Mosè: differenze tra le versioni

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== Profilo teologico ==
 
Per [[Israele]], [[Mosè]] è il [[profeta]] senza pari ({{pb|Deut|34,10-12}}) per mezzo del quale [[Dio]] ha [[liberazione|liberato]] il suo [[popolo di Dio|popolo]], ha suggellato con esso l'[[alleanza]] ({{pb|Es|24,8}}), gli ha [[rivelazione|rivelato]] la sua [[legge di Dio|legge]] ({{pb|Es|24,3}}; cfr. {{pb|Es|34,27}})<ref>Per tutta questa sezione ci si è basati su {{autore|[[René Motte]]}}, {{autore|[[Marc-François Lacan]]}} ([[1971]].</ref>.
=== Antico Testamento ===
 
==== Servo e amico di Dio ====
Per [[Israele]], [[Mosè]] è il [[profeta]] senza pari ({{pb|Deut|34,10-12}}) per mezzo del quale [[Dio]] ha [[liberazione|liberato]] il suo [[popolo di Dio|popolo]], ha suggellato con esso l'[[alleanza]] ({{pb|Es|24,8}}), gli ha [[rivelazione|rivelato]] la sua [[legge di Dio|legge]] ({{pb|Es|24,3}}; cfr. {{pb|Es|34,27}}).
 
==== Servo e amico di Dio ====
 
La [[vocazione]] di Mosè è il punto terminale di una lunga preparazione [[provvidenza|provvidenziale]]. [[nascita|Nato]] durante il periodo dell'[[oppressione]] degli [[ebrei]] in [[Egitto]] ({{pb|Es|1,8-22}}), Mosè deve alla [[figlia]] del [[faraone]] oppressore non soltanto di essere "salvato dalle [[acqua|acque]]"<ref>{{pb|Es|2,10}} fa risalire l'origine del [[nome]] di Mosè alla circostanza di essere stato "tratto dalle [[acqua|acque]]".</ref> e di sopravvivere ({{pb|Es|2,1-10}}), ma di ricevere un'[[educazione]] che lo prepara alla sua funzione di [[capo]] ({{pb|At|7,21-22}}). Tuttavia né la [[sapienza]], né la [[potenza]], né la reputazione così acquisite (cfr. {{pb|Es|11,3}}), bastano a fare di lui il [[liberatore]] del suo popolo. Egli urta anche contro la cattiva [[volontà]] dei suoi ({{pb|Es|2,11-15}}; cfr. {{pb|At|7,26-28}}) e deve fuggire nel [[deserto]].
[[Dio]] lo dichiara il suo servo più fedele ({{pb|Nm|12,7-8}}) e lo tratta da [[amico]] ({{pb|Es|33,11}}); per una [[grazia]] insigne gli [[rivelazione|rivela]], se non la sua [[gloria]], almeno il suo [[nome]] ({{pb|Es|33,17-23}}). [[parola|Parlandogli]] dalla [[nube]] lo accredita come [[capo]] del suo [[popolo di Dio|popolo]] ({{pb|Es|19,9; 33,8-10}}).
 
==== Liberatore e Mediatore dell'alleanza ====
 
Il primo atto della sua [[missione]] di [[capo]] è la [[liberazione]] del suo [[popolo d'Israele|popolo]]. Mosè deve porre termine all'oppressione che impedisce ad [[Israele]] di rendere [[culto]] al [[Dio]] che il [[faraone]] rifiuta di riconoscere ({{pb|Es|4,22-23; 5,1-18}}). Ma, per questo, Dio deve "mostrare la sua [[mano]] [[potenza|potente]]", colpendo sempre più duramente gli [[Egitto|Egiziani]]. Attraverso Mosè vengono all'Egitto le [[Piaghe d'Egitto|calamità]] che [[manifestazione|manifestano]] il [[giudizio]] divino su di esso. Al momento dell'[[Morte di Primogeniti|ultima piaga]], sempre sotto gli ordini di Mosè, ripieno della [[sapienza]] di Dio ({{pb|Sap|10,16-20}}), [[Israele]] [[celebrazione|celebra]] la [[Pasqua ebraica|Pasqua]]. Poi, "per [[mano]] di Mosè" ({{pb|Sal|77,21}}), il [[popolo di Dio]] è liberato dagli Egiziani che lo inseguono: Israele [[passaggio del Mar Rosso|attraversa]] il [[mar Rosso]], che poi sommerge gli inseguitori ({{pb|Es|14}}).
Presto viene raggiunta la prima meta dell'[[esodo (evento)|esodo]]: al [[Sinai]] Mosè offre il [[sacrificio]] che fa di [[Israele]] il [[popolo di Dio]] ({{pb|Es|13,4-6}}), suggellando la sua [[alleanza]] con lui ({{passo biblico|Es|24,3-8}}; cfr. {{pb|Ebr|9,18-20}}).
 
==== Profeta, legislatore, intercessore ====
 
Capo del popolo dell'[[alleanza]], Mosè gli [[parola|parla]] in [[nome]] di [[Dio]] ({{pb|Es|19,6-8; 20,19}}; {{pb|Dt|5,1-5}}); come ogni vero [[profeta]], è la [[bocca]] di [[Dio]] ({{pb|Dt|18,13-20}}). Riceve da Dio e promulga a [[Israele]] la [[legge di Dio]], e gli insegna come conformarvi la sua condotta ({{pb|Es|18,19-20; 20,1-17}}; {{pb|Dt|5,6-22}}). Lo [[esortazione|esorta]] alla [[fedeltà]] verso il Dio [[unicità di Dio|unico]] e [[trascendenza|trascendente]] che è sempre con esso ({{pb|Deut|6}}) e che, per [[amore]], lo ha [[elezione|scelto]] e [[salvezza|salvato]] [[gratuità|gratuitamente]] ({{pb|Deut|7,7-9}}).
Infine, Mosè [[annuncio|annuncia]] il "profeta simile a lui", di cui [[annuncio|annunzia]] la [[incarnazione|venuta]] ({{pb|Deut|18,15-18}}).
 
=== NuovoPrefigurazione Testamentodi Cristo ===
 
Con [[Gesù]], [[Mosè]] è il solo a cui il [[Nuovo Testamento]] dia il titolo di [[mediatore]]. Ma, mentre per la mediazione di Mosè ({{pb|Gal|3,19}}), suo [[servo]] [[fedeltà|fedele]] ({{pb|Ebr|3,5}}), Dio ha dato la [[legge]] al solo [[popolo di Israele]], per la mediazione di Gesù [[Cristo]], suo [[Figlio di Dio|Figlio]] ({{pb|Ebr|3,6}}), [[salvezza|salva]] [[universalismo|tutti]] gli [[uomo|uomini]] ({{pb|1Tim|2,4-6}}): la legge ci è stata data da Mosè, la [[grazia]] e la [[verità]] ci sono venute da Gesù Cristo ({{pb|Gv|1,17}}). Questo parallelismo tra Mosè e Gesù mette in evidenza la differenza tra i due Testamenti.

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