Maria Orsola Bussone

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Serva di Dio Maria Orsola Bussone
Laica
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Maria Orsola Bussone
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 15 anni
Nascita Vallo Torinese
2 ottobre 1954
Morte Ca' Savio di Venezia
10 luglio 1970
Sepoltura
Conversione
Appartenenza Movimento dei Focolari
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
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Virgolette aperte.png
Grazie, grazie Signore, per "quella" vita meravigliosa che mi hai donata, per la gioia, per i dolori, per tutto solo e sempre: grazie!
Per tutta l'eternità, con tutta la mia vita, con il mio comportamento vorrò gridarti una sola cosa: grazie!
Grazie di tutto, anche della tristezza che a volte mi sfiora: sei Tu che mi vieni a visitare. Dio, ti voglio amare sempre!
Virgolette chiuse.png
(Dal Diario di Maria Orsola Bussone.)

Serva di Dio Maria Orsola Bussone (Vallo Torinese, 2 ottobre 1954; † Ca' Savio di Venezia, 10 luglio 1970) è stata una giovane studentessa e laica italiana appartenente al Movimento dei Focolarini, ha cercato di vivere costantemente in amicizia con Dio. Morì a sedici anni a causa di un incidente domestico.

Biografia

La giovane Maria Orsola proveniva da una famiglia comune: suo padre possedeva un'officina di riparazione auto e sua madre era una sarta. Fin dalla sua infanzia assisteva con grande partecipazione alle attività della sua parrocchia ed ebbe modo di partecipare a numerosi incontri giovanili del Movimento Gen, la sezione giovanile del Movimento dei Focolari. La spiritualità di questo movimento colpì tanto la ragazza che in una lettera inviata alla sua fondatrice Chiara Lubich scrisse che voleva ispirare tutta la sua vita all'amore incondizionato verso tutti gli altri, lasciando che "Dio mi usi come vuole... perché questa è l'unica cosa che meriti nella nostra vita...".

A 16 anni, nel luglio 1970, Maria Orsola, che amava suonare la chitarra e cantare con gli altri giovani della sua parrocchia, andò in gita vicino a Venezia, come animatrice del campo-scuola parrocchiale a Ca' Savio. Durante il soggiorno, il venerdì 10, precisamente a Cavallino-Treporti, mentre si stava asciugando i capelli per prepararsi a partecipare alla Messa, un malfunzionamento del phon ne provocò la morte con una scarica elettrica.

Il suo paese natale di Vallo la riaccolse la domenica di prima mattina: tutti i presenti ricordano che domenica e lunedì il paese era raccolto, "sembrava trasformato in un santuario". Il dolore c'era, ma era pieno di pace e serenità. Il vescovo ausiliare, monsignor Livio Maritano, sentì il dovere di andare a ringraziare Maria Orsola prima del funerale per tutto il bene che aveva fatto a molte parrocchie della diocesi e a tante altre comunità; durante il funerale, riferisce di essere stato in chiesa a pregare, ma di non essere riuscito a pregare per Maria Orsola, perché non gli sembrava ne avesse bisogno, e di aver invece affidato a Dio tutti i partecipanti al funerale, i giovani che l'avevano conosciuta.

Con il tempo, si venne a conoscere la spiritualità umile, fresca e discreta della giovane, tramite il diario e le tante lettere scritte.

Non molti anni dopo, Papa Giovanni Paolo II la cita nel discorso ai giovani torinesi:

« Voi citate Maria Orsola, una ragazza della zona di Lanzo che confidava al suo parroco: "Sarei disposta a dare la vita perché i giovani capiscano quanto è bello amare Dio". E Dio a 16 anni la prese in parola. Ecco, in questa vostra compagna vi è più che una difesa: vi è la scelta di lasciarsi innamorare in termini assoluti facendo riferimento a Dio stesso, accettando di fare della propria vita un dono, non un possesso egoistico. Amare da cristiani è questo miracolo: fare perno su Dio attraverso la persona di Cristo e donarsi agli altri in atteggiamento di disponibilità, di accoglienza, di aiuto. Entro quest’area le vocazioni al matrimonio, come alla vita consacrata, saranno vocazioni all’amore. Amando sul serio, acquisterete l’intelligenza e la cultura dell’amore, la correttezza nel vedere le esigenze e la concretezza del donarsi. »
(Giovanni Paolo II, Discorso all'incontro con i giovani nello stadio comunale di Torino, 3 settembre 1988[1])

Il 26 maggio 1996, l'arcivescovo di Torino, Cardinal Giovanni Saldarini, ha aperto l'Inchiesta Diocesana al fine di iniziare il processo di beatificazione, che si è concluso positivamente il 17 dicembre 2000. Quattro giorni dopo, il 21 dicembre, il processo canonico si è trasferito alla Congregazione per le Cause dei Santi, in Vaticano. Il decreto sulla validità dell'Inchiesta Diocesana è del 15 giugno 2001.

Note
Bibliografia
  • Silvano Cola, "Maria Orsola, Evangelizzare con la vita", ed. Città Nuova, Roma 1999.
Voci correlate
Collegamenti esterni