Ludovico Donato

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Ludovico Donato, O.F.M.
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Venezia
prima metà XIV secolo
Morte Genova
11 gennaio 1386
Sepoltura Chiesa di San Francesco di Castelletto (Genova).
Conversione
Appartenenza
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21 dicembre 1381 da Urbano VI (vedi)
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Ludovico Donato o Ludovico da Venezia (Venezia, prima metà XIV secolo; † Genova, 11 gennaio 1386) è stato un cardinale e religioso italiano.

Cenni biografici

Delle sue origini si hanno scarsissime notizie. Nacque a Venezia nella prima metà del XIV secolo[1].

Formazione e attività diplomatica

Entrò giovanissimo nell'Ordine dei Frati Minori nel convento di Santa Maria dei Frari a Venezia e prese il nome di fra Ludovico da Venezia.

Nel capitolo generale celebrato a Strasburgo nel 1361, fu nominato lettor e inviato il 17 giugno, dal ministro generale dell'ordine, Marco da Viterbo, presso lo studium generale di Pisa.

Fu promosso magister in teologia dal papa il 15 marzo 1363, divenne inquisitore a Venezia. In seguito fu eletto procuratore generale del suo ordine. Grazie alla sua abilità oratoria svolse al contempo l'attività di legato per conto della Santa Sede. Nel 1377 fu a Firenze per dirimere la lite tra il pontefice e la città (la cosiddetta guerra degli Otto Santi), ma la missione non ottenne risultati.

All'inizio di maggio del 1378 prese parte al capitolo provinciale che si era riunito a Padova, mentre ratificò gli accordi tra Bonifacio e Rainaldino Lupi e i frati della basilica di Sant'Antonio. Il 6 maggio rispose a Ludovico II Gonzaga in merito alla nomina del visitatore delle suore clarisse di Mantova.

Con lo Scisma d'Occidente, nello stesso 1378, anche l'Ordine dei minori finì per dividersi. Poiché il generale dell'Ordine Leonardo Rossi[2] si era dichiarato fedele all'antipapa Clemente VII, papa Urbano VI lo dichiarò decaduto e nominò Ludovico da Venezia vicario con lo scopo di convocare a Esztergom un capitolo generale per la nomina del nuovo ministro generale dei francescani. Il 28 maggio 1379 fu eletto all'unanimità alla più alta carica dell'Ordine. Erano presenti solo 12 delle 34 province in quanto quelle di Francia, Scozia, Navarra e Spagna si erano schierate con l'antipapa.

Lo Scisma d'Occidente e le missioni in Ungheria

Nel periodo successivo il pontefice affidò a Ludovico le trattative con il re ungherese Luigi I d'Angiò per convincerlo ad abbandonare la lega anti-veneziana (erano gli anni della guerra di Chioggia) e di contrapporsi, piuttosto, alla regina di Napoli Giovanna I d'Angiò che sosteneva l'antipapa. Le trattative, intavolate con Carlo di Durazzo, si protrassero a lungo spostandosi anche a Sacile e a Treviso ma non portarono a nulla.

Cardinalato

Nonostante ciò non perse la stima della Repubblica di Venezia che il 30 luglio 1381, essendo morto l'altro candidato Tommaso Frignani, decise di proporlo al cardinalato. La richiesta fu accolta e Ludovico fu nominato cardinale presbitero di San Marco nel concistoro del 21 dicembre 1381.

La prigionia e la morte

Il favore del pontefice, tuttavia, gli venne meno a causa del fallimento di una nuova missione presso gli Angioini. Dopo la sconfitta di Giovanna I e la morte di Luigi I, la corona di Napoli era passata a Carlo di Durazzo nel giugno 1381; nella primavera successiva Ludovico, Bartolomeo Mezzavacca e Niccolò Caracciolo Moschino si recarono presso il sovrano chiedendoli di mantenere quanto promesso in merito al ducato di Capua che, dopo la sua incoronazione, sarebbe dovuto passare a Francesco Prignano nipote del papa.

La richiesta non venne accolta. Ludovico, sospettato di tradimento, si portò a Roma sperando di non incorrere nell'ira del papa. Ma il 15 ottobre fu accusato di disobbedienza e venne chiamato a discolparsi. Dovette pertanto tornare nel regno di Napoli dove si trovavano il pontefice e la sua Curia. in seguito al sollevamento popolare dovette fuggire da prima ad Aversa, ora a Napoli, poi a Nocera Inferiore, dove fu assediato da re Carlo.

Nell'estate 1384 propose al papa di trovare un accordo con il sovrano, ma l'11 gennaio 1385, alla fine di un pubblico concistoro, fu accusato di lesa maestà e di complottare contro il papa. Arrestato con altri cinque cardinali (Giovanni da Amelia, Gentile di Sangro, Bartolomeo da Cogorno, Marino del Giudice e Adam Easton), fu torturato ma professò sempre la propria innocenza evocando le parole della prima lettera di Pietro.

Nel settembre 1385 il pontefice riuscì a fuggire stabilendosi a Genova con al seguito la Curia e i cinque prigionieri. Qui, probabilmente nella prima metà del dicembre 1386, vennero giustiziati; solo il cardinale Adam Easton fu risparmiato grazie alle pressioni del re d'Inghilterra.

I resti di Ludovico furono sepolti nella chiesa genovese di San Francesco.

Successione degli incarichi

Predecessore: Ministro generale dell'Ordine dei frati minori
(obbedienza romana)
Successore: Francescocoa.png
Leonardo Rossi, O.F.M. 28 maggio 137921 dicembre 1381 Pietro da Conzano, O.F.M. I
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con
Leonardo Rossi, O.F.M. {{{data}}} Pietro da Conzano, O.F.M.
Predecessore: Cardinale presbitero di San Marco Successore: CardinalCoA PioM.svg
Giovanni Fieschi 138113 gennaio 1385 Angelo Correr I
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Giovanni Fieschi {{{data}}} Angelo Correr
Note
  1. Gli viene attrivuito il cognome Donati e ritenuto membro della famiglia patrizia dei Donà, ma questa notizia non è in alcun modo confermata dalla documentazione storica. Quando fu proposto al cardinalato, il Senato veneziano lo avesse presentato come civis noster e non nobilis noster, quindi non avrebbe avuto ascendenze aristocratiche.
  2. Maurizio Ulturale, ROSSI, Leonardo da Giffoni su treccani.it. URL consultato il 01-07-2023
Bibliografia