Vicariato apostolico di Aleppo

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Vicariato apostolico di Aleppo
Vicariatus Apostolicus Aleppensis
Chiesa latina

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vicario apostolico Hanna Jallouf, O.F.M.
Sede Aleppo

sede vacante
Aleppo

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Sede immediatamente soggetta alla Santa Sede
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Siria
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Vicari emeriti:

Parrocchie 10
Sacerdoti

39 di cui e 39 regolari
315 battezzati per sacerdote

41 religiosi 161 religiose
12.300 battezzati
Eretta 27 giugno 1762
Rito romano
Cattedrale San Francesco d'Assisi
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
B.P. 327, 19 Rue Antaki, Alep, Syrie
tel. (021)221.02.04 fax. 221.90.31; 224.11.80
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni


Dati online 2020 (gc ch )

Chiesa cattolica in Siria
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

Il vicariato apostolico di Aleppo (in latino: Vicariatus Apostolicus Aleppensis) è una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede.

Territorio

Il vicariato apostolico estende la sua giurisdizione sui fedeli cattolici di rito latino della Siria.

Sede del vicariato è la città di Aleppo, dove si trova la cattedrale del Bambin Gesù, inaugurata dal cardinale Leonardo Sandri il 15 gennaio 2011.[1]

Storia

A partire dai primi decenni del XVII secolo alcuni ordini religiosi, in particolare i cappuccini, i carmelitani e i gesuiti, si stabilirono in Siria e ad Aleppo. Diverse furono le conversione al cattolicesimo di rito latino e questo determinò Propaganda Fide a fondare una diocesi ad Aleppo.

Un primo tentativo di erigere un vicariato apostolico avvenne nel 1645. Il 31 luglio 1645 fu nominato vescovo il francescano Giovanni Battista di Dovara, il quale però « conseguita che ebbe una tal dignità, non si curò altrimenti di andare alla sua residenza, nonostante i replicati eccitamenti che n'ebbe dalla S. Congregazione. Né da quel tempo in poi fu pensato a deputare un vescovo latino in quella città ».[2] Il vicariato così morì sul nascere: la giurisdizione sui latini ritornò al custode di Terra Santa, come lo era già in precedenza.

Il vicariato apostolico fu eretto una seconda volta il 27 giugno 1762; papa Clemente XIII nominò il lazarista francese Arnaud Bossu, che era stato vicario apostolico ad Algeri. Nel breve di nomina[3], Bossu riceve il titolo di vicario apostolico di Aleppo, con giurisdizione sugli Europei e sugli orientali di rito latino dei patriarcati di Antiochia e di Gerusalemme, comprensivo dei patriarcati Maronita e Armeno. Il vicario tuttavia non pose la sua residenza ad Aleppo, ma a Antoura in Libano, e non ricevette mai la consacrazione episcopale. Anche in questa occasione il vicariato ebbe vita breve a causa della soppressione dei Gesuiti nel 1773 e della rivoluzione francese che, tra le varie conseguenze, implicò la soppressione di tutti gli ordini religiosi non solo nella madrepatria, ma anche nelle terre di missione.

Dopo il congresso di Vienna, Propaganda Fide restaurò il vicariato apostolico nel 1817, col nome di vicariato apostolico di Siria, Egitto, Arabia e Cipro. Esso aveva giurisdizione su gran parte delle missioni cattoliche delle regioni centro-meridionali dell'impero ottomano, e precisamente: Siria, Libano, Cipro, Palestina, penisola Arabica, Egitto, Abissinia (Etiopia ed Eritrea) e Nubia (Sudan). Comprendeva inoltre la parte centro-meridionale dell'Anatolia, comprensiva delle città di Antiochia (Antakya) e Alessandretta (İskenderun).

Nel 1839 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione del vicariato apostolico di Egitto e Arabia (oggi vicariato apostolico di Alessandria d'Egitto) e della prefettura apostolica di Abissinia (oggi arcieparchia di Addis Abeba di rito etiope), e contestualmente assunse il nome di vicariato apostolico di Aleppo.

Il 4 ottobre 1847 cedette la Palestina, Cipro ed i territori corrispondenti all'attuale Giordania per il ripristino del patriarcato di Gerusalemme dei Latini.

Con la fine dell'impero ottomano, la nascita dell'odierna Turchia (1923) e soprattutto con il passaggio dell'Hatay dalla Siria alla Turchia (1938), in forza delle bolle di papa Pio XII Ad maius christifidelium del 5 ottobre 1939 e Quo sacrorum del 9 dicembre 1939, il vicariato apostolico di Aleppo perse i territori turchi passati al vicariato apostolico di Istanbul.

Il 4 giugno 1953 cedette un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione del vicariato apostolico di Beirut. Da questo momento il vicariato apostolico di Aleppo corrispondente geograficamente al territorio della sola repubblica araba di Siria. Solo a partire da quest'ultima modifica territoriale, i vicari apostolici hanno residenza stabile ad Aleppo, preferendo in precedenza risiedere in Libano.

I vicari apostolici sono membri di diritto della Conferenza dei vescovi latini nelle regioni arabe.

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

Note
  1. Nota informativa sull'inaugurazione della cattedrale.
  2. Lemmens, op. cit., p. 300
  3. Pro commissa nobis in Iuris pontificii de propaganda fide, IV, p. 80.
Fonti
Voci correlate
Collegamenti esterni