Origine della religione: differenze tra le versioni

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==Ipotesi neurocerebrali==
Già Ippocrate nel V sec. a.C. descriveva l'epilessia (dal greco ἐπιλαμβάνειν, "essere afferrati" da un demone) come "morbo sacro", poiché le sue caratteristiche e le visioni estatiche connesse lasciavano pensare a un qualche tipo di possessione (cf. anche {{pb|Mc|9,17-29}}).
Il recente sviluppo di tecniche di neuroimmagine, che permettono di monitorare l'attività di aree del cervello durante i processi mentali, ha permesso a diversi studi di riscontrare che i pazienti con epilessia del lobo temporale (TLE) sono più facilmente soggetti a conversioni e/o intense esperienze religiose e mistiche.<ref>Koenig, H.G.; McCullough, M.E.; Larson, D.B. (2001). ''[[Handbook of Religion and Health]]''. New York: Oxford University Press: 271-275.</ref> Questo lascerebbe supporre che l'origine della religione vada cercata in specifiche disfunzioni del lobo temporale, dove sarebbe dislocato il "God module", il "modulo di Dio". Questa ipotesi però: non rende ragione dell'universalità del fenomeno religioso a fronte dalla scarsa diffusione della TLE; non considera che il lobo temporale, parte del sistema limbico, è attivo nella modulazione di tutte le emozioni e ricordi, non solo quelli di natura religiosa; è falsificata da altri studi che mostrano l'intero cervello (e non solo i lobi temporali) attivo durante processi spirituali o religiosi.
 
==Altre ipotesi==
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