San Macario Magno

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San Macario Magno
Presbitero
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battezzato
Santo
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Icona del santo con Cherubino
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 90 anni
Nascita ?
300
Morte Scete Wadi el-Natrun
390
Sepoltura
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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pontificato
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica ed ortodossa
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Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza 19 gennaio
Altre ricorrenze
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Attributi
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Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 19 gennaio, n. 4:
« Commemorazione di san Macario Magno, sacerdote e abate del monastero di Scete in Egitto, che, morto al mondo e a sé stesso, viveva solo per Dio, come insegnava anche ai suoi monaci. »

San Macario Magno (?, 300; † Scete Wadi el-Natrun, 390) è stato un monaco, abate e sacerdote egiziano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quelle ortodosse.

Vita

Nacque attorno all'anno 300 divenne cammelliere occupato nel trasporto del sale. Nel 330 circa si ritirò a vita contemplativa in una cella vicino a un villaggio egiziano. Divenne discepolo -assieme al suo omonimo Macario d'Alessandria- del famoso eremita Sant'Antonio abate. In quel periodo rifiutò di farsi sacerdote e si trasferì presso un altro villaggio, dove fu soggetto a calunnie. Lasciatolo, si rifugiò presso la comunità eremitica di Scete, dove ricevette l'ordinazione sacerdotale. Il suo grande rigore ascetico lo rese presto padre spirituale di quella comunità di eremiti.

Dal 356 al 384 si avvicendarono tre gruppi di discepoli che costituirono la colonia monastica di Scete: di essi si ricordano alcuni nomi: Sisoe, Isaia, Aio, Mosé, Pafnuzio, Zaccaria, Teodoro di Ferme.

Nel 373-375 venne esiliato insieme a Macario alessandrino in un' isola sul Nilo, per ordine di Lucio vescovo ariano di Alessandria. Ritornato a Scete vi morì nel 390.

Al di là dei meriti personali, della concomitanza d'azione con l'altro Macario, la grande diffusione bibliografica che lo concerne è dovuta soprattutto all'importanza che rivestì la sua comunità "Abu Macarios" come centro di crescita spirituale e culturale nella storia dell'eremitismo.

Culto

La sua festa liturgica era fissata in giorni diversi secondo i numerosi sinassari bizantini e martirologi, ma in Occidente fu Sant'Adone di Vienne che per primo la riportò al 15 gennaio In Aegypto beati Macharii abbatis, discipuli beati Antonii, questa formula e giorno furono mantenuti da Cesare Baronio nel Martirologio Romano.

Voci correlate