi la politica ecclesiastica di Napoleone procedette verso lo scontro con la Chiesa cattolica. Il rifiuto di Pio VII di ordinare vescovi solo i candidati scelti da Napoleone spinse quest'ultimo, su consiglio di alcuni teologi francesi, a indire un concilio nazionale, che si aprì Parigi il 17 giugno 1811. Fesch ne diresse i lavori come capo della Chiesa francese. Per quanto Fesch sentisse molto forti i legami familiari, si schierò tuttavia con il papa contro il nipote imperatore. Napoleone gli tolse perciò tutti i benefici che gli aveva conferito e Fesch si ritirò a Lione dedicandosi alla cura della diocesi.

Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo, il 10 luglio 1815 chiese a Luigi XVIII di poter riprendere la cura della diocesi di Lione. La richiesta fu respinta e al Fesch fu concessa solo l'autorizzazione a lasciare la Francia, insieme con la sorella.

Fu esiliato in Roma e, grazie alla magnanimità di Papa Pio VII, prese residenza a Palazzo Falconieri in via Giulia, e vi rimase fino alla morte. Non rinunciò mai alla carica di arcivescovo e l'arcidiocesi lionese fu retta in sua assenza da vicari generali.

Prese parte ai tre conclavi del suo cardinalato che videro l'elezione a pontefice di Leone XII nel 1823, di Pio VIII nel 1829 e di Gregorio XVI nel 1831.

Negli ultimi anni di vita una delle sue attività principali fu la cura della sua vasta collezione di opere d'arte, che ora si trovano in parte raccolte al Museo di Ajaccio.

Morte

Morì a Roma il 13 maggio 1839. Le sue ceneri furono portate ad Ajaccio nel 1851.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo metropolita di Lione Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Yves-Alexandre de Marbeuf 4 agosto 1802 - 13 maggio 1839 Joachim-Jean-Xavier d'Isoard
(arcivescovo eletto)
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Yves-Alexandre de Marbeuf {{{data}}} Joachim-Jean-Xavier d'Isoard
(arcivescovo eletto)
Predecessore: Primate delle Gallie Successore: PrimateNonCardinal PioM.svg
Yves-Alexandre de Marbeuf 4 agosto 1802 - 13 maggio 1839 Joachim-Jean-Xavier d'Isoard I
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Yves-Alexandre de Marbeuf {{{data}}} Joachim-Jean-Xavier d'Isoard
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria della Vittoria Successore: CardinalCoA PioM.svg
Michelangelo Luchi 11 luglio 1803 - 13 maggio 1839
in commendam dal 2 dicembre 1822
Ferdinando Maria Pignatelli, C.R. I
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Michelangelo Luchi {{{data}}} Ferdinando Maria Pignatelli, C.R.
Predecessore: Grande Elemosiniere di Francia Successore: Coat of arms of Grand Aumonier de France.png
Louis-Joseph de Montmorency-Laval 2 febbraio 1805 - 6 aprile 1814 Alexandre Angélique de Talleyrand-Périgord I
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Louis-Joseph de Montmorency-Laval {{{data}}} Alexandre Angélique de Talleyrand-Périgord
Predecessore: Cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Giulio Gabrielli il Giovane 2 dicembre 1822 - 13 maggio 1839 Carlo Oppizzoni I
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Giulio Gabrielli il Giovane {{{data}}} Carlo Oppizzoni
Predecessore: Cardinale protopresbitero Successore: CardinalCoA PioM.svg
Cesare Brancadoro 12 settembre 1837 - 13 maggio 1839 Carlo Oppizzoni I
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Cesare Brancadoro {{{data}}} Carlo Oppizzoni
Bibliografia
Collegamenti esterni