Incarnazione: differenze tra le versioni

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NT
(inizito rimpolpamento)
(NT)
 
{{quote|Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal [[cielo]], e per opera dello [[Spirito Santo]] si è incarnato nel [[seno]] della [[Verginità di Maria|Vergine]] [[Maria]] e si è fatto uomo.||Qui propter nos homines et propter nostram salutem descendit de caelis. Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine: et homo factus est.|lingua=la}}
 
== Nella Bibbia ==
 
Anche se alcuni [[teologo|teologi]] affermano che "già nell'[[Antico Testamento]] c'è una vera e propria incarnazione che implica l'intervento di [[Dio]] nella [[vita]] dell'[[umanità]], o più esattamente nella vita di un [[popolo eletto|popolo eletto]]"<ref>{{autore|[[Jean Galot]]}} ([[1984]]), p. 239. Galot riconosce comunque che questo impegno di Dio "differisce essenzialmente da quello della [[Nuova Alleanza]] perché non è ancora personale, come lo sarà nel [[Figlio di Dio]] fatto uomo".</ref>, è soltanto nel [[Nuovo Testamento]] che si può parlare propriamente di ''incarnazione''.
 
=== Nell'opera giovannea ===
 
È nella [[cristologia]] [[opera giovannea|giovannea]], che rappresenta uno degli stadi più evoluti della cristologia del Nuovo Testamento, che trova posto la teologia del ''[[Logos]]'' e della sua incarnazione. È solo nel [[Vangelo secondo Giovanni|quarto Vangelo]], infatti, che viene formulata l'idea "dell'incarnazione del Logos''" che tanta importanza ha avuto negli sviluppi teologici posteriori<ref>{{autore|[[Marcello Bordoni]]}} ([[1985]]), p. 621</ref>. Le affermazioni esplicite al riguardo si trovano in {{pb|Gv|1,14a}} ("il Verbo si fece carne") e in due passi delle [[lettere di Giovanni|lettere]] che affermano che [[Gesù]] [[Cristo]] è venuto nella [[carne]]: {{pb|1Gv|4,2}} e {{pb|2Gv|2,7}}. Appaiono poi altre affermazioni simili nel prologo della [[Prima lettera di Giovanni|prima lettera]], in cui del Verbo di vita si afferma che si è [[manifestazione|manifestato]] [[vista|visibilmente]] e in modo [[tatto|tangibile]] ({{passo biblico|1Gv|1,1}}).
 
Vale la pena di analizzare l'espressione "si è fatto [[carne]]" di {{pb|Gv|1,14}}:
* la scelta da parte dell'[[evangelista]] di usare il verbo "farsi" vuole anzitutto esprimere il realismo, in contrapposizione alle tendenze [[docetismo|docetismo]] già presenti a quel tempo: non si ha quindi un rivestimento esteriore, né si tratta dell'espressione di un [[mito]] riferito a una sfera astratta oppure solamente interiore alla [[coscienza]] umana, ma dell'assumere interamente e pienamente il modo di essere uomo;
* l'affermazione è relazionata a quanto il ''Logos'' era "in principio", "presso Dio" (v. {{passo biblico|Gv|1,1|1}}), e sottolinea l'avvenimento del suo ingresso nella storia, avvenimento che fonda il nuovo modo di essere dello stesso ''Logos'' "nella carne";
* il ''Logos'' che si fa carne non cessa per ciò stesso di essere ''Logos'';
* viene usato il termine "carne": [[San Giovanni Apostolo|Giovanni]] non usa qui la parola "uomo" (''ánthropos'' in [[lingua greca|greco]]), e ciò nonostante lo usi altrove<ref>Cfr. {{pb|Gv|4,29; 9,11; 19,5}}.</ref>, e la ragione di questa scelta risiede plausibilmente nell'idea soggiacente del ''[[basâr]]'' [[lingua ebraica|ebraico]]: "Egli intendeva significare espressamente che il Verbo ha fatto sua la condizione dell'uomo, precisamente in quanto l'uomo è [[terra|terrestre]] e strettamente legato nel suo essere al dominio del terrestre che è fragile, effimero ed essenzialmente distinto dal mondo [[cielo|celeste]] e [[spirito|spirituale]]"<ref>{{autore|[[Donatien Mollat]]}}, ''Le thème de Jesus-anthropos chez St. Jean'', in ''Introdution a l'étude de la christologie de Saint Jean'', [[Roma]] [[1970]], 17-32, citato da {{autore|[[Marcello Bordoni]]}} ([[1985]]), p. 642.</ref>.
 
"Farsi carne" vuol dire dunque assumere pienamente la condizione umana, accettare di [[nascita|nascere]], crescere, [[morte|morire]], partecipare a tutti gli stadi della vita umana nell'ambito della sua storia e dei suoi conflitti.
 
Il "farsi carne" evoca la grandezza della [[condiscendenza]] di [[Dio]]: il ''[[Logos]]'' ha acconsentito di far parte della povera condizione umana.
 
=== Altri testi ===
 
Convergono con i testi giovannei altri passi del [[Nuovo Testamento]] nei quali l'ingresso di [[Cristo]] nella carne è visto come un abbassamento posto quasi dialetticamente in contrasto con l'essere nello spirito che indica la fase finale ([[esaltazione]]) del processo dell'incarnazione: {{pb|Rm|1,4}}; {{pb|1Pt|3,18}}; {{pb|1Tm|3,16}}; {{pb|Fil|2,7-11}}.
 
== Note ==
 
<{{references />|2}}
 
== Bibliografia ==
* {{autore|[[Pietro Parente]]}}, ''Incarnazione'', in {{Enciclopedia Cattolica (1948-1954)}}, vol. VI, [[1951]], c. 1745-1753
* {{autore|[[Jean Galot]]}}, ''Chi sei tu, o [[Cristo]]?'', [[Libreria Editrice Fiorentina]], [[Firenze]] [[1984]], p.239-260
* {{autore|[[Marcello Bordoni]]}}, ''Incarnazione'', in {{Nuovo Dizionario di Teologia 1985}}, p. 621-643
 
== Voci correlate ==

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