Islam: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
m
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
 
| '''Clero'''
| La religione islamica non contempla alcun tipo di "''clero"'' come è inteso ad es. nella chiesa[[Chiesa cattolicaCattolica]]. Cfr. [[Imam]], [[Ulema]], [[Muftì]]
|- style="vertical-align: top;"
|- style="vertical-align: top;"
| [[Ebraismo]], [[Cristianesimo]] e [[Mazdeismo]]
|}
L<nowiki>'</nowiki>'''Islam''' (in arabo: إسلام ) da pronunciare "Islàm", traducibile con "sottomissione a Dio", che deriva dalla radice "slm" ovvero "essere salvato", è una [[monoteismo|religione monoteista]], osservata dai [[musulmani]]. L'Islam si è manifestato per la prima volta nella cittadina [[Hijaz|higiazena]] della [[La Mecca|Mecca]] (Penisola Araba) nel VII secolo. Suo portavoce è stato [[Maometto]] (in arabo :محمد Muḥammad), considerato dai [[musulmani]] l'ultimo e definitivo [[profeta]] inviato da [[Dio]] (in arabo: الله Allāh) al mondo intero.<br />
 
Quanto a numero di fedeli l'Islam (con tutte le sue varianti) segue soltanto il [[Cristianesimo]], anch'esso da intendersi in un'accezione globale. I numeri sono peraltro oggetto di disputa, variando tra il miliardo e 200 milioni e il miliardo e mezzo di devoti.
 
== Ecumenismo islamico ==
 
L'Islam considera che il messaggio divino, contenuto nel suo libro sacro (il [[Corano]]) e negli insegnamenti del profeta [[Maometto]], sia destinato a tutto il genere umano dall'inizio dei tempi, incluse quindi le comunità religiose [[Monoteismo|monoteistiche]] ed [[Enoteismo|enoteistiche]] precedenti alla sua comparsa e affermazione. Il loro credo, di cui si accettano taluni assunti e molti profeti (da [[Adamo]] a [[Noè]], da [[Abramo]] a [[Mosè]], fino a [[Gesù]]), viene ritenuto di origine celeste ma alterato dal fluire del tempo e dalla malizia degli uomini.
 
Secondo i musulmani, l'Islam è la definitiva e non più modificabile riaffermazione divina della sua volontà, destinata a perdurare inalterata fino al [[Giorno del Giudizio]], anche se talora tradita o trascurata dai suoi fedeli.
 
== Modelli ispiratori ==
 
Quali siano stati i modelli religiosi ispiratori è ancora argomento di discussione fra gli storici delle religioni. Se infatti si può parlare, coi dovuti distinguo, di debiti contratti verso il [[Giudaismo]], lo [[Zoroastrismo]], il [[Cristianesimo orientale]] e, più ancora, il credo delle [[Giudeo-Cristianesimo|comunità ebraico-cristiane]] attive nella stessa Penisola Araba - debiti per molti versi e in diversa misura difficilmente negabili - non manca però chi sostiene l'indubbia esistenza di una matrice indigena sud-arabica che affrancherebbe l'Islam da una sorta di tutela strettamente allogena. Del resto non sono episodiche le prove, epigrafiche, artistiche (statuaria votiva) e archeologiche, circa l'esistenza di culti monoteistici negli ambienti culturali sud-arabici e il loro lento accostamento a forme sempre più spiccatamente [[monoteismo|monoteistiche]].
 
== Differenze fra i concetti di Islam e Islamismo ==
{{Vedi anche|Islamismo|Antislamismo}}
 
Quanto al lessico impiegato, se in contesti linguistici diversi da quello italiano la differenza fra il termine ''Islam'' e ''Islamismo'' è abbastanza sfumata, in italiano una diversità sostanziale invece esiste, perché con la parola ''Islam'' s'intende quell'insieme di atti di fede, di pratiche rituali e di norme comportamentali che è praticato da [[Sunnismo|Sunniti]] e [[Sciismo|Sciiti]] che, insieme, rappresentano quasi il 99% dei fedeli musulmani, mentre il termine ''Islamismo'' indica di fatto una concezione dell'uomo e del mondo che s'ispira ai valori dell'Islam ma che si esprime a livello politico.
 
 
Altra fonte di confusione terminologica si ha negli ultimi anni con il crescente e improprio uso come sostantivo dell'aggettivo ''islamico''.<ref>Cfr. il ''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (DEI) dell'Istituto Treccani, vol. VI: «islàmico agg. (pl. m. -ci). Dell'Islam: ''religione i.'', ''cultura i.''; più genericam., che appartiene all'islamismo, inteso non solo come religione ma come sistema politico, sociale e culturale: ''popolazioni i.''; ''il mondo i.''; ''la civiltà islamica''».</ref>. Il sostantivo che si riferisce a chi professa la religione islamica è infatti ''musulmano'' (nell'uso corretto si dovrebbe dire: ''i musulmani'' e non ''gli islamici'').
 
L'uso come sostantivo dell'aggettivo è nato, come abbreviazione di ''islamista'', per indicare i militanti di movimenti radicali di matrice islamica che spesso tracimano nel terrorismo, il che conferisce a quest'uso una sfumatura negativa; ciononostante si assiste a una sua crescente diffusione nei mezzi di comunicazione di massa anche come semplice sinonimo di ''musulmano''.
 
== Mancanza di clero ==
[[File:Supplicating Pilgrim at Masjid Al Haram. Mecca, Saudi Arabia.jpg|thumb|left|250px|Folla di pellegrini nella Spianata Sacra della [[La Mecca|Mecca]], la città più santa dell'Islam per la presenza della [[Ka'ba|Kaʿba]]]]
 
Le correnti principali dell'Islam non ammettono né riconoscono clero e tanto meno gerarchie (indirettamente una forma di ambiente clericale esiste però nell'ambito [[Sciismo|sciita]]), dal momento che si crede non possa esistere alcun intermediario fra Dio e le Sue creature.
 
Da non confondere col clero è la categoria degli ''[[imam]]'', musulmani che per le loro buone conoscenze liturgiche, sono incaricati dalla maggioranza dei fedeli di condurre nelle [[moschea|moschee]] la [[Ṣalāt|preghiera obbligatoria]].
 
Neppure gli ''[[ulema|‘ulamā’]]'' che si limitano a interpretare il Corano possono essere avvicinati a una forma di clero, anche se, nell'assolvere alla loro funzione, di fatto tendono a riaffermare il ruolo privilegiato che deve svolgere la religione islamica nella società. A un ben delimitato ambito giuridico vanno invece ricondotti i ''[[muftì]]'', che sono autorizzati a esprimere pareri astratti nelle diverse fattispecie giuridiche, indicando se una data norma sia o meno coerente con l'impianto giuridico islamico.<br />
 
Similmente deve dirsi dei ''[[qadi]]''. Di nomina governativa, essi eventualmente sono chiamati a giudicare in base alle norme della ''[[shari'a]]'' all'interno di particolari tribunali (definiti ''sciaraitici'') che un tempo prevalevano nelle società islamiche ma che oggi sono soppiantati dai tribunali statali. Questi ultimi giudicano sulla base di codici, per lo più d'ispirazione occidentale, anche se ispirati alla normativa [[shari'a|sciaraitica]].<br />
 
Il fatto di non interfacciarsi col ''sacro'' non consente quindi in alcun modo di assimilare le loro figure a quella del [[sacerdote]].
 
== Scuole giuridiche e teologiche ==
{{vedi anche|Fiqh|Kalam|Madhhab}}
[[File:Madhhab Map2.png|thumb|right|300px|Distribuzione delle scuole giuridico-religiose islamiche nel mondo]]
 
{{vedi anche|Fiqh|Kalam|Madhhab}} [[Image:Madhhab Map2.png|thumb|right|300px]] Se ognuno è sacerdote di se stesso e responsabile dei suoi errori. Il discrimine fra quanto è considerato consono all'Islam e quanto gli è contrario potrà scaturire solo dall'approfondito dibattito fra esperti "dottori" ( ''[[Ulema|ʿulamāʾ]]'' ).
 
Esiste in materia un pluralismo di scuole giuridiche ([[Madhhab]]) e teologiche, con numerose diverse interpretazioni di una stessa fattispecie giuridica (salvo, ovviamente, l'impossibilità di discutere gli assetti dogmatici dell'Islam, che non sono contestabili, per non incorrere automaticamente nella condanna di ''kufr'' (infedeltà massima) che fa conseguire la qualifica di "eretico" (''kāfir'', pl. ''kāfirūn'').<br> Tutte le cosiddette "scienze religiose" ( ''ʿulūm dīniyya'' ) tendono alla formazione di un consenso maggioritario ( ''[[Ijma|ijmāʿ]]'' ) circa il modo d'interpretare il disposto [[Corano|coranico]] e [[Shari'a|sciaraitico]]. Tale consenso potrà comunque mutare nel tempo, in caso si esprima in tal senso una nuova maggioranza. Si parla di una vera e propria "polverizzazione" dei modi di giudicare della ''[[Umma]]'', divisa in numerose scuole teologiche e giuridiche, alle quali potrebbe aggiungere anche l'enorme differenziato panorama costituito dalle [[Tariqa|confraternite mistiche]], tanto che qualcuno ha proposto che, più che parlare di Islam, si dovrebbe parlare di "pluralità di Islam" (Islams in inglese).
 
== Culto ==
 
Mentre il culto per Dio, chiamato Allah, è immutabile e del tutto indifferente all'epoca e allo spazio fisico in cui esso è praticato, la liturgia espressa potrà in varie occasioni adattarsi invece al tempo e al luogo in cui il fedele vive. <br />
 
Ciò è in perfetta coerenza col principio condiviso che l'Islam sia una religione ''wusta'', cioè collocata su una linea "mediana" rispetto agli opposti estremi costituiti dall'ateismo da un lato e da un formalismo rigido di facciata, non pervaso dalla reale comprensione e dalla tolleranza nei confronti di chi sbaglia<ref>Si veda in merito quanto affermato da [[Ahmad ibn Hanbal]] e dal suo tardo epigono, [[Ibn Taymiyya]], secondo cui «''un musulmano non deve ''mai'' stancarsi di ammonire il fratello che sbaglia''», rendendo così illegittima qualsiasi sanzione personale del peccatore.</ref>. È nota l'affermazione di Muḥammad, secondo cui l'Islam aborre gli eccessi e il fanatismo, basandosi sull'assunto, più volte ribadito nel [[Corano]], che "Dio non ama gli eccessivi" (II:190; VI:141; VII:31; XVII:26-27; XXV:67; XLIV:31 e LVII:23). Per questo motivo l'estremo rigore sul piano, sia della lettera, sia dei contenuti della Legge, corrisponde nei fatti a un'estrema flessibilità.
 
== Testi fondamentali ==
{{Vedi anche|Corano}}
[[File:Jerusalem Dome of the rock BW 3.jpg|thumb|right|360px|La [[Cupola della Roccia]] a [[Gerusalemme]], la terza città santa dell'Islam]]
 
{{Vedi anche|Corano}} [[Image:Jerusalem Dome of the rock BW 3.jpg|thumb|right|360px]] I testi fondamentali a cui fanno riferimento i musulmani sono, in ordine di importanza:
*il Il ''[[Corano]]'' (letteralmente "Recitazione"): è considerato dai musulmani rivelazione letterale (ogni singola parola) da Dio ([[Allah]]). I musulmani ritengono che Maometto abbia ricevuto il Corano da Dio attraverso l'[[Arcangelo Gabriele]], che glielo avrebbe rivelato in lingua araba.<ref>Questa posizione è stata contestata, recentemente, da Cristoph Luxenberg ''Die syro-aramaeische Lesart des Koran; Ein Beitrag zur Entschlüsselung der Qur'ansprache'', Berlino, 2000, il quale - nel solco della corrente degli studiosi iper-scettici che fa capo a [[John Wansbrough]] - considera invece che la composizione originale del Corano sia avvenuta in ambito siro-aramaico.</ref> È per questo che i fondamentali atti liturgici islamici sono recitati in tale idioma in tutto il mondo musulmano. Dopo la Rivelazione ricevuta da Maometto l'Islamismo crede, per [[Dogma]], che non ci sarà nessun altro. Secondo i fedeli, il Corano non venne messo immediatamente per iscritto. Maometto, analfabeta, lo ha "proclamato" per grazia divina via via che l'Arcangelo Gabriele glielo srotolava attorno alla testa come una lunga fascia luminosa; lo memorizzò e lo recitò più volte ai suoi seguaci finché essi stessi non lo memorizzarono. Solo più tardi fu messo per iscritto e da allora il testo è immutabile.<br>
 
*la La ''[[Sunna]]'' (letteralmente "consuetudine") è una serie di detti e fatti di Maometto, basata su ''[[Hadith|Ḥadith]]'' (''ḥadīth'') (tradizioni), tramandati da testimoni ritenuti sicuri. Essa è rintracciabile nei [[Sei libri]] (''al-kutub al-sitta''), i più importanti dei quali sono quelli di [[Bukhari|Bukhārī]] e di [[Muslim ibn al-Hajjaj|Muslim ibn al-Ḥajjāj]] mentre gli altri furono composti da [[Ibn Maja|Ibn Māja]], [[Al-Nasa'i|al-Nasāʾī]], [[Tirmidhi|al-Tirmidhī]] e [[Abu Dawud al-Sijistani|Abū Dāwūd al-Sījistānī]].
*il ''[[Corano]]'' (letteralmente "Recitazione"): è considerato dai musulmani rivelazione letterale (ogni singola parola) da Dio ([[Allah]]). I musulmani ritengono che Maometto abbia ricevuto il Corano da Dio attraverso l'[[Arcangelo Gabriele]], che glielo avrebbe rivelato in lingua araba.<ref>Questa posizione è stata contestata, recentemente, da Cristoph Luxenberg ''Die syro-aramaeische Lesart des Koran; Ein Beitrag zur Entschlüsselung der Qur'ansprache'', Berlino, 2000, il quale - nel solco della corrente degli studiosi iper-scettici che fa capo a [[John Wansbrough]] - considera invece che la composizione originale del Corano sia avvenuta in ambito siro-aramaico.</ref> È per questo che i fondamentali atti liturgici islamici sono recitati in tale idioma in tutto il mondo musulmano. Dopo la Rivelazione ricevuta da Maometto l'Islamismo crede, per [[Dogma]], che non ci sarà nessun altro. Secondo i fedeli, il Corano non venne messo immediatamente per iscritto. Maometto, analfabeta, lo ha "proclamato" per grazia divina via via che l'Arcangelo Gabriele glielo srotolava attorno alla testa come una lunga fascia luminosa; lo memorizzò e lo recitò più volte ai suoi seguaci finché essi stessi non lo memorizzarono. Solo più tardi fu messo per iscritto e da allora il testo è immutabile.<br>
*la ''[[Sunna]]'' (letteralmente "consuetudine") è una serie di detti e fatti di Maometto, basata su ''[[Hadith|Ḥadith]]'' (''ḥadīth'') (tradizioni), tramandati da testimoni ritenuti sicuri. Essa è rintracciabile nei [[Sei libri]] (''al-kutub al-sitta''), i più importanti dei quali sono quelli di [[Bukhari|Bukhārī]] e di [[Muslim ibn al-Hajjaj|Muslim ibn al-Ḥajjāj]] mentre gli altri furono composti da [[Ibn Maja|Ibn Māja]], [[Al-Nasa'i|al-Nasāʾī]], [[Tirmidhi|al-Tirmidhī]] e [[Abu Dawud al-Sijistani|Abū Dāwūd al-Sījistānī]].
 
I musulmani credono che siano d'ispirazione divina, ma corrotti dal tempo o dagli uomini:
* il ''[[Vangelo]];''
 
*il i ''[[VangeloSalmi]];''
*i la ''[[SalmiToràh|Tōrāh]];'' ;
*la ''[[Toràh|Tōrāh]]'';
 
Il dilemma se trattare gli induisti come politeisti cui offrire l'opportunità fra conversione o morte fu superata grazie all'interpretazione di numerosi dotti musulmani, secondo cui anche i [[Veda]] sarebbero stati un testo d'origine divina, per quanto particolarmente corrotti.
 
*Accanto alle sacre scritture, e da esse direttamente ispirata, v'è un'immensa letteratura prodotta nei secoli dalla comunità dei dottori appartenenti sia all'Islam [[Sunnismo|sunnita]] sia a quello [[Sciismo|sciita]]: testi di [[Fiqh]] (giurisprudenza), di [[Kalām]] (teologia), di [[Tasawwuf]] (mistica). Non è da trascurarsi infine che, soprattutto per quanto riguarda la mistica islamica o [[Sufismo]], molta pregevole letteratura è stata prodotta in versi da autori di espressione araba e persiana soprattutto, ma anche in turco, urdu ecc.
 
== Profeti ==
{{Vedi anche|Maometto}}
 
I musulmani dichiarano che la loro religione si riallaccia direttamente alle tradizioni religiose che sarebbero state predicate dal patriarca [[Bibbia|biblico]] Abramo, considerato da Maometto come il suo più autorevole predecessore. È per questo che, in chiave puramente formale, l'Islam viene classificato come [[religioni abramitiche|religione abramitica]], al pari dell'[[Ebraismo]] e del [[Cristianesimo]].
 
{{Vedi anche|Sunnismo|Sciismo}}
[[File:Islam percentage by country.png|right|500px|thumb|Stati con popolazione di religione islamica.]]
 
I musulmani vengono differenziati in:
* [[Sunniti]], che sono la grande maggioranza in quasi tutti i paesi islamici (tranne l'Iran, l'Iraq e l'Oman).
* [[Sciiti]], che costituiscono la minoranza più consistente (circa il 10%). Essi si richiamano all'eredità di [['Ali ibn Abi Tàlib|ʿAlī ibn Abī Ṭālib]], cugino e genero di Muḥammad, e dei suoi figli [[al-Hasan ibn Ali|al-Ḥasan b. ʿAlī]] e, più in particolare, di [[al-Husayn ibn Ali|al-Ḥusayn b. ʿAlī]].
* [[Kharigismo|kharigiti]], un tempo abbastanza diffusi, specialmente in [[Nordafrica]], Iraq e Penisola Araba, si dividevano in numerosi sottogruppi - [[sufriti]], [[Azraqiti]], [[Najadat|Najadāt]], [[Nukkariti]] - di cui sussistono solo gli: [[Ibaditi]], oggi maggioritari nel solo Oman, ma presenti anche in qualche località del Nordafrica e dell'Africa Orientale.
 
:Dominante in Iran, lo Sciismo è maggioritario in Iraq, in Libano e in Bahrein. Gli sciiti si dividono a loro volta in:
:* un gruppo maggioritario ([[Duodecimani|duodecimano]], o [[Duodecimani|imamita]] o ''ithnaʿashariyya''),
:* un gruppo minoritario ([[ismailita]], o [[Settimani|settimano]] o ''sabaʿiyya'')
:* un gruppo ancor più esiguo, detto "[[Zaydismo|zaydita]]", che teorizza la possibilità che a guidare legittimamente la Comunità islamica (''[[Umma]]'') possa essere qualsiasi discendente del Profeta purché questi agisca concretamente contro i musulmani usurpatori del [[Califfo|califfato]] e reprobi, con deciso impegno militante e che non lasci spazio a un comodo quietismo limitato a un'attività puramente teoretica.
 
:Gruppi di ismailiti sono presenti in India mentre lo Zaydismo è prevalente in [[Yemen]].
:Dominante in Iran, lo Sciismo è maggioritario in Iraq, in Libanoe in Bahrein.
:Gruppi di ismailiti sono presenti in India mentre lo Zaydismo è prevalente in [[Yemen]].
 
* [[Kharigismo|kharigiti]], un tempo abbastanza diffusi, specialmente in [[Nordafrica]], Iraq e Penisola Araba, si dividevano in numerosi sottogruppi - [[sufriti]], [[Azraqiti]], [[Najadat|Najadāt]], [[Nukkariti]] - di cui sussistono solo gli:
:* [[Ibaditi]], oggi maggioritari nel solo Oman, ma presenti anche in qualche località del Nordafrica e dell'Africa Orientale.
 
Di derivazione islamica ma considerati eterodossi sono invece:
* Gli [[Alevismo|Aleviti]] appartenenti a una setta minoritaria d'ispirazione sciita duodecimana, ma con forti aspetti [[gnosticismo|prossimi allo gnosticismo]]. Sono presenti soprattutto in Turchia dove rappresentano almeno il 15% della popolazione.
 
== L'Islam politico ==
 
Dal [[1969]] i paesi musulmani fanno riferimento per la difesa dei valori dell'Islam all'associazione [[Organizzazione della Conferenza Islamica]]. Quelli arabofoni fanno anche riferimento, ma essenzialmente politico, alla Lega Araba.
 
== ConcezioneLa concezione del mondo ==
 
Questa dottrina esposta è la tradizionale concezione dell'Islam elaborata dai pensatori musulmani nei primi cinque secoli (il [[Corano]] non ne fa infatti il minimo accenno).
Il mondo sarebbe diviso per essa in tre parti
 
Il mondo sarebbe diviso per essa in tre parti
* La Casa della Pace, "''Dār al-Salām''" o "''[[Dar al-Islam|Dār al-Islām]]''", "la Casa dell'Islam", dove vivono i musulmani sotto la protezione della Legge islamica e i popoli sottomessi - ''[[dhimmi]]'' (''dhimmī'') - appartenenti cioè a fedi diverse da quella islamica e sottoposti al pagamento di un tributo personale, la [[jizya]], che garantisce loro la "protezione" da parte dello Stato islamico. Le interpretazioni dei teologi musulmani differiscono sulla possibilità di accettare come ''dhimmī'' fedeli di religioni differenti da quella dei cristiani, ebrei, [[Mazdeismo|zoroastriani]] e [[sabei]] ma, storicamente, si accettò anche l'[[Induismo]] come religione proteggibile, in quanto esso poteva vantare un testo scritto (i [[Veda]]) che fu considerato anch'esso ispirato divinamente.
 
* La Casa della Tregua, "''Dār al-Hudna''", dove vivono i popoli non sottomessi con i quali è stata conclusa una tregua temporanea nell'attesa di riprendere le ostilità per l'affermazione universale dell'Islamismo.
 
* La Casa della Guerra, "''Dār al-ḥarb''", dove vivono tutti i popoli non sottomessi. Gli infedeli sono penalizzati dalla non-conoscenza di Dio, che naturalmente genera ingiustizia e quindi violenza.
 
Il [[proselitismo]] è un obbligo morale per il musulmano (''daʿwa'', "appello" alla conversione) contro il paganesimo e l'idolatria, ma non riguarda i popoli [[monoteismo|monoteisti]], che in diversa misura posseggono già una parte della Rivelazione tramite l'uso delle [[Sacre Scritture]], che sono sempre ispirate dallo stesso Dio, ma rese incomplete e corrotte per via della manipolazione umana. Le popolazioni del Libro sono innanzitutto ebrei e cristiani, ma nel corso dell'[[espansione islamica]] vi furono compresi anche [[mandei]], [[mazdei]] e [[buddisti]].
 
Maometto stesso ha sottolineato in vari ''[[hadith]]'' della sua [[Sunna]] il portato della Rivelazione coranica, laddove essa afferma:
 
{{quote|Combattete coloro che non credono in Dio e nel Giorno Estremo, e che non ritengono illecito quel che Dio e il Suo Messaggero han dichiarato illecito, e coloro, fra quelli cui fu data la Scrittura, che non s'attengono alla Religione della Verità. Combatteteli finché non paghino il tributo uno per uno, umiliati|Corano, IX:29}}
 
specificando con precisione quali differenze vi siano tra fede e sottomissione politica e impositiva per le [[Ahl al-Kitab|Genti del Libro]], cui la ''[[Umma]]'' islamica deve garantire il libero esercizio del proprio credo nei territori dell'Islam, pur dovendo rinunciare a qualsiasi forma di proselitismo e pur accettando, in quanto comunità protette, la superiorità politica dell'Islam, la lealtà verso la ''Umma'' in quanto entità politica e il pagamento di un tributo. Questa sostanziale "tolleranza religiosa" fu tra i fattori che permisero la veloce conquista dei territori dell'Impero bizantino, dove le eresie cristiane (come il [[monofisismo]]) erano invece pesantemente combattute e dove la tassazione era più alta di quella richiesta dagli arabi conquistatori.
 
== Bibliografia ==
 
* [[Carlo Alfonso Nallino]], ''Vita di Maometto'', Roma, [[Istituto per l'Oriente]], 1946 (ed. postuma)
* [[Louis Gardet]], ''Conoscere l'islam'', Catania, Ed. Paoline, 1959
 
== Note ==
 
{{references|2}}
 
== Voci correlate ==
 
* [[Allah]]
* [[Cinque pilastri dell'Islam]]
 
== Collegamenti esterni==
 
* {{da it.wiki|Islam|30399414}}
 
[[Categoria:Islam| ]]

Menu di navigazione