Salvatore Nobili Vitelleschi

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Salvatore Nobili Vitelleschi
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 57 anni
Nascita Roma
21 luglio 1818
Morte Roma
17 ottobre 1875
Sepoltura Roma, Cimitero del Verano
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 27 marzo 1841 dal cardinale Giacomo Giustiniani
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Nominato arcivescovo 19 giugno 1856 papa Pio IX
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Consacrazione vescovile palazzo del Quirinale, Roma, 6 luglio 1856 da Pio IX
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Creazione
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Creato
Cardinale in pectore
15 marzo 1875 da Pio IX (vedi)
Pubblicato
Cardinale
17 settembre 1875 da Pio IX (vedi)
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Proclamazioni
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Eventi
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Incoronazione
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Salvatore Nobili Vitelleschi (Roma, 21 luglio 1818; † Roma, 17 ottobre 1875) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.

Cenni biografici

Salvatore nacque a Roma, primogenito dei cinque figli di Pietro (marchese di Rigatti, "maestro delle strade" nel 1817, cameriere d'onore di Leone XII, membro della Commissione dei sussidi nel 1827) e della moglie Maddalena Ricci Parracciani, figlia di Giovanni Ricci e Faustina Parracciani.

Studiò filosofia e teologia presso il collegio di san Pietro in Vincoli. Nonostante fosse il primogenito intraprese la carriera ecclesiastica il 12 dicembre 1837, fu nominato cubiculario segreto soprannumerario e nel 1839 canonico di san Pietro.

Presbiterato

Fu ordinato sacerdote nel 1841 dal cardinale Giacomo Giustiniani. Conseguì il 25 settembre dello stesso anno la licenza in utroque iure presso l'archiginnasio della Sapienza di Roma. Sempre nel 1841 fu designato prelato domestico prima (11 ottobre) e prelato referendario subito dopo (2 dicembre). Il 24 gennaio 1842 divenne Relatore della congregazione per i Vescovi e i Regolari e lo stesso anno Ponente del Buon Governo, carica che ricoprì fino al 1845, anno in cui fu nominato secondo assessore del Tribunale criminale.

Con Pio XI fu nominato nel 1847 giudice aggiunto del Tribunale criminale, uditore generale della Camera apostolica e il 5 agosto 1850 divenne Ponente della Sacra consulta. L'anno successivo fu nominato Prelato aggiunto della congregazione del concilio. Nel 1851 Pio IX gli affidò l'incarico di segretario in una commissione composta da tre cardinali e preposta alla cura spirituale e materiale dei lavoratori delle industrie dello Stato pontificio.

Nel 1852 divenne Uditore della Sacra Rota romana in sostituzione provvisoria di Angelo Quaglia. Il 10 aprile dello stesso anno, con una lettera al cardinale Giacomo Antonelli, segretario di Stato, chiese di essere dispensato dall'incarico a causa di un problema alla vista. Il 21 giugno fu quindi nominato chierico della Camera apostolica.

Episcopato

Nel 1856 Pio IX lo elesse arcivescovo titolare di Seleucia di Isauria. Fu consacrato il 6 luglio dello stesso anno, presso la Cappella paolina del palazzo apostolico del Quirinale a Roma dal pontefice, co-consacratori mons. Alessandro Macioti, arcivescovo titolare di Colossi e assessore della Congregazione del Sant'Uffizio e da padre Giuseppe Palermo (Ch), O.E.S.A. arcivescovo titolare di Porfireone e sacrista del Palazzo Apostolico.

Nel 1863 fu trasferito alla sede di Osimo e Cingoli, con il titolo personale di arcivescovo, ma non riuscì mai a occupare la sua sede vescovile poiché il Regno d'Italia non concesse l'exequatur e fu quindi costretto a governare attraverso il vicario generale.

Partecipò ai lavori del Concilio Vaticano I aperto nel giugno 1868 da Pio IX. Nella fase preparatoria dei lavori mostrò un certo distacco: non sottoscrisse le dichiarazione del 1º luglio 1867 in risposta all'annuncio del Papa. Durante i lavori del Concilio fu invece attivo partecipando a tutte le sessioni conciliari. Presentò inoltre alla Deputazione dei postulati una richiesta, nota come Postulato di Nobili Vitelleschi con cui proponeva preghiere reciproche tra i vescovi, nella recita quotidiana del breviario e nella celebrazione della Messa.

Nel 1871, in seguito alla morte di mons. Stanislao Svegliati, fu nominato segretario della sacra congregazione per i Vescovi e i Regolari. Dopo le dimissioni da vescovo di Osimo e Cingoli nel 1871, fu nuovamente promosso alla Chiesa arcivescovile di Seleucia in partibus infidelium.

Cardinalato

Fu creato cardinale riservato in pectore nel concistoro del 15 marzo 1875, poi pubblicato il 17 settembre. Il 23 settembre successivo ricevette il titolo di san Marcello.

Morte

Morì il 17 ottobre, prima di aver ricevuto la berretta rossa e aver preso possesso del suo titolo.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Segretario della Congregazione dell'Immunità Ecclesiastica Successore: Emblem Holy See.svg
? 8 giugno 1858-21 dicembre 1863 ? I
II
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VI
VII
VIII
IX
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con
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? {{{data}}} ?
Predecessore: Arcivescovo titolare di Seleucia di Isauria Successore: ArcbishopCoA PioM.svg
Nicolás Luis Lezo Garro 19 giugno 1856-21 dicembre 1863 vacante I

vacante 24 novembre 1871-17 settembre 1875 Cesare Roncetti II
III
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VII
VIII
IX
X
con
con
Nicolás Luis Lezo Garro {{{data}}} vacante
Predecessore: Vescovo di Osimo e Cingoli
(titolo personale di arcivescovo)
Successore: BishopCoA PioM.svg
Giovanni Brunelli 21 dicembre 1863-20 novembre 1871 Michele Seri-Molini I
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con
con
Giovanni Brunelli {{{data}}} Michele Seri-Molini
Predecessore: Segretario della Congregazione per i Vescovi e i Regolari Successore: Emblem Holy See.svg
Stanislao Svegliati 24 agosto 1871-17 ottobre 1875 ? I
II
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VIII
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con
con
Stanislao Svegliati {{{data}}} ?
Predecessore: Cardinale presbitero di San Marcello Successore: CardinalCoA PioM.svg
Mariano Falcinelli Antoniacci, O.S.B.Cas. 23 settembre - 17 ottobre 1875 Luigi di Canossa I
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VIII
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con
con
Mariano Falcinelli Antoniacci, O.S.B.Cas. {{{data}}} Luigi di Canossa
Bibliografia