Utente:Giancarlo Rossi-Fedele/Seconda lettera di Clemente

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La Seconda lettera di Clemente o 2 Clemente è un apocrifo del Nuovo Testamento attribuito pseudoepigraficamente al vescovo di Roma Clemente (88-97), scritto in greco tra il 130 e il 160.
Al pari della Prima lettera di Clemente, considerata però autentica, è inclusa nella cosiddetta letteratura subapostolica.

Caratteristiche

Malgrado il nome, non si tratta di una lettera, ma di un sermone sull'«auto-controllo, sul pentimento e sul giudizio».[1] L'opera è importante anche in quanto testimonia a favore dell'esistenza di un vangelo altrimenti perduto, che sarebbe stato ottenuto armonizzando il Vangelo secondo Matteo e il Vangelo secondo Luca.[2]

« Fratelli, dobbiamo pensare a Gesù Cristo come a Dio, come al giudice dei vivi e dei morti; e non dobbiamo sottovalutare la nostra salvezza. »
(Inizio della Seconda lettera di Clemente.)

Manoscritti che la contengono

La Seconda lettera di Clemente è stata trasmessa assieme alla prima nel Codex Alexandrinus (tardo IV secolo) e dal Codice di Gerusalemme (1056).[1]

Note
  1. 1,0 1,1 Robert Grant, The Anchor Bible Dictionary, v. 1, p. 1061.
  2. Udo Schnelle, The History and Theology of the New Testament Writings, p. 355.
Voci correlate
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