Virtù cardinali: differenze tra le versioni

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* la [[temperanza]]
 
Il [[Catechismo della Chiesa Cattolicacattolica]] spiega<ref>N. 1805.</ref> che queste quattro virtù hanno funzione di "cardine", e questo spiega l'origine del nome: tutte le altre virtù si raggruppano attorno ad esse.
 
== Prudenza ==
La prudenza è adombrata nell'invito alla moderazione e [[sobrietà]] di {{pb|1Pt|4,7}}.
 
Essa è la virtù che dispone la [[ragione pratica]] a discernere in ogni circostanza il nostro vero [[bene]] e a scegliere i mezzi adeguati per compierlo<ref>[[Catechismo della Chiesa Cattolicacattolica]], n.1806.</ref>. Guida immediatamente il [[giudizio morale|giudizio]] di [[coscienza]]. L'uomo prudente decide e ordina la propria condotta seguendo questo giudizio. Grazie alla virtù della prudenza applichiamo i principi morali ai casi particolari senza sbagliare e superiamo i dubbi sul [[bene]] da compiere e sul [[male]] da evitare.
 
La prudenza è la "retta norma dell'azione"<ref>[[San Tommaso d'Aquino]], ''[[Summa theologiae]]'', II-II, q. 47, a. 2, ''sed contra'': Ed. Leon. 8, 349. Qui Tommaso segue [[Aristotele]].</ref>. Non va confusa con la [[timidezza]] o la [[paura]], né con la doppiezza o la dissimulazione.
La [[rivelazione]] [[Bibbia|biblica]] indica gli orizzonti della rettitudine che evita la parzialità (cfr. {{pb|Lv|19,15}}) e riconosce da parte di chi ha di più il diritto delle classi sociali inferiori (cfr. {{pb|Col|4,1}}).
 
La giustizia è la virtù morale che consiste nella costante e ferma volontà di dare a [[Dio]] e al [[prossimo]] ciò che è loro dovuto<ref>[[Catechismo della Chiesa Cattolicacattolica]], n.1807.</ref>.
 
La giustizia verso Dio è chiamata [[virtù di religione]].
[[Gesù]] invita costantemente i suoi a mettere in conto la possibilità delle prove, da affrontare coraggiosamente, sapendo che la sua vittoria diverrà quella di quanti lo seguono (cfr. {{pb|Gv|16,33}}).
 
La fortezza è la virtù morale che, nelle difficoltà, assicura la fermezza e la costanza nella ricerca del bene<ref>[[Catechismo della Chiesa Cattolicacattolica]], n.1808.</ref>.
 
Essa rafforza la decisione di resistere alle [[tentazione|tentazioni]] e di superare gli ostacoli nella vita morale.
La temperanza è spesso lodata nell'[[Antico Testamento]] (cfr. {{pb|Sir|18,30}}). Nel [[Nuovo Testamento]] è chiamata ''moderazione'' o ''sobrietà'' (cfr. {{pb|Tt|2,12}}).
 
La temperanza è la virtù morale che modera l'attrattiva dei piaceri e rende capaci di equilibrio nell'uso dei beni creati<ref>[[Catechismo della Chiesa Cattolicacattolica]], n.1809.</ref>. Essa assicura il dominio della [[volontà]] sugli [[istinto|istinti]], e mantiene i desideri entro i limiti dell'[[onestà]].
 
La persona temperante orienta al bene i propri [[appetito|appetiti]] [[sensi|sensibili]], conserva una sana [[discrezione]], e non segue il proprio istinto e la propria forza assecondando i desideri del proprio cuore.
== Bibliografia ==
 
* [[Catechismo della Chiesa Cattolicacattolica]], nn. 1805-1809, ([http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c1a7_it.htm sul web])
 
[[Categoria:Virtù cardinali| ]]
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