Martino Martini

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Martino Martini, S.J.
Presbitero
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 46 anni
Nascita Trento
20 settembre 1614
Morte Hangzhou
6 giugno 1661
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione 1632
Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1639
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Collegamenti esterni
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Martino Martini (Trento, 20 settembre 1614; † Hangzhou, 6 giugno 1661) è stato un presbitero, missionario e storico italiano, ma fuanche geografo e cartografo.

Cenni biografici

Nacque a Trento il 20 settembre 1614, figlio di Andrea e Cecilia nata de Rubeis. Nella città natale frequentò il ginnasio retto dai Gesuiti.

Martini entrò nel 1632 nella Compagnia di Gesù e fu mandato a Roma per studiare lettere classiche e filosofia nel Collegio Romano, dove rimase fino al 1637. Oltre agli studi classici si interessò di astronomia e matematica che perfezionò sotto la guida di Athanasius Kircher. Manifestò il desiderio di andare missionario in Cina, e il 22 luglio 1638 la sua domanda fu accolta dal Generale Muzio Vitelleschi. Dopo essere stato ordinato sacerdote raggiunse Genova, da dove il 19 settembre si imbarcò per il Portogallo.

Nel 1640 salpò da Lisbona per le Indie orientali assieme ad altri 24 confratelli e arrivò a Macao nel 1642. A Macao rimase circa un anno per apprendere il mandarino. Nel 1643 attraversò il confine cinese in compagnia di padre Giulio Alenis, viceprovinciale dell'ordine, e si stabilì a Hangzhou, capoluogo della provincia di Zhejiang, dove iniziò l'attività di missionario. Da lì fece molti viaggi allo scopo di raccogliere informazioni scientifiche, specialmente sulla geografia dell'impero Cinese: visitò molte province, così come Pechino e la grande muraglia.

Nel marzo del 1644, su richiesta del viceprovinciale, si trasferì a Nanchino per sostituire Francesco Sambiasi, in partenza per Macao. A Nanchino il 17 maggio giunse la notizia della caduta della dinastia Ming. Nel luglio 1644 fece ritorno a Hangzhou. Quando nel 1645 la città fu conquistata dai Mancesi fondatori della dinastia Qing, Martini lasciò la città per raggiungere Yanping (ora Nanping), nella provincia del Fujian, dove Alenis gli assegnò il compito di insegnare la lingua cinese al confratello Johannes Nikolaus Smogulecki.

Fallito il tentativo di ristabilire la dinastia Ming, nel 1647 padre Martini si trasferì a Lanxi, nel Zhejiang. Poi fu a Lingyan, dove ebbe modo di conoscere il mandarino Zhu Shi, con il quale intrecciò conversazioni sul tema dell'amicizia che poi raccolse nel suo Trattato sull'amicizia (Qiuyou pian), composto in lingua cinese.

Nel 1648 tornò presso la missione di Hangzhou, di cui nel 1650 divenne superiore. Nel 1650 il padre provinciale Manuel Diaz lo inviò a Pechino per affiancare Adam Schall von Bell nell'Ufficio per l'astronomia. Compito che svolse per breve tempo. Padre Diaz dispose che il Martini facesse ritorno in Europa per perorare presso la congregazione di Propaganda Fide la posizione dei gesuiti sulla questione dei riti.

Padre Martini raggiunse nel gennaio 1651 la città di Anhai, sulla costa del Fujian, da dove intraprese il viaggio di ritorno in Europa. Da prima si imbarcò per le Filippine; dal marzo 1651 al gennaio 1652 fu a Manila. Poi si imbarcò per Batavia; durante il viaggio fece visita al sultano di Makassar, che lo avrebbe invitato a inviare missionari in quel Regno. Nel maggio 1652 fu preso in custodia dagli Olandesi, che lo trasferirono a Batavia, dove fu trattenuto per circa otto mesi. Qui stese una prima copia manoscritta della sua Grammatica sinica, mai pubblicata, che costituisce il primo tentativo di descrizione analitica delle caratteristiche grammaticali della lingua cinese.

Cattedrale dell'Immacolata Concezione a Hangzhou.

Giunse in Europa ed ebbe modo di far conoscere i successi dell'attività missionaria in Cina, diffondendo per la prima volta in Europa notizie certe sulla geografia e la storia antica e recente dell'Impero cinese. A Bruxelles incontrò il governatore l'arciduca Leopoldo Guglielmo d'Asburgo, al quale avrebbe dedicato il Novus Atlas Sinensis. In marzo fu pubblicata ad Anversa la De bello Tartarico historia, sulle vicende della conquista della Cina da parte della dinastia mancese dei Qing.

Alla fine del 1654 giunse a Roma, da dove indirizzò alcune lettere ai cardinali sulla questione dei riti, e in dicembre pubblicò la Brevis Relatio de numero et qualitate Christianorum apud Sinas, nella quale descrisse la condizione della missione gesuita in Cina. Discussioni e dibattiti andarono avanti per cinque mesi. Il 23 marzo 1656 Propaganda Fide promulgò un decreto in favore dei gesuiti ma in seguito il dibattito si riaccese.

Nel 1658 padre Martini fece ritorno in Cina, dopo un lungo e faticoso viaggio, portando con sé il decreto favorevole ai Riti cinesi. Si occupò di nuovo delle attività pastorali e missionarie nella zona di Hangzhou dove riuscì a edificare una chiesa a tre navate, considerata una delle più belle tra quelle presenti in Cina, oggi denominata Cattedrale dell'Immacolata Concezione ad Hangzhou. Morì di colera il 6 giugno 1661.

Opere

Museo Popoli e Culture di Milano, Novus Atlas Sinensis, 1655

Padre Martino Martini fu autore di molti scritti brevi e di un corposo Epistolario.

Le sue opere maggiori:

  • 1652-1653, Grammatica Linguae Sinensis pubblicata nel 1696. Fu la prima grammatica del cinese mandarino compilata secondo l'uso occidentale;
  • 1654, De Bello Tartarico Historia. Fu la prima cronaca occidentale dell'invasione Qing e del tracollo della dinastia Ming 1644 - 1646;
  • 1654, Brevis Relatio de Numero et Qualitate Christianorum apud Sinas. Primo censimento della presenza cattolica in Cina;
  • 1655, Novus Atlas Sinensis. Primo Atlante occidentale a stampa basato su fonti cinesi e completo di tutte le mappe della Cina continentale;
  • 1658, Sinicae Historiae Decas Prima. Prima opera occidentale di storia antica della Cina;
  • 1661, Trattato sull'amicizia (Qiuyou pian) la prima antologia di scrittori occidentali sull'Amicizia scritta in mandarino.
Bibliografia
  • Federico Masini, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 71, 2008, online