Wibaldo di Stavelot

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Wibaldo di Stavelot, O.S.B.
Religioso
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 60 anni
Nascita Stavelot
1098 ca.
Morte 19 luglio 1158
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa 1117
Ordinato diacono
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Wibaldo di Stavelot (Stavelot, 1098 ca.; † 19 luglio 1158) è stato un abate benedettino belga delle abbazie di Stavelot e Malmedy (Belgio), di Corvey (Germania) e di Montecassino (Italia).

Nato presso Stavelot verso il 1098, frequentò le scuole monastiche prima nella città natale e poi a Liegi, entrando poi nel monastero benedettino di Waulsort presso Namur nel 1117. Fu poi trasferito al monastero di Stavelot dove divenne abate di Stavelot e Malmedy nel 1130. Il 22 ottobre 1146 fu eletto abate di Corvey e quattro mesi dopo anche di Fischbeck e Kemnade, annessi al cenobio di Corvey da Corrado III del Sacro Romano Impero (1138 - 1152).

Con Wibaldo il monastero di Stavelot raggiunse il massimo periodo di splendore. Wibaldo divenne uno dei principali conciliatori del Sacro Romano Impero durante i regni di Lotario II e Corrado III. Fedele al Papato, mantenne un diplomatico equilibrio tra papa e imperatore. Nel 1137 accompagnò Lotario in una spedizione militare in Italia, e nell'occasione fu eletto abate di Montecassino in Italia. Tuttavia la durata della sua elezione a Montecassino fu soltanto di quaranta giorni, a causa della ferma opposizione di re Ruggero di Sicilia. Ritornato a Stavelot, divenne il principale diplomatico dell'imperatore Corrado III negli affari di Stato con il Papato e per questo motivo intraprese numerosi viaggi a Roma. Fu tutore di Enrico Berengario Hohenstaufen, figlio di Corrado III.

Con l'imperatore Federico I del Sacro Romano Impero, Wibaldo mantenne la sua importanza diplomatica, tanto che fu inviato in due missioni politiche a Costantinopoli nel 1154 e nel 1157-1158. Proprio durante il ritorno dal suo secondo viaggio a Costantinopoli, morì improvvisamente destando sospetti di avvelenamento da parte dei bizantini[1].

Wibaldo scrisse numerose lettere ed epistole e oltre 400 di esse sono ancora esistenti, contribuendo con preziose testimonianze alla ricostruzione storica dei regni di Corrado III e di Federico Barbarossa[2]. Fu anche committente di numerose opere di oreficeria renana, tra cui il reliquiario di papa Alessandro, eseguito da Godefroid de Huy nel 1145[3] e il Reliquiario della vera croce di Stavelot oggi presso la Pierpont Morgan Library di New York.

Note
  1. Herbermann, Charles, ed (1913). Catholic Encyclopedia. Robert Appleton Company.
  2. Jaffé, "Monumenta Corbeiensia" in "Bibliotheca rerum German.", I (Berlin, 1864), 76-602. Vedi anche "Patrologia Latina" CLXXXIX, 1121-1458.
  3. AA.VV. (2006) La Storia dell'Arte, Vol. 4 Il Romanico, Electa ed., Milano, p 301.