Maria Diomira del Verbo Incarnato
Venerabile Maria Diomira del Verbo Incarnato, O.S.C.Cap. Religiosa · Badessa | |
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al secolo Maria Teresa Serri | |
Venerabile | |
Età alla morte | 59 anni |
Nascita | Genova 23 febbraio 1708 |
Morte | Fanano 14 gennaio 1768 |
Vestizione | Fano, 1730 |
Professione religiosa | 1733 |
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Venerabile Maria Diomira del Verbo Incarnato, al secolo Maria Teresa Serri (Genova, 23 febbraio 1708; † Fanano, 14 gennaio 1768) è stata una religiosa e badessa italiana delle Clarisse Cappuccine del monastero di Fanano[1] (Modena).
Biografia
La Venerabile Suor Maria Diomira del Verbo Incarnato nacque a Genova il 23 febbraio 1708, da Giovanni Serri e Teresa Curti (dalla nobile famiglia Curty di Friburgo). Dopo un soggiorno a Friburgo, in Svizzera, terra d'origine di sua madre, sentì la vocazione religiosa. Al Fonte battesimale, nella Chiesa di Sant'Agostino di Friburgo[2], la piccola di nove anni ricevette il nome di Maria Terese.
Fu educata presso le monache Benedettine di Pisa, città dove la sua famiglia si era trasferita. Si dedicò fin da ragazza all'assistenza di ammalati e moribondi.
Si sottopose a grandi mortificazioni della carne e secondo la tradizione ebbe le stimmate che si sarebbero manifestate in lei per la prima volta all'età di 22 anni, mentre si accostava all'Eucaristia nella chiesa dei Cavalieri di Pisa.
Fu incerta se accettare l'invito delle cappuccine di Città di Castello, ma poi decise per le cappuccine di Fanano, sulla montagna modenese, in una struttura da secoli collegata con l'abbazia di Nonantola. Fu ammessa a Fanano il 5 ottobre 1730, vesti l'abito religioso il 1º novembre 1730. Tre anni più tardi, nel 1733, pronunciò i sacri voti povertà, castità e obbedienza assumendo il nome di suor Maria Diomira del Verbo Incarnato.
Fu scelta dalle consorelle come badessa, ruolo che svolse per molti anni non senza contrasti con le autorità ecclesiastiche verso le quali suor Diomira mantenne sempre un atteggiamento di disciplina e obbedienza.
Suor Maria Diomira del Verbo Incarnato spirò il 14 gennaio 1768 dicendo:
« | No, non mi sazio né mai mi sazierò di fissare gli occhi su Gesù. Quanto benedico quelle poche fatiche sofferte per amore Suo. » |
Le ferite impresse nella sua carne comparvero di nuovo subito dopo la sua morte. Le Sorelle e i fedeli convenuti da tutto il Frignano per vedere "la santa" le hanno viste, rutilanti di sangue. Per la sua intercessione si ottengono grazie e guarigioni, soprattutto a favore delle madri gestanti, lattanti o puerpere.
Il 21 dicembre 1901 papa Leone XIII ne aprì il processo di beatificazione presso la Congregazione delle Cause dei Santi, dichiarandola venerabile.
Preghiera
Santissima Trinità Padre, Figlio e Spirito Santo. Vi adoriamo e ringraziamo dei doni e delle grazie compartite alla Venerabile Suor Maria Diomira dalla quale foste tanto glorificata e per di Lei intercessione Vi preghiamo a impetrarci la grazia che desideriamo.
Note | |
Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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